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benessere che nonostante i sacrifici patiti riuscirono a tra- smetterci, consegnandoci una casa, un'istruzione, una carrie- ra? Sulle loro infami esperien- ze sono stati costruiti quei sistemi di mutuo soccorso e protezione sociale che le varie comunità delle Little Italy, le Chiese e le Case italiane, le society hanno messo in piedi. Quanti di noi conosce tutta la storia che c'è dietro a queste istituzioni, ai club e alle asso- ciation, sa del valore sociale che hanno avuto, al di là delle feste che oggi organizzano o delle reginette che eleggono per preservare occasioni di incontro e amicizia? E s s e r e i t a l o a m e r i c a n i è anche questo, è conoscere il passato e costruire la memoria di chi siamo stati. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2022 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | A vere un cognome o un antenato ita- liano non basta per dirsi italiani. Non basta nem- meno canticchiare due canzoni famose, conoscere qualche parola per prenotare l'hotel o aver passato le domeniche dell'infanzia a mangiare piatti d i p a s t a a c a s a d e i n o n n i . Occorre innanzitutto definirsi, considerarsi italoamericani: scegliere di riconoscere che un p e z z o d e l l a p r o p r i a s t o r i a affonda le radici nella cultura e nella lingua della Penisola. Significa sentirsi parte di una comunità, riconoscersi in ele- menti che accomunano e uni- scono ogni volta che le tradi- zioni si ripetono, vuole dire conoscere la propria storia, da dove si viene e il fiume di even- ti che si è attraversato insieme, spesso dandosi una mano. Ottobre è un mese impor- tante per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio culturale degli italiani che vivono oltreoceano e ottobre 2022 resterà una data impor- tante per gli immigrati italoa- mericani perché piazza San Pietro a Roma, nei giorni scor- si, ha accolto le celebrazioni di papa Francesco che hanno sancito la canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini, il "Padre dei Migranti" come lo aveva definito Giovanni Paolo II venticinque anni fa, in occa- sione della beatificazione del vescovo lombardo che spese la vita a fianco degli italiani che alla fine dell'Ottocento lascia- rono l'Italia per tentare fortuna nelle Americhe. Qui ne scrivia- mo perchè, al di là dell'aspetto religioso, va colto il riconosci- m e n t o d e l l a s u a m i s s i o n e sociale. Il contributo che ha dato in termini di assistenza agli immigrati. Considerando il calendario, parlarne aiuta anche a capire il senso di due festività italiane che si stanno avvicinando. Fra pochi giorni, come dicono le v e t r i n e d e i n e g o z i , c i s a r à Halloween che però in Italia è una festa d'importazione com- merciale in cui i bimbi degli ultimi decenni hanno preso l'a- b i t u d i n e d i a n d a r e i n g i r o vestiti da streghette e fantasmi per farsi regalare caramelle e suonare i campanelli per dare fastidio a chi dorme il pome- riggio, divertendosi in una spe- cie di dependance del carneva- le. E' una festa "fake" che copre due celebrazioni importanti nella cultura popolare e tradi- zionale italiana: Ognissanti il primo novembre e la comme- m o r a z i o n e d e i d e f u n t i i l 2 novembre. La prima ricorda santi e beati e la seconda i cari estinti. Già due buoni motivi per ricordare il prelato coma- sco la cui storia personale è strettamente legata a molti ita- loamericani, storia che spesso è misconosciuta e che invece andrebbe assolutamente recu- perata perché solo conoscen- dola si può avere piena contez- z a d i c h i s i a m o d i v e n t a t i . Anche un pezzo della lunghis- sima storia del nostro giornale e dei suoi lettori è passata dagli Scalabriniani. Scalabrini non solo si rese conto dei grandi interessi eco- nomici che si muovevano die- tro le migrazioni di grandi masse, e non esitò a defini- r e " m e r c a n t i d i c a r n e umana" coloro che speculano (purtroppo dobbiamo usare il t e m p o p r e s e n t e ) s u q u e l l a disperazione. Volle agire per non essere indifferente e il 28 n o v e m b r e 1 8 8 7 f o n d ò l a Congregazione dei missionari di San Carlo a cui poi aggiunse quella delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo: era n a t a l a f a m i g l i a d e g l i Scalabriniani, che insieme alle missionarie laiche per l'assi- stenza dei migranti, alla fine dell'Ottocento sostenne gli immigrati nelle vite di fatiche e privazioni alla conquista di un posto al sole, lontanissimi da casa. Scalabrini fu pioniere nel c o n s i d e r a r e i l f e n o m e n o migratorio in tutti i suoi aspet- ti. Non voleva far mancare ai chi spesso partiva per non ritornare mai più a casa, quella vicinanza spirituale e culturale indispensabile per la tutela dei loro diritti e per la promozione sociale nei Paesi di arrivo, con- vinto che chi partiva non pote- va e non voleva dimenticare la terra d'origine e la famiglia. Per lui, uomo di chiesa, la fede era uno strumento vitale, di sostegno e di conforto, soprat- tutto se praticata e celebrata nella propria lingua. Avviare le missioni fu la risposta pratica e autorevole che Scalabrini sentì di dare a migranti che gli scri- vevano stremati e disperati: "Ci mandi un prete che qui si vive e si muore come bestie". S c a l a b r i n i , c o m e a n c h e s a n t a F r a n c e s c a S a v e r i o Cabrini, la fondatrice della c o n g r e g a z i o n e d e l l e Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e prima cittadina statuni- tense ad essere canonizzata nel 1946, puntò attenzione, opere e missioni, su quel fiume di poveri che in cerca di un lavo- ro per mantenere i familiari a casa e migliorare la propria condizione sociale, spesso par- tiva per disperazione e illusio- ne, facendo letteralmente un salto nel vuoto senza alcuna preparazione, senza conoscere la lingua o la professione in c u i s i s a r e b b e c i m e n t a t o , s e n z a a v e r e c o s c i e n z a d e i diritti nè conoscenza dei Paesi di arrivo. Gente semplice che fu esposta alle condizioni di vita e lavoro più precarie e pericolose, che fu vittime dello sfruttamento lavorativo e abi- tativo. Quanti di noi oggi sarebbe- ro disposti a fare lo stesso senza le reti di protezione di cui oggi disponiamo? Anzi, in quanti beneficiamo di quel Italian Heritage Month: conservare e costruire la memoria degli emigranti giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208