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GIOVEDÌ 29 DICEMBRE 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 9 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Spumante e dodici acini d'uva: ecco come dare il benvenuto al nuovo anno! (Photo: Anasife/Dreamstime) I l cibo a Capodanno fa rima con tradizio- ne. In Italia, lo sanno tutti, sono onnipre- senti le lenticchie e il cotechino, un tipo di insacca- to diffuso soprattutto nelle regioni settentrionali del Paese. Soprattutto le lentic- c h i e s o n o c o n s i d e r a t e u n simbolo di buona fortuna fin dai tempi dei Romani, e si dice che mangiarle alla vigilia del nuovo anno porti denaro, salute e prosperità. Ma ci sono altre abitudini di "Capodanno" legate al cibo che piacciono a noi italiani, a n c h e s e n o n s o n o s t a t e "create" da noi. È il caso, ad esempio, della tradizione di mangiare dodici chicchi d'uva a mezzanotte, un gesto beneaugurante che arriva dalla non lontana penisola iberica. Il rituale è molto semplice: a mezzanotte, men- tre si alza il bicchiere di spu- mante, si mangiano uno alla volta dodici acini di uva, dodici acini singoli, ognuno per ogni rintocco dell'orolo- gio. Attenzione però, perché bisogna essere precisi: un acino per ogni rintocco, quin- di tenete un buon ritmo! In quanto a simbologia, l'uva ha molto in comune con le lenticchie: anch'essa è rite- nuta portatrice di ricchezza e s a l u t e p e r i l n u o v o a n n o . L'associazione tra l'uva e la prosperità è antica, come è ben rappresentato dalla sua presenza onnipresente nel- l'antichità nei banchetti di imperatori, re, faraoni e alti sacerdoti. L'uva era anche associata alla f e r t i l i t à e a l l ' a b b o n d a n z a , fattori chiave nelle società in cui l'a- gricoltura era al centro della ricchezza e della sopravviven- za. Tuttavia, mangiare uva a Capodanno è una tradizione molto più recente, che gli esperti fanno risalire alla fine del XIX o agli inizi del XX secolo. E, come accennato, sebbene sia ampiamente dif- fusa nel Belpaese, non siamo stati noi a proporre l'idea. Secondo molti, il rituale è strettamente legato alla capi- tale spagnola, Madrid, e si riduce a... ragioni economi- che. Sembra infatti che nel 1909 i viticoltori di Alicante avessero avuto un'annata particolarmente abbondante e così se ne uscirono con la storia che mangiare uva a Capodanno avrebbe portato ricchezza per l'anno nuovo: un trucco creativo per libe- rarsi delle eccedenze agrico- le! Il fatto è che la gente di tutto il Paese ci prese gusto e lo rifece l'anno successivo e quello dopo ancora. La gente di Madrid si affezionò parti- colarmente a questa tradizio- ne e si riuniva nella piazza dove si trovava (e si trova ancora) l'orologio della Puer- ta del Sol per mangiare insie- me i dodici acini d'uva. Alcuni, tuttavia, ritengono che la tradizione sia nata prima, più precisamente nel 1882, quando il sindaco di Madrid vietò i festeggiamenti in onore dei Re Magi, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. In quell'occasione, la gente era solita scendere nelle strade della capitale per bere vino insieme e mangiare uva. Ma i madrileni, che con i cugini italiani condividono certa- mente un certo gusto medi- terraneo e un atteggiamento birichino, decisero di festeg- giare ugualmente, ma una settimana prima, nella notte in cui si festeggiava il nuovo anno. C'è però un'ultima teoria, forse meno nota, ma che col- legherebbe direttamente l'I- talia - più precisamente la regione Marche - con la tra- dizione del mangiare l'uva. Nelle Marche l'abitudine di m a n g i a r e d o d i c i c h i c c h i d'uva a Capodanno è sempre stata molto diffusa, molto più che nel resto del Paese, dove è stata importata in tempi più recenti dalla Spagna. Alcuni storici sostengono che, pro- babilmente, si è sviluppata nella regione già a metà del XVI secolo, quando la zona era un crogiolo culturale di persone, dagli ebrei sefarditi spagnoli ad altri provenienti d a R o m a ; d a i m u s u l m a n i provenienti dall'Impero Otto- m a n o a i l o c a l i . A q u a n t o pare, è in questa atmosfera multiculturale che l'antico legame tra uva, abbondanza e fortuna è tornato in auge, rendendo le Marche, forse, il luogo in cui l'uva de suerte è veramente nata! Curiosità italiane: perché si mangia l'uva a Capodanno? L a parola del gior- no è deliziosa! Il Panforte (pan- for-tai) è un tipo di dolce tradizio- nale di Siena, fatto con noci, frutta candita, miele, zucche- ro e spezie. La parola deriva da pane, "pan", e forte, in questo caso "solido, duro". Il Panforte è originario di Siena ed è un dolce tradizio- nale preparato durante le festività natalizie. Deriva da una prelibatezza del X secolo chiamata panmelato, una sorta di pane addolcito con miele e arricchito con m e l e . A d i f f e r e n z a d e l panforte, però, il panmelato veniva preparato tutto l'an- no. Quando, nel XIII secolo, il commercio con l'Oriente rese le spezie più comuni in Italia, i panettieri vi aggiun- sero il pepe e lo trasformaro- n o i n p a n p e p a t o . C o n i l tempo, vennero utilizzati altri ingredienti per il panpe- pato, che si trasformò in un dolce dai sapori più comples- si, poi chiamato Panforte. A i t e m p i d e i M e d i c i , i l Panforte era una prelibatez- za che solo i ricchi potevano permettersi, a causa dei suoi ingredienti costosi ed esotici. O g g i i l v e r o P a n f o r t e d i Siena è fatto con diciassette ingredienti, ognuno per ogni contrada della città, secondo una ricetta che risale al 1675. Il Panforte ha una consi- stenza molto gommosa e allo stesso tempo croccante, gra- zie alle noci contenute. È ricco, esagerato e in qualche modo esotico, grazie alle spe- zie presenti nella ricetta: coriandolo, noce moscata, chiodi di garofano e macis. Ma ha anche tutto il sapore del Mediterraneo, con le sue mandorle e le scorze di agru- mi candite! Il Panforte non è un dolce per tutti, a causa della sua consistenza particolare e dei suoi sapori intensi, ma ha tutta la ricchezza e la bellezza del velluto damascato, pro- prio come un altro dolce ico- nico italiano, la cassata. Se vai a Siena, compra un buon panforte! If you go to Siena, buy a good panforte! Mi piacerebbe provare a fare il panforte a casa I'd like to try and make panforte at home Non sono sicuro di amare il panforte: lo trovo gommo- so! I a m n o t s u r e I l i k e panforte: it's kind of chewy! Parola del giorno: panforte - un altro dolce per le feste Fette di panforte tradizionale (Photo: Amarosy/Dreasmtime)