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19 GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Q u e s t ' a n n o c e l e b r i a m o u n a d e l l e figure artisti- c h e p i ù importanti d'Italia, lo scul- tore Antonio Canova, il principale rappresentante del neoclassicismo scultoreo n e l n o s t r o P a e s e . N a t o a Possagno, in provincia di Treviso, nel 1757, Canova era conosciuto dai suoi con- temporanei come "il nuovo F i d i a " p e r q u a n t o l a s u a opera assomigliasse, nello stile e nell'arte, a quella del più grande tra gli scultori classici. C o m e s p e s s o a c c a d e a i geni creativi, Canova non e b b e u n a v i t a s e m p l i c e , soprattutto durante l'infan- zia. Il padre morì quando aveva solo quattro anni e la madre lo lasciò dopo essersi risposata. Il giovane Anto- nio fu, quindi, allevato dai n o n n i , e l e m e n t o c h e l o influenzò certamente come p e r s o n a , m a a n c h e c o m e a r t i s t a : i l n o n n o , P a s i n o Canova, era scultore e capo- mastro, e lo introdusse pre- cocemente al segreto della sua arte. Le leggende raccontano che, da bambino, partecipò a una cena organizzata da un importante nobile vene- ziano, Giovanni Falier e c h e , f o r s e a n n o i a t o d a l l e discussioni intorno al tavolo che immaginiamo dovevano essere assolutamente pesan- ti per un giovane, ammazzò il tempo intagliando il leone a l a t o d i V e n e z i a i n u n p a n e t t o d i b u r r o . I l s u o ospite rimase così colpito dal suo talento che decise di diventare il suo mentore e mecenate. È solo una storia, natu- ralmente, ma ha le sue radi- ci nella verità: al nonno di Canova era stata commis- sionata una serie di opere da Falier e, consapevole del talento del nipote, si assi- curò che Antonio fosse tra gli artigiani al servizio del- l'aristocratico. Falier rimase talmente colpito dal lavoro d e l g i o v a n e c h e l o i n v i ò nell'atelier di un noto scul- tore, Giuseppe Bernardi. Nel 1768, a soli 11 anni, Antonio si trasferì a Vene- zia, per lavorare e imparare sotto l'ala di Torretti: è qui che fiorisce e sviluppa ulte- riormente il suo talento fre- quentando le lezioni e l'Ac- c a d e m i a d i N u d o e , i n seguito, studiando le statue della galleria Ca' Farsetti, a Rialto. A Venezia Antonio realizza le sue prime opere, c o m m i s s i o n a t e d a l s u o mecenate Falier. In breve tempo, e in età incredibil- m e n t e g i o v a n e , C a n o v a d i v e n t a u n a r t i s t a m o l t o richiesto nella Serenissima. A 20 anni era già famoso e a 22 divenne membro dell'Ac- cademia Veneziana, il mas- simo simbolo formale della g r a n d e z z a a r t i s t i c a d e l l a città. Ben presto Venezia non fu più sufficiente per Cano- va e la sua arte: trascorse un periodo a Firenze e a Roma, dove le sue opere divennero note a livello internazionale. Trascorse anche un periodo a Napoli. Ogni tappa lo fece conoscere meglio a un pub- blico di mecenati e amanti dell'arte che bramavano le sue opere e volevano qual- c o s a p e r s é , c o m p r e s o i l Papa, che commissionò al veneziano due monumenti, tra cui uno funerario. Si sta- bilì nella Città Eterna, anche se trascorse un po' di tempo viaggiando e lavorando in giro per l'Europa, e anche a Possagno, suo paese natale, d o v e t o r n ò p e r u n p o ' d i tempo cercando di ripren- dersi da una serie di distur- bi fisici che avevano iniziato a colpirlo. Forse, il rapporto di lavo- ro più importante che Anto- nio ebbe nella sua vita fu quello che coltivò con Napo- leone Bonaparte. Da vene- ziano, l'artista non doveva essere troppo affezionato all'esuberante generale della Corsica: fu a causa sua che la gloriosa Repubblica di Venezia si concluse dopo lunghi secoli di gloria. Ma come artista, il mecenati- s m o d e l l ' i m p e r a t o r e e r a i m p o r t a n t e e n o n p o t e v a certo essere rifiutato: per Napoleone, Canova realizzò un famoso ritratto sculto- reo, Napoleone come Marte pacificatore, oggi ad Apsley House, a Londra, che rap- presenta l'imperatore come il dio romano della guerra e della strategia militare. L'o- pera fu completata a Roma n e l 1 8 0 6 . D u e a n n i d o p o terminò un'opera altrettan- to famosa, Paolina Bona- parte come Venere vincitri- ce, un ritratto in marmo di Paolina Bonaparte - sorella di Napoleone e moglie di C a m i l l o B o r g h e s e , o g g i a Villa Borghese. T r a l e s u e o p e r e p i ù famose - e riconoscibili - possiamo annoverare anche Le tre grazie, di cui esistono due versioni, una di pro- prietà congiunta del Victoria and Albert Museum di Lon- dra e della Scottish National Gallery, l'altra all'Ermitage di San Pietroburgo; e, natu- ralmente, Psiche rianimata dal bacio di Cupido, com- pletata nel 1793 e oggi al Louvre di Parigi. Nonostante la fama inter- n a z i o n a l e , C a n o v a n o n accettò mai l'idea di trasfe- rirsi per sempre fuori dall'I- t a l i a , c h e c o n s i d e r a v a l a culla dell'arte. Morì a Vene- zia nel 1822 e il suo amato P a e s e , q u e s t ' a n n o , o n o r a l ' a n n i v e r s a r i o d e l l a s u a morte con un'importante iniziativa che è, allo stesso tempo, un omaggio alla sua grandezza e un'importante opera di conservazione arti- s t i c a : l a d i g i t a l i z z a z i o n e della più vasta collezione di suoi manoscritti e schizzi. Il corpus, conservato presso la Biblioteca Civica di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza (Veneto), compren- de oltre 40.000 pagine di 6.658 documenti tra lettere, appunti, diari di viaggio e d i a r i p r i v a t i . I l F o n d o Canoviano è stato digita- lizzato grazie all'interesse e al sostegno della biblioteca di Bassano del Grappa che o s p i t a i d o c u m e n t i e d è stato realizzato quest'anno a n c h e p e r c o m m e m o r a r e Canova a due secoli dalla s u a m o r t e . I l p r o g e t t o è stato realizzato da un grup- po di imprese leader nella scansione e digitalizzazione ad alta definizione del patri- monio culturale e artistico c o m e M i d a I n f o r m a t i c a . Hyperborea, nome noto nel campo della catalogazione, è r e s p o n s a b i l e d e l l ' o r d i n a - mento e della catalogazione del corpus. Il monumento dedicato a Canova a Padova (Photo: Wieslaw Jarek/Dreamstime) Antonio Canova, l'uomo che rese il marmo morbido come il velluto SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO