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GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 L'asino d'Italia: reinventato un animale quasi estinto " L'Italia non è Italia senza asini" - Prin- c i p e s s a N i c o l e t t a Caracciola Le glorie dell'Italia sono numerose e spesso immorta- late in miniature kitsch facil- mente impacchettabili e tra- s p o r t a b i l i d a i t u r i s t i . Modellini del Colosseo, del David, della torre di Pisa, di una gondola, di un asino... aspetta, cosa? Beh, forse ce ne sono alcuni qua e là su una mensola come ricordo di un dolce momento in Italia, ma l'umile bestia conosciuta come asino non ha mai con- diviso i riflettori con le icone più conosciute d'Italia. Gli asini hanno fatto la loro comparsa nella penisola italiana circa 2000 anni fa. Addomesticati nell'Africa set- tentrionale e in Egitto, veni- vano utilizzati per trasportare merci lungo la Via della Seta, con destinazione finale i porti mediterranei di Italia, Grecia e Medio Oriente. Non ci volle molto perché queste robuste creature venissero adottate per compiti che le hanno viste impiegate fino al XX secolo. La loro resistenza, la loro natura calma e la loro intelligenza servivano per trasportare materiali, tirare aratri, azionare mole, tra- sportare esseri umani e persi- no fornire latte. Anche le tra- dizioni dipendevano da loro. Riuscite a immaginare i car- retti colorati della Sicilia senza gli asini, o Santa Lucia che trasporta i suoi regali di Natale a piedi? Le cose però cambiarono. Arrivò il motore a scoppio e presto trattori e camion sosti- tuirono la forza degli asini. Non più dipendenti dalla manodopera, gli asini diven- nero un bene di consumo e presto rischiarono l'estinzio- ne. Dalla Seconda Guerra Mondiale al 2008, la popola- zione complessiva è diminui- ta del 97%. È difficile da cre- dere, ma nel 2000 gli asini di Martina Franca, nell'Italia meridionale, erano solo 96, mentre la popolazione dell'A- sinara in Sardegna, un tempo abbondante, si era ridotta a circa 150 esemplari. Fortuna- t a m e n t e , q u a l c u n o s e n e accorse. Era il 1969 e la dottoressa Elisabeth Svendsen, un'alber- gatrice britannica, acquistò un giovane asino, battezzan- dolo Faccia da Birbante. Affa- scinata, iniziò ad acquistare altri asini. Questo processo le aprì gli occhi sui maltratta- menti e sulle condizioni di vita di molti asini. Il deside- rio di Svendson di fare qual- cosa trovò uno sbocco con la creazione di The Donkey Sanctuary, un'associazione benefica britannica che si dedicò al benessere degli asini. Che rapporto c'è con il benessere della popolazione degli asini italiani che stava- no scomparendo? Nonostan- te la mancanza di pubblicità, i piccoli allevatori di tutta Ita- lia si sono adoperati per sal- v a r e g l i a m a t i e q u i n i d e l Paese, ma mancavano orga- n i z z a z i o n e e s l a n c i o . N e l 2006, alcuni cittadini italiani hanno accettato l'invito a u n i r e l e f o r z e c o n T h e Donkey Sanctuary, crean- do un'organizzazione affilia- ta, Il Rifugio Degli Asi- nelli. Immerso nelle colline boscose di Sala Biellese (Piemonte), il tranquillo rifu- gio rispecchia la missione di cura, protezione e luogo sicu- ro permanente per asini e muli. L'associazione è cre- sciuta fino a includere pro- grammi educativi, terapie di e q u i t a z i o n e a s s i s t i t a p e r bambini disabili e funzionari che indagano sulle denunce di maltrattamento. L'associa- zione accoglie anche i visita- tori che possono intrattenersi con i circa 135 asini e muli residenti. Come se ci fosse qualcosa nel vento, all'inizio degli anni Duemila sono nate altre orga- nizzazioni caritatevoli, anche se di natura più piccola. La principessa Nicoletta d'Ar- dia Caracciola ha seguito il suo cuore e nel 2005 ha crea- to un rifugio privato nella sua terra vicino a Magliano, in Toscana. I suoi sforzi, uniti all'aiuto di altri appassionati, hanno contribuito a favorire un'impressionante crescita della popolazione di asini amiatini in Toscana, passa- ta da appena 70 a oltre 700 esemplari nel giro di pochi anni. Allo stesso modo, i bel- lissimi asini della Sardegna sono sopravvissuti all'estin- zione grazie alla mano amo- revole di un imprenditore milanese diventato allevatore di asini di nome Giorgio Mazzucchetti. Lui e la sua famiglia hanno donato un terreno a San Pietro, la loro casa sull'isola nell'entroterra sardo, per un santuario utile a salvare gli asini della Sarde- gna. All'inizio dell'opera di beneficenza, erano rimasti solo 150 asini autoctoni. Gra- zie agli sforzi di Mazzucchetti e di altre persone che la pen- sano allo stesso modo, un c e n s i m e n t o d e l 2 0 1 7 h a dichiarato una popolazione di 1.624 asini come risultato dell'iniziativa di una famiglia. Innumerevoli altre piccole operazioni hanno sostenuto il movimento per proteggere gli asini italiani dall'estinzione, e i risultati sono stati tutti favo- revoli. Ma cosa fare con una popolazione di asini robusta e in crescita? Le caratteristiche innate di asini e muli li rendono adatti a molte attività oltre a quella di animali da soma. Queste creature intelligenti mostra- no capacità decisionali e di r i s o l u z i o n e d e i p r o b l e m i simili a quelle dei cani o per- sino dei delfini. Dotati di una personalità più calma rispet- t o a i c a v a l l i , d e s i d e r a n o s o c i a l i z z a r e e h a n n o u n a capacità unica di legare sia con gli altri animali sia con gli esseri umani. Questo, a sua volta, li rende molto pro- tettivi nei confronti della loro tribù e molto efficaci come animali da guardia. Le otto razze riconosciute di asini italiani apportano molti aspetti positivi; esplo- r e r e m o u n a m a n c i a t a d i mezzi che stanno portando nuovi impieghi per queste dolci creature. La maggior parte degli agricoltori non rinuncerebbe mai ai propri trattori, ma ci sono ancora zone rurali in cui la robusta forza dell'asino è protagoni- sta dell'agricoltura. Regioni come la Costiera Amalfita- na si affidano ancora agli asini per trasportare le merci lungo sentieri ripidi e roccio- si, in particolare gli ambiti limoni che crescono precaria- mente sulle aspre terrazze delle montagne. Un numero c r e s c e n t e d i a t t i v i t à d i trekking utilizza gli asini come animali da soma e da compagnia, mentre le zone naturali protette beneficiano del loro pascolo come stru- mento di gestione del territo- rio autoctono. Le regioni montane hanno scoperto che gli asini sono la soluzione perfetta per controllare le erbe che crescono tra gli ulivi, dove il terreno delicato non può sostenere un animale più grande. Un derivato dell'agricoltu- ra e una parte di ciò che ha sostenuto il turismo italiano è l'agriturismo. Un numero crescente di agriturismi ha adottato gli asini come parte della forza lavoro, ma soprat- tutto come attrazione, parte viva di ciò che "c'era una volta". In effetti, l'ecoturismo i n I t a l i a o f f r e e s p e r i e n z e incentrate sull'interazione con gli asini, nonché avventu- re escursionistiche con un compagno equino. Gli asini hanno trovato uno scopo notevole anche c o m e a n i m a l i d a t e r a p i a . C h i a m a t a o n o t e r a p i a , l a natura affabile dell'asino giova efficacemente a bambi- ni e adulti che soffrono di dif- f i c o l t à m e n t a l i , f i s i c h e e cognitive. Con un sistema limbico, la parte del cervello che regola le emozioni, che misura all'incirca le stesse dimensioni di quello umano, la loro capacità di empatia è notevole. Un altro prodotto che sta guadagnando popolarità è il latte d'asina. Recenti studi hanno evidenziato le pro- prietà nutrizionali e cosmeti- che, il che rende ancora più interessante l'allevamento di mandrie di asini. Se Cleopa- tra e la moglie di Nerone se ne bagnavano, le voci devono essere fondate! Fortunata- mente, The Donkey Sanc- tuary ha formulato un pro- tocollo di protezione per le aziende agricole che allevano asini per la produzione com- merciale di latte. Un tempo vicino all'estin- zione, l'umile ma resistente a s i n o i t a l i a n o h a t r o v a t o nuova vita e una reinvenzio- ne in un mondo moderno - e questo è un vantaggio per tutti noi. " L ' I t a l i a s e n z a a s i n i è come l'Italia senza chiese". ~ Principessa Caracciola SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Un asinello, compagno millenario di lavoro nella nostra penisola (Photo: Di Gregorio Giulio/Shutterstock)