L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-22-2022

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1479777

Contents of this Issue

Navigation

Page 16 of 39

17 GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Una veduta del ridente villaggio di Oratino (Photo: Lucamato/Dreamstime) Oratino, "il solitario del Sannio" I borghi Italiani O r a t i n o è u n p i c c o l o e caratteristico b o r g o d e l l a p r o v i n c i a d i C a m p o b a s s o , i n M o l i s e . Con i suoi 1.450 abitanti, di cui solo circa 200 vivono all'interno dell'antico borgo, Oratino incarna bene l'im- m a g i n e c h e m o l t i d i n o i h a n n o d e l " t r a d i z i o n a l e borgo italiano" che abbiamo imparato ad amare. L a p r i m a a t t e s t a z i o n e della sua esistenza risale al 1251: si tratta dell'inventario di tutti gli oggetti e le opere d'arte appartenenti alle chie- se molisane, tra cui quella di S a n t a M a r i a c a s t r i Lorateni. In effetti, il nome d e l p a e s e è c a m b i a t o n e l c o r s o d e i s e c o l i : e r a Loretinum nel XII secolo, poi Ratino nel XV, da cui abbiamo prima Loratino e poi, infine, Oratino. Il borgo originario fu distrutto da un terremoto nel XV secolo e fu successivamente ricostruito più in alto, sulle pendici di una collina: è Oratino che conosciamo oggi e che, dai suoi quasi 800 metri di alti- tudine, domina splendida- mente la valle sottostante. F o r s e è s t a t a l a v i s t a incantevole di cui si poteva - e si può ancora! – beneficia- re a renderlo, curiosamente per un luogo così piccolo, un centro artistico molto vivace, s o p r a t t u t t o a p a r t i r e d a l X V I I I s e c o l o . G i u s e p p e Maria Galanti, noto espo- nente dell'Illuminismo meri- dionale, nel 1781 scrisse che a O r a t i n o " s i e s e r c i t a n o molte arti di buon gusto", s p i e g a n d o c h e , i n q u e g l i anni, il borgo era particolar- mente noto per i suoi pittori e doratori. I responsabili dell'associa- z i o n e B o r g h i p i ù B e l l i d'Italia, di cui Oratino è un o r g o g l i o s o e m e r i t e v o l e m e m b r o , a f f e r m a n o c h e O r a t i n o o f f r e u n a b u o n a opportunità ai suoi visitatori di scoprire una parte poco conosciuta, quasi "dimenti- c a t a " d e l M o l i s e , r e g i o n e meno popolare di altre che la c i r c o n d a n o - P u g l i a , Campania, Abruzzo e Lazio - ma altrettanto bella e meri- t e v o l e d i u n a v i s i t a . D a Oratino, ad esempio, si può raggiungere anche Agnone, nota per il suo legame con l'antico mestiere dei fabbri- canti di campane. Ma non pensate ad Oratino come a un semplice punto di parten- za per scoprire altri luoghi, perché questo è un bel posto dove stare: arroccato com'è sulla cima di una collina, il borgo è un delizioso incrocio di vicoli e strade medievali, fiancheggiato da belle case in pietra costruite per lo più tra il XVII e il XIX secolo, quan- do il paese era governato dai Duchi di Giordano, noti per la loro passione per le arti. È anche grazie al loro sostegno a tutti i mestieri e alle arti che il villaggio si è sviluppato così tanto, nono- s t a n t e l e s u e d i m e n s i o n i ridotte. Uno dei suoi edifici p i ù n o t e v o l i è i l P a l a z z o Ducale, costruito nel XIV secolo: oggi è una proprietà privata, ma si può ancora godere della bellezza della sua facciata e dei suoi portali in pietra passeggiando per le strade di Oratino. Una visita a Oratino vi piacerà in ogni periodo del- l ' a n n o , a n c h e g r a z i e a i numerosi eventi che la ani- mano. Nel giorno dedicato a S a n t ' A n t o n i o A b a t e , i l 1 7 gennaio, la gente si riunisce attorno al falò propiziatorio acceso davanti alla chiesa di S a n t a M a r i a d i L o r e t o ; durante l'evento si possono gustare le lessate, un piatto tradizionale a base di legumi e cereali. A maggio il paese c e l e b r a l a p o e s i a c o n i l Premio Nazionale di Poesia Arturo Giovannitti, mentre la vigilia di Natale si festeg- gia con la faglia, una torcia di legno alta 12 metri che viene incendiata nelle ore che precedono la nascita di Cristo. Inizialmente la faglia era certamente associata a riti di fertilità, ma poi si è trasformata in un simbolo di unità spirituale durante la notte "più magica" dell'anno. La Valle del Biferno, dove si trova Oratino, è nota per la sua buona cucina: qui si può gustare la minestra di laga- nelle e fagioli, una zuppa di pasta fresca simile a piccole lasagne e fagioli, e anche il cacio e ova con salsiccia, un piatto a base di formaggio di c a p r a e u o v a , c o t t i i n u n ricco sugo di salsiccia. C i s o n o t a n t i motivi per amare F i r e n z e , u n a d e l l e c i t t à p i ù belle d'Italia: la sua storia, la sua arte, il suo c i b o , l a s u a a t m o s f e r a . È stata la patria di Dante Ali- ghieri, quindi la poesia per- mea tutto qui: culla del Rina- scimento, Firenze è dove è nata l'Europa moderna. Firenze è anche il cuore di una gloriosa regione vini- cola, non dimentichiamolo, quindi non sorprende che a fine settembre, quando la vendemmia è alle porte o si è appena conclusa, si possa assistere alle tradizionali feste di fine vendemmia nelle sue strade. Una delle più pit- t o r e s c h e è l ' a r r i v o d e l Carro Matto. Oggi, il Carro Matto vuole celebrare il ruolo tradizionale della Toscana come regione produttrice di vino, ma inizialmente l'even- to si svolgeva per rallegrare e festeggiare quando il vino della vicina zona del Chianti R u f i n a a r r i v a v a i n c i t t à . S t i a m o p a r l a n d o d e l X I V secolo, quindi l'usanza è piut- tosto antica. Ma cosa c'entrava l'arrivo del vino a Firenze e perché era così importante? Non è che i fiorentini festeggiassero solo perché potevano ubria- carsi di buon Chianti: la città era il luogo di produzione dei famosi fiaschi - le tradiziona- li bottiglie dal ventre roton- do, dal collo lungo e dall'in- volucro di paglia in cui si trova il vino Chianti - in cui il Chianti doveva essere imbot- tigliato e, poi, venduto sia a l i v e l l o l o c a l e c h e i n a l t r e regioni. L'arrivo del vino in città, imbottigliato in botti- glie di produzione locale, era quindi un momento impor- tante per l'economia della città, oltre che, naturalmente, un motivo di orgoglio e... di festa. Il Carro Matto è la rap- p r e s e n t a z i o n e o d i e r n a d i quei gloriosi giorni di festa: u n c a r r e t t o d ' a l t r i t e m p i v i e n e c a r i c a t o c o n p i ù d i 2.000 bottiglie di Chianti, impilate strategicamente in modo che non possano cade- re, proprio come facevano i nostri antenati di un tempo. N e l p o m e r i g g i o , i l C a r r o Matto viene trainato da due buoi bianchi da Piazza del Duomo al Palagio di Torre Guelfa, torna di nuovo in P i a z z a d e l D u o m o , d o v e viene benedetto, e poi attra- verso Via Calzaiuoli, passan- do per la Chiesa di San Carlo d e i L o m b a r d i , r a g g i u n g e Piazza della Signoria, dove si esibiscono il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, un gruppo di figuranti storici professionisti, e gli sbandie- ratori dei Bandierai degli Uffizi. Naturalmente, il vino viene servito e l'allegria è garantita. Quest'anno Firenze darà il benvenuto al nuovo vino e alla vendemmia con il suo Carro Matto sabato 24 set- tembre. La tradizione del mese: La "festa del Carro Matto" di Firenze Il Carro Matto, qui di fronte al Battistero di San Giovanni, attraversa la città per cele- brare la vendemmia (Photo: Zummolo2014/Dreamstime)

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-9-22-2022