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di italiani e italo-americani. F a v o l o s e d o n n e f i e r e e i n t r a p r e n d e n t i , c a p a c i d i decidere senza capricci ma molta lungimiranza, la strada da percorrere verso il succes- so, e poi brave a percorrerla fino a diventare icone del cinema mondiale, non solo italiano o americano. Stelle che brillano come modelli di bellezza, bravura, stile, prepa- razione e arte ancora oggi. Possono spegnersi quaggiù, come Gina Lollobrigida, ma dentro quegli schermi che ne proiettano immagini eteree e determinate al tempo stesso, resteranno sempre luminose, brillanti, eterne. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2023 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | " A vederli oggi, i miei film sembrano più belli". Così diceva Gina Lollobrigida, non tanto per auto- compiacimento ma perché effettivamente, a riguardarli, a vedere quegli attori, quei registi, quelle storie, quelle attrici bellissime che hanno fatto la storia del cinema, della fotografia e dei red car- pet, che hanno costruito la nostra memoria collettiva, si scorge un allure differente: profonda, lontana eppure avveniristica e attuale. Si coglie la polvere di stelle, quella struggente e affasci- nante patina del tempo che l'Hd dei nostri schermi digita- li non riescono a restituire. Anzi l'iperrealismo, la cristal- linità dell'immagine, tante volte sembrano non riuscire a r a g g i u n g e r e q u e i l i v e l l i espressivi. Forse, però, è solo l'occhio malinconico di chi guarda i n d i e t r o e v e d e p a s s a r e i l tempo o ritrova in quel bian- coenero elegante, la giovinez- za perduta che rende tutto più bello. Oppure erano le storie, la raffinatezza dei dialoghi e l'eleganza dei modi a fare la differenza? Ci sembrava tutto più innocente anche quando era trasgressivo, più semplice e sbozzato quando era avan- guardia. Prendiamo lei, la diva, la Lollo nazionale ma anche molto hollywoodiana, che andandosene a 95 anni ha portato via con sé un po' di quel mondo etereo e langui- d o , s e n s u a l e e d e l e g a n t e , signorile e raffinato della prima metà del Novecento. Con lei se ne è andato un pezzo di quel mondo anni '40 e 50' e la dolce vita felliniana che pure non la vide protago- nista, proprio in quel film: il marito, leggendo il copione, non lo ritenne adeguato alla moglie. Ma ve la immaginate Gina Lollobrigida, meravi- gliosa e talentuosa, accanto a Marcello Mastroianni? D i v a , c i o è i n c a n t e v o l e incarnazione del fascino, della bellezza, della capacità di atti- rare gli sguardi e l'attenzione al solo passare. Nel suo caso, non basta un'ammirazione fine a se stessa, perché di talenti e intelligenza, di arte e mestiere, Gina Lollobrigida ne aveva da vendere. Senza dimenticare il carattere, il temperamento, il coraggio di andare controcorrente. C'è un libro di Francesco Costa che tratta l'argomento delle muse cinematografiche con un taglio interessante: più che essere un elenco di prota- goniste femminili del cinema internazionale, oggetto del desiderio di milioni di perso- ne in tutto il mondo, mostra il loro punto di arrivo: la rica- duta sull'immaginario collet- t i v o , m a s c h i l e c e r t o m a soprattutto femminile: "Il mio – ha detto l'autore di "Dive del Cinema" in un articolo dell'agenzia Agi - è un inno alla forza e al coraggio di quelle attrici che hanno por- tato alla luce la forza e la crea- tività femminile nella cultura occidentale e che, riuscendo a farsi strada in un settore dove la strada riservata alle attrici e r a a d i r p o c o i m p e r v i a , hanno illuminato il cammino di tutte le donne". Così, più che essere una carrellata di ritratti che per- c o r r e i l N o v e c e n t o , è u n a riflessione su modello in cui si susseguono settanta donne che partono dal cinema muto italiano e arrivano alle leones- se di Hollywood degli anni Trenta, diventano le sirene del cinema di regime negli anni del Fascismo e del Nazi- smo, per poi lasciare tutti dolori alle spalle e trasformar- si nelle dorate e luccicanti star hollywoodiane fino a ribaltare tutti i canoni dal Sessantotto in poi, per esprimere il lungo tragitto dell'emancipazione femminile. "Le dive italiane aprirono un varco nelle costrizioni che imbrigliavano il desiderio di libertà delle spettatrici - sotto- linea Costa - belle e seduttive, sullo schermo si prendevano gioco del maschio e portavano uomini di potere alla follia e al suicidio, incapaci di sottrar- si al loro richiamo". Poi pas- sando in rassegna il cinema dell'Italia del dopoguerra, facendoci scorrere davanti agli occhi il fascino senza tempo e seducente, ciascuna a suo modo, della Magnani, della Mangano, della Loren, della Lollobrigida, ecco cosa scrive: "Mentre l'Italia risor- geva dalle sue macerie, il divi- smo femminile visse una sta- gione di irripetibile felicità. Era il periodo in cui le figlie del popolo vedevano nel cine- ma l'occasione per riscattare infanzie di sacrifici e rinunce. Belle e coraggiose, imparava- no l'inglese e approdavano a Hollywood". Sì, andavano in America non più da emigranti, perso- ne di terza classe, vittime d e l l e u m i l i a z i o n i d i E l l i s Island, delle fatiche e dei dolori della valigia di cartone, dei confinati nelle Little Italy e c o m e e n e m y a l i e n s i n tempo di guerra. Ma da star. Fotografate, ammirate, coc- colate e venerate. Un vero, profondo, riscatto sociale e culturale per milioni Le dive come Lollo e Loren che a Hollywood furono il riscatto degli emigrati italoamericani giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208