L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-3-2022

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GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 Le vestali, le vere imperatrici dell'antica Roma G r a z i e a l l ' a r - cheologia, alla storia e all'ar- te, oggi sappia- mo molto degli Antichi Romani, eppure ci sono ancora dei misteri da svelare: uno di questi è sicu- ramente quello delle Vestali, le sacerdotesse che dedicava- no la loro vita a Vesta, la dea del focolare e della famiglia, il cui culto era considerato essenziale per il benessere e la sicurezza della città. Nono- stante non fosse particolar- mente "famosa", Vesta era una divinità importante per i Romani, in quanto sorella di Giove e Nettuno e figlia di Crono - uno dei dodici Titani - e di Rea. Vesta era associata al "fuoco sacro" che ardeva nel suo tempio e che doveva essere mantenuto continua- m e n t e v i v o p r o p r i o d a l l e Vestali. I libri di storia tendono a dedicare giusto un paio para- grafi alle Vestali, di solito non di più: venivano scelte tra le giovani figlie della nobiltà romana, erano considerate quasi divine e dovevano fare voto di castità - con conse- guenze mortali nel caso non lo rispettassero. Tuttavia, recenti scoperte letterarie ci offrono un ritratto più com- plesso e ricco di sfumature di queste giovani donne, che avevano sì un dovere incredi- bilmente importante e regole severe da seguire, ma poteva- no anche godere di privilegi c h e l e a l t r e d o n n e - e g l i uomini stessi – si potevano solo sognare. Tutto è iniziato con una visita a un mercatino delle pulci romano, non molti mesi fa. Mentre curiosava tra le numerose bancarelle piene di curiosità, lo storico Luigi Manzo si è imbattuto in un o p u s c o l o d e l X I X s e c o l o , scritto da A.G. Frigerio, dedi- cato alle Vestali di Roma. In esso Frigerio aveva raccolto, immaginiamo attraverso un minuzioso lavoro di lettura e traduzione del latino, tutto ciò che era riuscito a trovare su di loro nei testi antichi, da Livio a Ovidio, fino a Seneca, Cicerone e Lucano. Affascina- to dalla sua scoperta, Manzo decise di annotarla e propor- la per la pubblicazione. Il suo lavoro fu ripreso da Agora & Co. che stampò nuovamente il libro di Frigerio, con le note di Manzo, ma con il vecchio t i t o l o S t o r i a d e l l e V e s t a l i Romane e del Loro Culto. In realtà, il libro di Frige- r i o n o n d i c e n u l l a d i "nuovo", ma ha il grande merito di riunire in un unico testo tutto ciò che la lettera- tura romana aveva da dire sulle Vestali: un vademecum s u d i l o r o . I l l o r o r u o l o , c o m e a b b i a m o d e t t o , e r a quello di tenere acceso gior- no e notte il fuoco di Vesta: se si fosse spento, secondo la tradizione, la civiltà romana avrebbe seguito lo stesso d e s t i n o . I l f u o c o , n o n dimentichiamolo, era allo s t e s s o t e m p o s i m b o l o d i purezza e pulizia, e di vita, p e r c h é r a p p r e s e n t a v a l a f o r z a v i t a l e d e l s o l e . F u Numa Pompilio, il secondo re di Roma, a creare l'Ordine delle Vestali, la prima delle quali era stata Rea Silvia, la madre di Romolo e Remo. I n i z i a l m e n t e l e V e s t a l i a g u a r d i a d e l f u o c o s a c r o erano quattro, che divenne- ro sei sotto il governo di Ser- vio Tullio. Diventare Vestale era un onore riservato a pochissimi, poiché solo le figlie della nobiltà potevano aspirare a t a n t o . D i s o l i t o v e n i v a n o scelte dal Pontifex Maximus, il capo dei sacerdoti romani, tra venti candidate di età compresa tra i sei e i dieci anni, tutte di origine aristo- c r a t i c a e c o n e n t r a m b i i genitori ancora in vita. Il loro servizio doveva durare 30 anni, durante i quali ave- vano il dovere di custodire il fuoco sacro e rimanere ver- gini. Ma se pensate che vive- re in un tempio e mantenere una vita di celibato e pre- ghiera non sia una cosa a cui aspirare, potreste cambiare idea quando scoprirete tutti i vantaggi ad essa legati. Le Vestali erano economica- mente benestanti e avevano schiavi, erano ospiti d'onore di tutte le rappresentazioni teatrali e del circo. Viaggia- vano per la città su lettighe riccamente decorate e tutti, compresi i senatori e i magi- strati, dovevano piegarsi a loro. Se incrociavano il cam- mino di un detenuto, questo doveva essere liberato. Nes- suno poteva toccarle: il loro corpo, proprio come il fuoco che proteggevano, era sacro. Le Vestali avevano anche più diritti legali delle altre d o n n e : p o t e v a n o e s s e r e t e s t i m o n i n e i p r o c e s s i e potevano intercedere per gli imputati; potevano scrivere i l p r o p r i o t e s t a m e n t o i n q u a l s i a s i m o m e n t o , c o s a molto insolita per le donne, che di solito potevano farlo solo quando avevano una certa età e almeno tre figli. I n f i n e , m a n o n c e r t o p e r importanza, avevano il dirit- to di essere sepolte all'inter- no delle mura della città. Ma come in tutte le cose della vita, c'era un lato oscu- ro nella moneta dorata delle V e s t a l i . S e i l f u o c o s a c r o smetteva di ardere o se non riuscivano a custodire Palla- dio, la statua di legno di Pal- lade Atena che, secondo la leggenda, era stata portata da Troia a Roma da Enea in persona, venivano brutal- mente fustigate. Se non riu- scivano a mantenersi caste, le Vestali venivano persegui- te e processate dal Pontifex M a x i m u s i n p e r s o n a . S e veniva riconosciuta colpevo- le, la donna veniva condotta in una camera sotterranea, lasciata lì da sola con una lampada, olio e acqua per alcuni giorni, e poi murata. I n a l t r e p a r o l e , v e n i v a sepolta viva e condannata a morire di fame e di sete. Vi chiederete perché queste donne, considerate alla pari delle divinità, fossero desti- nate a una morte così orribi- le... e la risposta è semplice: le Vestali erano intoccabili, quindi nessuno poteva toc- care i loro corpi, nemmeno per ucciderle. Anche dopo aver mancato a Vesta e ai loro doveri, restavano un gradino sopra gli altri. La casa delle vestali nel Foro Romano (Photo: Robert Ruggiero/Dreamstime) HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI

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