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GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE 2022 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Tromba d'aria nel mare di Portofino (Ph© Mcmgphoto | Dreamstime.com) N on solo cambia il clima in Italia, ma si tropicaliz- za. Un recente lavoro, che ha analizzato 32 anni di dati (1990-2021) e 445 tornado, aggiunge importanti informazio- ni su tali eventi atmosferici nel nostro Paese. Ad essere partico- larmente colpite da tali fenomeni sono le aree che si affacciano sul Tirreno (Lazio in particolare), le regioni sud-orientali (Puglia- Calabria) e la Pianura Padana. La ricerca condotta dal Cnr-Isac è stata pubblicata su 'Atmospheric Research'. "L'intensificazione di tali fenomeni, nel corso degli anni, è condizionata dal cambiamento climatico in atto, essendo confer- mato che esistono delle forzanti specifiche, come la temperatura superficiale del mare, con un ruolo importante nello sviluppo di tali eventi", commenta Elenio Avolio del Cnr-Isac. "Le regioni centrali tirreniche Italiane posso- no essere definite come un hot- spot per i tornado nell'area medi- terranea. A tale riguardo, sono stati analizzati 32 anni di dati (1990-2021), isolando un nume- ro considerevole di eventi torna- dici ad elevata intensità (445 su Clima impazzito: sos api, si dimezza il miele Con 200 pesci alieni, il mare più invaso al mondo è il Mediterraneo U na ricerca pubblicata dalla rivista 'Global Change Biology' e coor- dinata dall'Istituto per le risorse biologiche e biotecnologie mari- ne del Cnr di Ancona ricostrui- sce la storia delle invasioni bio- logiche nel mare nostrum, che negli ultimi 130 anni ha subito l'arrivo di circa duecento nuove specie ittiche. Con centinaia di specie esoti- che, il Mar Mediterraneo viene oggi riconosciuto come la regio- ne marina più invasa al mondo. "Lo studio dimostra come il fenomeno abbia avuto un'impor- tante accelerazione a partire dagli anni '90 e come le invasio- ni più recenti siano capaci delle più rapide e spettacolari espan- sioni geografiche", spiega Ernesto Azzurro del Cnr-Irbim e coordinatore della ricerca. "Da oltre un secolo, è docu- mentato nella letteratura scienti- fica questo fenomeno, identifi- cando oltre 200 nuove specie itti- che e segnalando le loro catture e la loro progressiva espansione. Grazie alla revisione di centinaia di questi articoli e alla georefe- renziazione di migliaia di osser- vazioni, abbiamo potuto rico- struire la progressiva invasione nel Mediterraneo". Sono due le porte di ingresso di questa colo- nizzazione: "Le specie del Mar Rosso, entrate dal canale di Suez (inaugurato nel 1869), sono le più rappresentate e problemati- che. Ci sono, tuttavia, altri importanti vettori come il tra- sporto navale ed il rilascio da acquari. I ricercatori hanno con- siderato anche la provenienza atlantica tramite lo stretto di Gibilterra", continua Azzurro. Ma quali sono gli effetti ambien- tali e socio-economici di queste 'migrazioni ittiche'? "Alcune specie costituiscono nuove risorse per la pesca, ben adattate a climi tropicali e già utilizzate nei settori più orientali del Mediterraneo", spiega il ricercatore. "Ma molti 'invasori' provocano il deterioramento degli habitat naturali, riducendo drasticamente la biodiversità locale ed entrando in competizio- ne con specie native, endemiche e più vulnerabili. Il ritmo della colonizzazione è così rapido da aver già cambiato l'identità fau- nistica del nostro mare". L'Italia si tropicalizza: hot-spot per i tornado Pianura Padana, regioni tirreniche, Puglia e Calabria tutta Italia). Le analisi statistiche sono state condotte analizzando sia misure (radiosondaggi) sia output da modelli a grande scala (re-analisi), per individuare le condizioni atmosferiche domi- nanti associate ai tornado. È stato quindi possibile definire delle specifiche configurazioni atmosferiche prevalenti, poten- zialmente favorevoli al loro svi- luppo nell'area in studio". Nell'area del Tirreno le con- dizioni atmosferiche medie sono caratterizzate da un'area di bassa pressione sull'Italia nord-occi- dentale, sia in quota che in superficie, e da venti al suolo sud-occidentali in grado di tra- sportare aria più calda. "I risultati hanno mostrato come sia possibile prevedere indicatori d'instabilità atmosferi- ca e di convezione profonda dei tornado, e di simulare la struttura delle celle convettive responsa- bili della genesi di tali eventi", conclude il ricercatore. "Il risul- tato pone l'accento sull'impor- tanza di un sistema meteorologi- co integrato modellistico/osser- vativo dedicato al monitoraggio e alla previsione operativa di tali fenomeni". I l clima pazzo del 2022 che ha moltiplicato gli eventi estremi, fra siccità e nubifragi, ha tagliato quasi della metà la pro- duzione di miele con le fioriture bruciate dal caldo o distrutte dalla grandine e le api allo stre- mo costrette ad allungare i voli per trovare nutrimento. Emerge dal bilancio di Coldiretti sul miele Made in Italy con il raccol- to dimezzato (-40%) rispetto al potenziale produttivo. Il risultato è una produzione Made in Italy intorno ai 13 milioni di chili, fra le più basse del decennio. La mappa italiana del miele registra crolli che vanno dal - 15% della Calabria al -60% delle Marche, dal -50% di Lazio, Sardegna, Umbria, Abruzzo e Valle d'Aosta al -80% della Basilicata, del 40% in Toscana, Sicilia e Molise e del 35% in Emilia Romagna e Puglia, men- tre Veneto e Piemonte – riferisce Coldiretti – hanno perso il 30%, in Lombardia e Friuli è stato tagliato un quarto (25%) del rac- colto, un calo del 20% si registra in Trentino Alto Adige. Calabria e Campania limitano i danni con una perdita del 15%. Cambia la fauna del Mediterraneo (Ph© Karelbittner | Dreamstime.com)