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GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE 2022 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Il Milan vince ancora il derby in rimonta ma che differenza rispetto a 7 mesi fa STEFANO CARNEVALI Milan, però, ha dimostrato resi- lienza: al cospetto degli avversa- ri più forti, gli uomini di Pioli non 'sbandano', restano in parti- ta e non abbandonano il gioco. E così - con Tonali salito prepoten- temente in cattedra e capace di organizzare la manovra difensiva con grande autorevolezza - il pallone, tra i piedi degli Interisti, ha cominciato a scottare sempre di più. Tutti i possessi dei Nerazzurri sono diventati com- plicati e gli uomini di Inzaghi hanno cominciato a trovarsi in difficoltà anche solo nell'uscire dalla propria metà campo. Il baricentro dell'Inter si è tremen- damente abbassato e il Milan è diventato padrone della partita. Dopo una buona occasione fallita da Giroud (26'), il solito la palla, senza poter impedire che la stessa si insaccasse. L'INTER SI SCIOGLIE - Subito il pareggio, l'Inter si è sciolta: tutte le difficoltà sin qui intraviste, si sono moltiplicate e il Milan ha chiuso dominando il primo tempo e collezionando 4 altre palle gol (con Tonali, Giroud, Leao e De Ketelaere). L'andamento della gara, in avvio di ripresa, non è cambiato: Inter in apnea, Milan sempre più arrembante. Con il passare dei minuti, il fortino nerazzurro ha cominciato a scricchiolare e, quando (complice la stanchezza) sono aumentate le distanze tra i reparti, il terzetto della difesa di Inzaghi si è trovato in balia della veemenza rossonera. CAPOLAVORO DI LEAO Al 54' la fatica dell'Inter si è concretizzata nell'immobilismo collettivo al cospetto di una rimessa laterale, battuta veloce- mente da Theo in favore di Leao. Il portoghese ha poi messo in mezzo un cross rasoterra che Giroud, completamente solo in mezzo alla difesa interista schie- rata, ha girato alle spalle di Handanovic. Dopo soli 6' minuti (60') è arrivato il capolavoro di Leao che, in slalom, si è fatto beffe dell'intero terzetto difensi- vo avversario, per poi battere Handanovic sul secondo palo. RISCOSSA INTER - Con l'Inter 'in bambola', sembrava che il Milan potesse dilagare. Invece la partita è cambiata ancora una volta: Inzaghi ha effettuato delle sostituzioni necessarie (Dimarco per Bastoni, Mkhitaryan per Barella e, soprat- tutto, Dzeko per Correa) e i nuovi entrati hanno portato con sé un agonismo che prima era del tutto mancato. Il Milan, di con- tro, ha cominciato a rallentare, erroneamente convinto che la missione fosse compiuta. Il gol di Dzeko (65') - male Calabria e Tomori, benissimo il Bosniaco e Darmian) ha riaperto la partita e c'è voluto un monumentale Maignan (strepitose le sue parate sul colpo di testa di Lautaro al 70' e sulla botta di Calhanoglu al 77') per impedire il pareggio. BILANCIO FINALE - Il Milan ha vinto con merito un derby che - dal punto di vista dei principi di gioco - ha dominato per larghi tratti. I Rossoneri, però, devono fare tesoro dei 'bri- vidi' finali per comprendere come, contro avversari di spesso- re, le partite non si possano mai considerare chiuse e per capire che la propria risorsa principale è l'alto ritmo di gioco (a bassa intensità il Milan diventa 'nor- male'). L'Inter può recriminare per le occasioni 'di rabbia' fallite nel finale, ma la reazione d'orgo- glio non può mascherare la pochezza di gioco per oltre un'o- ra e la fragilità difensiva e men- tale. Certo, mancava Lukaku, ma la sensazione è che il calendario favorevole abbia un po' masche- rato i problemi. Inzaghi ha tanto lavoro da fare in poco tempo. Tonali si è avventato su uno scia- gurato passaggio verso il centro di Calhanoglu e, dopo una rapida progressione, ha servito Leao sulla sinistra. Il portoghese ha immediatamente aperto il 'piat- tone', esplodendo uno strano e potente diagonale indirizzato verso il secondo palo: Handanovic, sorpreso dalla deci- sione dell'attaccante, ha toccato svizzero Okafor, che ha fatto male all'Italia nelle qualificazio- ni al Mondiale. Alla Dinamo Zagabria, almeno sulla carta, il ruolo di fanalino di coda del rag- gruppamento. I croati, squadra tecnica e affiatata, non vanno sottovalutati: giocheranno il loro calcio di qualità senza pressioni. Occhio alla stellina Baturina. GRUPPO H - Juventus, PSG, Benfica, Maccabi Haifa. Anche la Juventus ha di che sorridere, dopo il sorteggio: è vero che incroceranno il 'colosso' PSG, ma il resto del gruppo pare deci- samente abbordabile. Cosa dire dei parigini? Dopo anni di spese folli (e poco logiche), sembra che stiano mettendo in ordine spogliatoio e bilanci. Certo, un attacco formato da Neymar, Mbappe e Messi resta qualcosa di unico e spaventoso. Dietro concedono troppo, ma servirà una Juventus perfetta per giocar- sela. Il Benfica, sulla carta, lot- terà con i Bianconeri per la seconda piazza. I lusitani sono una squadra tignosa che subisce pochissimo ma crea con fatica. Da tenere sott'occhio i 'vecchi' Neres e Joao Mario, ma la nuova stella è il centravanti Ramos che fa di grinta e senso del gol i mar- chi di fabbrica. Secondo i prono- stici, al Maccabi Haifa dovrebbe restare il ruolo di 'comparsa'. Ma il cammino negli spareggi (eliminati Olympiacos, Apollon Limassol e Stella Rossa) suggeri- sce di prestare attenzione anche alla squadra del visionario Barak Bakhar, capace di adattarsi a molti sistemi di gioco differenti e guidata dall'estro del trequartista Chery e dalla forza fisica del possente attaccante Pierrot. CONTINUA DA PAG 38 Il tecnico del Milan Stefano Pioli (Ph © Agenzia LiveMedia | Dreamstime.com) Simone Inzaghi, tecnico Inter (Ph© Agenzia LiveMedia-Dreamstime.com) È ' successo di nuovo: il Milan, come 7 mesi fa (con il gol del sorpasso ancora di Giorud, anche se il mattatore della gara è stato Leao), si aggiudica il derby bat- tendo l'Inter in rimonta. Ma le analogie finiscono qui, perché se a febbraio i Nerazzurri avevano vanificato il dominio con un cla- moroso calo di concentrazione nella parte finale della gara, oggi commentiamo una partita ampia- mente controllata dal Milan, che ha ribadito quanto suggerito da questo avvio di stagione: le distanze tra gli uomini di Pioli e quelli di Inzaghi sono evidenti, molto più ampie di quanto non dica la classifica. AVVIO 'EPICO'. Eppure l'Inter (torfana di Lukaku, infor- tunato) non ha cominciato male il derby. Nei primi 20' è stato molto abile a vanificare l'abitua- le pressing alto e asfissiante con cui i Rossoneri cercano di soffo- care il gioco avversario: i rapidi cambi di gioco e l'efficace regia di Brozovic hanno mandato 'fuori giri' l'organizzazione del Milan e l'Inter - che pure non ha creato grandi occasioni - ha dato la sensazione di controllare i ritmi della partita. Il gol di 'Epico' Brozovic (21') - bellis- simo inserimento che ha sfruttato il lavoro spalle alla porta di Lautaro e la rifinitura di Correa, così come gli errori di Tomori e Kalulu, oltre alla 'dormita' di De Ketelaere - è sembrato poter indirizzare la partita su binari favorevoli ai Nerazzurri. RESILIENZA MILAN - Il