L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-12-2023

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17 GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA A cquasparta è u n p a e s e d i circa 5.000 abi- tanti della pro- vincia di Terni, in Umbria, situato sulle pit- toresche colline di questa s p l e n d i d a r e g i o n e . I l s u o nome deriva dal latino ad aquas partas, cioè "acque s p a r s e " , p e r c h é l a z o n a è sempre stata ricca di fonti d ' a c q u a b e n e f i c h e . N e l l e vicinanze troviamo quelle di Sangemini e Fabia, entram- be note a tutti gli italiani, perché la loro acqua la tro- viamo imbottigliata al super- mercato! L a s u a s t o r i a è t u t t a medievale e rinascimen- tale, con le prime attestazio- ni in documenti che risalgo- no al 962 d.C. Qualche anno d o p o f u r o n o c o s t r u i t e l e abbazie di Santa Barbara e di San Nicola, attorno alle quali si sviluppò il primo insedia- mento. Oggi il villaggio man- tiene ancora un impianto urbanistico medievale tradi- zionale, con una piazza cen- trale, vicoli tortuosi e strade che si estendono sulla colli- na. Non bisogna dimenticare c h e l a z o n a h a a n c h e u n notevole passato romano, come si può vedere ancora oggi nell'area archeologi- ca di Carsulae, un'antica città romana costruita lungo quella che sarebbe diventata la Via Flaminia. Palazzo Cesi era la casa della famiglia Cesi che con- trollava la zona durante il Rinascimento. È probabil- m e n t e i l m o n u m e n t o p i ù f a m o s o d i A c q u a s p a r t a : commissionato dal cardinale Federico Cesi e costruito tra il 1561 e il 1579, è noto a livello nazionale perché fu la prima sede dell'Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, fondata dal principe Federico Cesi - stesso nome, ma non stessa persona! - uno scienziato a sua volta. Ed è per questo che Galileo Galilei era un ospite abituale d i A c q u a s p a r t a i n q u e g l i anni. La chiesa dedicata a San Francesco d'Assisi e quel- la dedicata alla Madonna del Giglio, oggi nota come Chiesa del Crocifisso, sono molto diverse tra loro ma entrambe meritano una visi- t a : l a p r i m a , r i s a l e n t e a l 1294, incarna perfettamente la semplicità che ha caratte- rizzato la vita e gli insegna- m e n t i d i F r a n c e s c o ; l a seconda, costruita nel XVII secolo, è arricchita da affre- schi ben conservati. Qui la patrona è Santa Cecilia e la chiesa a lei dedicata ha un i n t e r n o n e o c l a s s i c o , c o s ì c o m e l e t o m b e d i t u t t i i membri della famiglia Cesi. Da ricordare anche la chiesa del Santissimo Sacramento, oggi museo della comunità, per la presenza di un mosai- co romano al centro della navata. Q u a n d o s i e t e i n c i t t à , assicuratevi di mangiare il piatto più tradizionale del luogo, i picchiarelli, un tipo di pasta fresca fatta a mano che assomiglia a uno spesso pezzo di filo, solitamente servito con una salsa piccan- te. Un'altra prelibatezza tra- dizionale è la pizza al testo, una torta salata fatta con acqua e farina, ripiena di sal- siccia, prosciutto e verdure, poi cotta su una superficie rotonda in ghisa chiamata testo. Da provare sono anche molti prodotti locali, tra cui l'olio d'oliva, i tartufi e le castagne, che vengono soli- tamente serviti durante la Festa del Vino Novello, a novembre, e gustati con il vino nuovo. L'acqua del- l ' A m e r i n o è n o t a n e l l a zona anche per le sue carat- teristiche curative, apprezza- te già in epoca romana. È particolarmente indicata per chi soffre di calcoli renali e altri problemi in cui è neces- sario migliorare la diuresi. Nel Medioevo era conosciuta come "acqua di San France- sco" perché si riteneva che il santo la trovasse benefica per la sua salute. Oltre a celebrare il vino nuovo, Acquasparta organiz- za ogni anno una fiera rina- scimentale, la F e s t a d e l Rinascimento, nella prima metà di giugno. Essa celebra la venuta ad Acquasparta del p r i n c i p e F e d e r i c o C e s i e della sua famiglia, il 14 mag- gio 1614. I momenti più belli della fiera sono di solito il Corteo dei Doni, che coinvol- g e p i ù d i 3 0 0 p e r s o n e i n costumi seicenteschi, e il Piatto Rinascimentale, un pasto a base di piatti tradi- z i o n a l i r i n a s c i m e n t a l i . E anche se dovremo aspettare 12 mesi per vederlo, vale la pena menzionare anche il Presepe Vivente di Acqua- sparta, con circa 150 figu- ranti in costume e rappre- sentazioni delle antiche arti e mestieri del paese per le strade. T ra pochi giorni, il 17 gennaio, gli ita- l i a n i c e l e b r a n o S a n t ' A n t o n i o Abate, conosciu- t o i n i n g l e s e c o m e S a i n t A n t h o n y o f E g y p t o S a i n t Anthony the Great. Antonio è un santo della Chiesa primiti- va ed è considerato il primo santo eremita, nonché uno dei padri del monachesimo. In Italia è tradizionalmente con- siderato un santo contadino, cioè un santo legato alla vita e alle credenze rurali e per que- sto si dice che tutti gli anima- li, nella notte di Sant'Antonio Abate, acquistino la facoltà di parlare. I l s u o c u l t o s i s v i l u p p ò prima in Oriente e poi rag- giunse l'Occidente durante l'alto Medioevo, quando le sue reliquie arrivarono in Proven- za. Più tardi, con la nascita dell'ordine monastico degli Antoniani, il suo culto si dif- fuse al di là delle Alpi, in Ita- lia. Gli Antoniani mantennero viva l'idea del santo come guaritore, essendo stretta- mente associati alla cura dei malati e al lavoro negli ospe- dali. Anche il legame di Anto- nio con gli animali deriva dal lavoro degli Antoniani, che allevavano maiali, il cui gras- so era necessario per la prepa- razione di un balsamo contro l'herpes zoster (noto in italia- n o a n c h e c o m e f u o c o d i Sant'Antonio). Antonio, quin- di, iniziò a essere rappresen- tato con un maiale. Ben pre- sto, altri animali entrarono a far parte dell'iconografia del santo, che divenne così il pro- tettore di tutti gli animali domestici: è per questo che, nella notte della sua festa, dona loro la capacità di parla- re la lingua delle persone e perché, il 17 gennaio, è con- suetudine in Italia far benedi- re i propri animali domestici. Tradizionalmente, la benedi- zione ha luogo nella piazza antistante la chiesa, dove ani- m a l i d i o g n i t i p o e i l o r o umani attendono la benedi- zione. Se certamente era più comune ai tempi dei nostri nonni e bisnonni, quando gli animali non erano solo com- pagni di vita ma anche impor- tanti aiutanti di lavoro, questa pratica è ancora diffusa in tutto il Paese, soprattutto nelle zone più rurali, anche se la fanno anche le grandi città, come Milano, Parma e Roma. Il culto di Sant'Antonio è anche associato al fuoco. Il falò di Sant'Antonio è un'an- tica tradizione che si ripete a n c o r a i n m o l t e z o n e d e l Paese, sempre il 17 gennaio. Inutile dire che l'uso del fuoco è , i n q u e s t o c a s o c o m e i n molti altri, associato ad anti- chi riti pagani in cui il più caldo dei quattro elementi simboleggia la vita che brucia e il calore che scaccia il freddo dell'inverno. La tradizione del mese: il culto di Sant'Antonio Abate Sant'Antonio Abate: il suo culto è sentito in tutta Italia (Copyrighted work available under Creative Commons agreement. Public Domain) Il borgo italiano del mese: Acquasparta Piazza Federico Cesi ad Acquasparta (Photo: Cardaio Federico/Dreamstime)

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