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17 GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L a storia di Luxot- tica è l'epitome del sogno ameri- cano, ma è avve- nuta in Italia. È la più grande azienda produttri- ce di occhiali al mondo e, molto probabilmente, i vostri occhiali sono un prodotto Luxottica, se pensate che pos- siede marchi iconici come Persol, Ray-Ban, Vogue e pro- duce per Prada, Miu Miu, Chanel, Burberry, Armani, Dolce & Gabbana, Tiffany, Versace e Valentino. E se comprate i vostri occhiali da Target o Sears, beh, anche quelli sono prodotti da Luxot- tica. Luxottica è nata dal sogno di un uomo, Leonardo Del Vecchio, milanese, classe 1935. I suoi inizi non furono f a c i l i : i l p a d r e , v e n d i t o r e ambulante di verdure, morì prima che Leonardo nascesse l a s c i a n d o l a f a m i g l i a i n povertà, tanto che dovette trascorrere sette anni della sua infanzia in un orfanotro- fio. Da adolescente, Del Vec- chio divenne apprendista in un'officina che produceva componenti metallici: fu allo- ra che scoprì la passione per il disegno e l'incisione, motivo per il quale iniziò presto a seguire corsi serali presso la p r e s t i g i o s a A c c a d e m i a d i Belle Arti di Brera, a Milano. Nel 1958, Del Vecchio ha tenuto la sua prima mostra personale, dove ha presentato i suoi componenti per occhia- li. Solo tre anni dopo, nel 1961, grazie all'aiuto finanzia- rio di due facoltosi clienti, tra- sferisce il suo laboratorio e il suo negozio - che contava 14 dipendenti - in un piccolo p a e s e a l p i n o d e l V e n e t o , Agordo. La scelta non fu casuale, perché il Veneto era g i à c o n o s c i u t o c o m e u n importante polo di sviluppo e commercio dell'artigianato italiano, in particolare della gioielleria. Del Vecchio non ha mai studiato economia, ma ben presto ha capito l'importanza di produrre tutto in casa o, per dirla come un imprendi- tore, di utilizzare l'integra- zione verticale: fu un'epifa- n i a , c h e s e g n a a n c h e i l momento in cui nasce il nome stesso dell'azienda, Luxottica. Non c'è nome migliore per u n ' a z i e n d a c h e p r o d u c e occhiali, visto che lux significa "luce" in latino e poi c'è otti- ca. G l i a n n i ' 6 0 f u r o n o u n periodo di grande espansione, in cui vennero aggiunte sem- pre più competenze produtti- ve al portafoglio dell'azienda, t r a c u i l a l a v o r a z i o n e d e i metalli e della plastica. Pro- ducendo tutto internamente, Luxottica riuscì a offrire al mercato prodotti di alta qua- lità a prezzi incredibilmente competitivi. L e o n a r d o c o n t i n u ò a costruire la sua visione di un'azienda completamente indipendente, in grado di occuparsi dei suoi prodotti dall'inizio alla fine, con l'ac- quisizione della società di distribuzione italiana Scar- rone nel 1974. All'inizio degli anni '80, Luxottica era ben consolidata in Italia e iniziò a muovere notevoli passi verso l'espansione internazionale aprendo il suo primo ufficio in Germania, nel 1981. Nel 1988, firma il primo di molti prestigiosi accordi di licenza con Armani. A metà degli anni Novanta, un terzo delle vendite annuali di Luxottica proveniva dagli occhiali da sole, per cui era assolutamen- te sensato acquisire Persol, un famoso produttore italiano di occhiali da sole e, soprattutto, investire in una forma di pub- blicità diversa, specificamente o r i e n t a t a a l m o n d o d e l l a moda e delle tendenze. T r a l a f i n e d e g l i a n n i Novanta e i primi anni Due- mila, Luxottica continua la sua crescita, siglando accordi di produzione con Bulgari (1996), Ferragamo e Ungaro (1998), Chanel (1999), Prada e Versace (2003). Nel 2000, Luxottica entra in borsa a Milano e nel 2011 Leonardo D e l V e c c h i o , q u e l p o v e r o bambino milanese che aveva dovuto trascorrere gran parte della sua infanzia in un orfa- notrofio, viene inserito da Forbes nella lista degli uomini più ricchi d'Italia, dopo un altro italiano che si è fatto da sé, Michele Ferrero. Se pensavate che Del Vec- chio e Luxottica si sarebbero accontentati del loro immen- so successo, vi sbagliate, per- ché gli anni 2010 hanno visto l ' a z i e n d a s v i l u p p a r s i e d espandersi ulteriormente: nel 2014, Luxottica ha iniziato a collaborare con Intel, per svi- luppare tecnologie ottiche i n d o s s a b i l i , m e t t e n d o u n piede in un futuro prossimo fatto di prodotti high-tech alla moda e indossabili. Nel 2017 ha unito le forze con il produttore francese di lenti di alta qualità Essilor, creando EssilorLuxottica. Oggi Luxottica conta circa 9 . 0 0 0 n e g o z i i n t u t t o i l m o n d o e i m p i e g a p i ù d i 80.000 persone. Nel 2019, il suo fatturato è stato di circa 11.000 miliardi di dollari: non male per quello che è iniziato come un piccolo laboratorio con poco più di dieci dipen- denti. Leonardo Del Vecchio è morto nel giugno 2022, all'età di 87 anni. F orse - o forse no - vi sorprenderà, ma i blue jeans, uno dei simboli più iconici della cultura pop americana del XX secolo, sono un'inven- zione italiana! Anzi, se pro- prio vogliamo essere precisi, è un'invenzione italo-ameri- cana, perché se è vero che il tessuto viene dall'Italia, i j e a n s n o n s a r e b b e r o t a l i senza Levi Strauss. L a c i t t à d i N î m e s , n e l sud della Francia, produceva un robusto tessuto blu che veniva esportato in grandi quantità a Genova, per pro- durre i pantaloni dei mari- nai. Il tessuto, robusto ma confortevole, era noto come b l u e d e G ê n e s , o b l u d i Genova. Ben presto, questi panta- loni blu de Gênes varcarono i c o n f i n i d e l l a F r a n c i a e dell'Italia e divennero popo- l a r i a n c h e t r a i m a r i n a i anglofoni: da qui la nascita dei "blue jeans", una distor- sione del francese "blue de G ê n e s " . L ' e s p r e s s i o n e è entrata nel linguaggio comu- ne nel 1567 - come riporta l'Oxford Dictionary of Engli- sh. M a c o m e h a f a t t o i l n o s t r o B l u e d e G ê n e s a d attraversare l'Atlantico per diventare uno dei prodotti più iconici d'America? Poi- c h é v e n i v a u t i l i z z a t o p e r confezionare gli abiti dei marinai, in particolare i pan- taloni, è probabile che il tes- suto sia entrato negli Stati Uniti via New York a bordo di navi genovesi. Tuttavia, dobbiamo ringraziare anche una persona in particolare per aver portato il tessuto ligure-francese nel nuovo mondo, un giovane immi- grato tedesco di nome Löb Strauß, che all'età di 24 anni decise di lasciare l'Europa e di raggiungere i suoi due fratelli a New York, dove avevano avviato un'attività di produzione di indumenti. Levi Strauss, il padre dei blue jeans come li conoscia- mo, si trasferì a San Franci- sco nel 1850, dove si erano spostate migliaia di persone, attratte dalla corsa all'oro. S t r a u s s s i c o n c e n t r ò s u i minatori, ai quali vendeva abiti da lavoro. Fu ascoltan- do le loro richieste di capi più resistenti che Strauss decise di creare pantaloni con tessuto blue jeans e di rinforzarli con l'uso di rivet- ti, con un sistema ideato dal sarto Jacob David. I due f e c e r o b r e v e t t a r e l a l o r o nuova creazione, che chia- marono "jeans", e, nel 1873, nacque la loro azienda, la Levi Strauss & Co. Invenzioni italiane: i blue jeans N u a n c e d i b l u : i j e a n s h a n n o u n a l u n g a s t o r i a c h e i n i z i ò a G e n o v a ( P h o t o : Ludmilafoto/Dreamstime) Luxottica: un "sogno americano" Made in Italy Un'insegna della Ray-Ban, uno dei tanti brand associati alla Luxottica (Photo: Cineberg Ug/Dreamstime) IMPRESA ITALIA ECONOMIA AFFARI AZIENDE