L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-12-2023

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Forse gli attori hanno un pri- vilegio: un rapporto con la realtà 'toccato' dalla fantasia, sfiorato da quell'attitudine infantile che serve per creare. Un'attitudine particolarmen- t e i m p o r t a n t e i n q u e s t o m o m e n t o s t o r i c o , i n c u i siamo sovrastati da qualcosa che è più grande di noi". Pochi giri di parole, cari lettori: tutti abbiamo bisogno di umanità, di poesia, di bel- lezza, di fantasia. I l n o s t r o B u o n A n n o Nuovo a voi, sostenitori e amici de L'Italo-America- no, sta proprio in questa convinzione: non bisogna p e r d e r e n é l a f i d u c i a n e l domani né nei sogni. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2023 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | A bbiamo bisogno di dive e miti? La r i s p o s t a è s ì . Abbiamo bisogno d i b e l l e z z a e sogni? La risposta è afferma- t i v a . A b b i a m o b i s o g n o d i poesia e mondi ideali? Anco- ra una volta la risposta è sì. Nella nostra società, sod- disfatta e pasciuta, che sem- b r a a v e r e t u t t o t a n t o d a potersi permettere di trascu- rare la realtà e di vivere nelle dimensioni parallele del vir- tuale, senza confini e senza tempo, ci sono esigenze che restano ineluttabili, insoppri- mibili. Mentre ci culliamo tra chat ed emoticon, aggiornando stati e like, in uno spazio che sembra cancellare l'impor- tanza di avere davanti una persona in carne, ossa e sen- timenti, ma anche privandoci di un orizzonte largo, di un p a e s a g g i o c h e c i a v v o l g a facendoci sentire parte di qualcosa e che annulla perfi- no lo scorrere dei minuti, facendoci trascurare il tempo della vita reale, ci riscopria- mo insoddisfatti. In un modo o nell'altro, tutti abbiamo bisogno di altro, di sognare e credere che i desideri si avve- rino. Teniamolo presente men- tre comincia il nuovo anno e siamo tutti carichi di aspetta- tive e speranze e ci auguria- mo ogni bendidio sapendo che in fondo ci stiamo volon- tariamente illudendo. Visti gli ultimi anni, che lascerem- mo ben volentieri alle spalle, ci prendiamo consapevol- mente in giro. N o n p o s s i a m o i n f a t t i negare una serie di circostan- ze che remano e hanno rema- to in direzione contraria alle nostre aspettative, date le tante vicissitudini con cui tutti, a ogni latitudine, abbia- mo fatto i conti durante una pandemia che non sembra ancora dissolversi né pur- troppo lasciarci definitiva- mente. Proprio non possiamo ignorare le tante cicatrici lasciate nelle nostre comu- nità ma abbiamo fortemente bisogno, nonostante tutto, di incoraggiarci, di sperare che il mondo, il domani, il nuovo anno saranno migliori. Al di là di tutte le criticità, fragilità e necessità, la nostra natura cerca sempre il posto al sole, la luce che rigenera, la primavera dopo questo fred- do inverno. Il 2023 è finalmente ini- ziato e pieni di entusiasmo eccoci pronti a lasciarci tra- scinare dai desideri, dalla fiducia, dalla speranza nel futuro, esattamente come i milioni di italiani che partiro- no lasciandosi dietro tutto e pur non trovando subito o sempre la fortuna immagina- ta nel nuovo mondo, conti- nuarono per tutta la vita a inseguirla con ostinazione. Quell'America dei sogni resta ancora tale nell'imma- g i n a r i o c o m u n e s e b b e n e tante volte molti riescano a realizzarsi dentro i confini nazionali, senza bisogno di varcare l'oceano. Eppure, la consacrazione con la lettera maiuscola arriva solo se si sfonda laggiù tra New York e Los Angeles, sulla Est Coast o nella Silicon Valley, a Boston o C h i c a g o , l o n t a n o m i l l e miglia da Palermo, Firenze o Milano. Anche il successo strari- pante e fulmineo dei Mane- skin, il gruppo rock romano che ha macinato un successo dietro l'altro su tutte le piazze italiane e continentali, ha superato l'asticella solo quan- do ha conquistato gli States. States che invece non riu- s c i r o n o a c o c c o l a r e c o m e avrebbe meritato Maria Cal- las, la soprano americana di origini greche nota come la Divina per l'estensione vocale unica che invece, proprio in Italia ottenne l'affermazione nel 1948 interpretando la Norma al Teatro Comunale di Firenze, dopo il debutto l'anno precedente a Verona. Nel 1951 per la Scala di Mila- no si esibì addirittura 181 volte in ben 23 ruoli diversi. La prima in America arrivò solo nel '53 all'Opera di Chi- cago con un successo enorme che costringe il Metropolitan Theatre di New York a inse- guirla. Q u e s t ' a n n o s a r a n n o cent'anni dalla nascita del- l ' a r t i s t a d a l l ' i n c r e d i b i l e p a d r o n a n z a t e c n i c a e d a l grande senso drammatico, dotata naturalmente di vir- tuosismi inarrivabili e per studio di un repertorio molto vasto. Per celebrarla, Monica Bellucci la porterà in teatro a New York indossandone let- teralmente i panni visto che sarà in scena con un abito appartenuto alla cantante che ha trascorso tanta vita in Ita- lia: "E' come se la sua anima mi accompagnasse" ha detto l'attrice umbra. Reciterà le sue lettere e le sue memorie, così piene di emozioni e vul- nerabilità che, dice Bellucci, "ho avuto la sensazione di poter toccare la sua anima". Perché in fondo il punto è proprio questo: l'anima. L'anima che ci fa sentire il bisogno di superare i confini, di amare l'arte, di inseguire i sogni e cercare la bellezza. Nel 2020 quando lo spet- tacolo della Bellucci-Callas prese il via, in un'intervista al s e t t i m a n a l e i t a l i a n o I o Donna, l'interprete di Male- na, ruolo che la consacrò a livello internazionale, disse: " A v o l t e s u c c e d o n o c o s e inspiegabili… Bisogna crede- re alle fate, piuttosto: non dobbiamo perdere la fiducia che hanno i bambini nella magia. Crescendo diventia- mo più freddi, materialisti, cinici, incapaci di sognare. Un pizzico di magia non può che rendere le cose migliori nel 2023 giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208

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