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25 GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | N o n è f a c i l e notare quan- t o l a n o s t r a lingua cambi n e l t e m p o perché, spesso, il cambia- mento è sottile e avviene nel corso di molti anni. A pen- sarci bene, gli italiani hanno introdotto termini inglesi nel loro linguaggio quotidia- no quasi senza accorgersene e l o s t e s s o s i p u ò d i r e d i parole o espressioni eredita- te dai social media e, più in generale, dal gergo di inter- net (hello, "LOL" o "shippa- r e " , c h e i n o s t r i g i o v a n i usano quando si piacciono due persone). Tuttavia, ci sono alcune parole del nostro bellissimo e poetico idioma, il cui uso può essere ricondotto a un momento o a un evento specifico, come la pande- mia di Covid-19 ha dimo- strato a tutti noi. Il più delle volte si tratta di parole che e s i s t e v a n o g i à , m a c h e hanno trovato una nuova popolarità o che oggi vengo- no utilizzate con un signifi- cato diverso. Coronavirus, per esem- pio, è sempre stato il nome del tipo di virus che causa il r a f f r e d d o r e c o m u n e , m a dopo la pandemia è entrato di prepotenza nel nostro lin- guaggio quotidiano e quasi esclusivamente come sino- nimo di Covid-19. Allo stes- so modo, come ha notato Michele Paolo di Italics Magazine, il verbo tampo- nare ha oggi un significato diverso: se prima del Covid s i g n i f i c a v a s o l o a n d a r e a s b a t t e r e c o n t r o l ' a u t o d i q u a l c u n o , o g g i s i g n i f i c a a n c h e - i n u n l i n g u a g g i o m o l t o f a m i l i a r e , s i b a d i b e n e ! - f a r e i l t e s t p e r i l Covid. Questo perché noi usiamo l'espressione fare il tampone per dire "fare il test". Tutti abbiamo notato il cambiamento di significa- to di queste parole perché è s t a t o r a p i d o e s i è s v o l t o sotto i nostri occhi. Un neo- logismo interessante, che esiste anche in inglese, sem- p r e l e g a t o a l l a p a n d e m i a C o v i d - 1 9 è c o v i d i o t a , o " c o v i d i o t " , c h e p e r s o n a l - mente ho visto usare per la prima volta sui tabloid bri- tannici verso la primavera del 2020: sta, ovviamente, per tutte quelle persone che non credevano all'esistenza della malattia o sostenevano improbabili soluzioni medi- che. A n d a n d o i n d i e t r o n e l tempo, gli esempi di come eventi storici abbiano cam- biato la lingua italiana si moltiplicano: il fatto è che non ci pensiamo mai, per- c h é q u e l l e p a r o l e s o n o ormai parte integrante del n o s t r o m o d o d i p a r l a r e e s c r i v e r e . P e n s i a m o a l l a Prima guerra mondiale, per esempio: la parola trin- cea non esisteva in italiano prima di allora. Deriva dal v e r b o f r a n c e s e t r a n c h e r , che significa tagliare, azione che ben rappresenta l'im- magine delle trincee: lunghi e dolorosi tagli nella super- ficie della terra. Ma a volte non sono solo g l i e v e n t i a c a m b i a r e l a nostra lingua, ma anche le persone, anche se non ce ne rendiamo conto. La maggior parte degli italiani, ad esem- pio, non sa che molti termi- ni di uso comune sono stati inventati dal nostro Vate, G a b r i e l e D ' A n n u n z i o . Rappresentante del movi- mento letterario italiano del Decadentismo, D'Annunzio è forse più conosciuto all'e- stero per i suoi legami con il fascismo e il suo ruolo di "poeta ufficiale" del regime. Sebbene il suo stile sia spes- so considerato troppo artifi- cioso per essere piacevole, la sua conoscenza della lin- gua italiana e la sua innega- bile creatività ci hanno rega- l a t o a l c u n e p a r o l e memorabili e ancora molto comuni. P e r e s e m p i o , l a p a r o l a tramezzino, che noi usia- mo per i panini fatti con il pane all'americana, è stata una sua creazione, ispirata ai panini morbidi di pane, burro e acciughe del Caffè Mulassano, a Torino. Un'al- t r a p a r o l a i n v e n t a t a d a D'Annunzio che ancora oggi u s i a m o c o m u n e m e n t e è velivolo: era il 1910 quan- d o d i c h i a r ò c h e u n v e l i v o l u s - D ' A n n u n z i o amava il suo latino... - va e par volare con le vele, "si muove e vola come se navi- gasse", una definizione che voleva esprimere l'eleganza e la leggerezza del volo. Forse, l'espressione dan- n u n z i a n a p i ù u t i l i z z a t a rimane quella che usiamo p e r i n o s t r i v i g i l i d e l fuoco. Quando nel 1935 fu creato il corpo nazionale dei vigili del fuoco, li chiamam- mo con il sostantivo - anco- ra oggi comune - di deriva- zione francese pompieri. Ma fu D'Annunzio che, seguen- do la tendenza fascista a eli- minare tutti i termini eredi- tati dalle lingue straniere, trasformandoli in termini i t a l i a n i , c o n i ò l a n u o v a espressione, ispirandosi ai vigiles dell'antica Roma, che avevano il compito di vigila- re sulla sicurezza della capi- tale, oltre che di spegnere e prevenire gli incendi. Dopo D'Annunzio non c'è bisogno di andare lontano nel tempo per scoprire come il fascismo e la Seconda guerra mondiale abbiano influenzato la nostra lingua. Avete presente l'amato cornetto con il cappuccino del mattino? Beh, se non fosse per la pratica di elimi- n a r e l e p a r o l e s t r a n i e r e avallate dal regime, userem- mo solo "croissant". Lo stes- so si può dire per i nostri amati bomboloni, che pro- venivano dall'Austria e dalla Germania e avevano, quin- di, un nome tedesco:"krap- f e n " . N a t u r a l m e n t e , o g g i usiamo sia la versione stra- niera che quella "approvata da Mussolini" di queste - e di molte altre - parole, igno- rando completamente che q u e l l e i t a l i a n e s o n o , i n realtà, vestigia di uno dei periodi più bui della nostra storia. Il padre della lingua Italiana, Dante Alighieri: anche lui coniò parole nuove (Photo: Georgios Kollidas/Dreamstime) Da coronavirus a cornetto: come gli eventi che cambiano la vita hanno plasmato la lingua italiana SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI