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GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2023 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua da pagina 5 NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ C un'altra telefonata che annun- ciava la morte di Gianni. "In stato di shock, ho potuto solo dire: "Gianni non è morto. Gianni è immortale". Fratello e sorella partirono immediatamente per Miami con un jet privato insieme a Emanuela Schmeidler, la PR di Versace che aveva lavorato a stretto contatto con Gianni. Una volta a Miami, videro il corpo. Quando Santo toccò Gianni con una mano, rimase sbalordito nel vedere tracce di sangue sulle sue dita. Era scosso mentre gli agenti del- l'FBI giravano per la villa facendo domande. Ventiquattro ore dopo, si recarono a Fort Lauderdale per la cremazione. "Ho messo le foto dei miei figli e dei figli di Donatella nel forno crema- torio accanto a lui. Non so dire perché l'ho fatto", scrive Santo. "Forse il mio inconscio ha pensato ai riti funebri degli antichi, che concepivano la morte come una continuazio- ne della vita. Gli Egizi mette- vano nelle tombe ciò che con- sideravano utile per i morti nell'aldilà. Devo aver pensato che quel gesto significasse dir- gli: "Non sei solo. Avrai la compagnia dei tuoi nipoti che ti vogliono tanto bene". Più passavano le ore, più Santo aveva allucinazioni. Per mesi e anni Santo si è spezzato dentro, cercando di c a p i r e l ' i n c o m p r e n s i b i l e . "Non ci sono rivelazioni scot- tanti", scrive. "Gianni è stato preso di mira da un criminale squilibrato che lo ha scelto come simbolo di fama, suc- cesso e fortuna". Santo para- gona l'assassino di suo fratello all'assassino di John Lennon, Mark Chapman. "Una morte come quella di Gianni rappre- senta il volto malato della cul- tura della celebrità, il deside- rio di apparire, di esistere, di costituire materiale mediati- co, anche come assassini", osserva, ritenendo che non saprà mai perché Andrew Cunanan abbia scelto di ucci- dere suo fratello. Cunanan era "un piccolo spacciatore, una prostituta, probabilmente tos- sicodipendente, certamente u n o p s i c o p a t i c o . U n t i p o squallido che viveva una vita squallida, al limite di tutto". Nel 1997, Cunanan ha com- piuto una serie di omicidi in tutto il Paese, uccidendo altri quattro uomini prima di ucci- d e r e G i a n n i . P o c h i g i o r n i dopo si tolse la vita su una casa galleggiante. Santo non ha mai voluto leggere tutte le analisi che cri- minologi e giornalisti hanno dedicato alla morte di Gianni. "Quelle che ho letto non le ricordo. Nessuna delle loro parole avrebbe potuto conso- larmi allora, e non potrò farlo in futuro". Gianni è nato nel 1946, subito dopo la seconda guerra mondiale, nella città di Reg- gio Calabria, la punta dell'Ita- lia, tutta costellata di siti archeologici della Magna Gre- c i a . " Q u a n d o n a s c i i n u n posto come la Calabria, e c'è bellezza tutto intorno - un bagno romano, un resto greco - non puoi fare a meno di essere influenzato dal passato classico", ha detto una volta. Era talmente ossessionato dalla mitologia greca e roma- na che intrecciava questi sim- boli nelle sue collezioni d'a- vanguardia con i temi di oggi: celebrità, cultura pop, musica rock, street art e persino bon- dage. Le sue modelle indossa- vano abiti neri ornati da bor- c h i e d o r a t e , f i b b i e d i diamanti, cinture e tacchi alti. È stato il pioniere del tessuto Oroton, perfetto per gli abiti da festa realizzati con pannelli di rete metallica flessibile, una cotta di maglia scintillan- te che oggi è un classico dei red carpet. Ha decostruito i volumi tagliando i tessuti, come Picasso ha scomposto le sue figure in forme geometri- che. La sua firma era un mix di opposti, come dimostra l'i- c o n i c o a b i t o n e r o t e n u t o insieme da diverse spille da balia dorate e sovradimensio- nate che Liz Hurley indossò nel 1994 alla prima di Quattro matrimoni e un funerale, per volere del fidanzato Hugh Grant. Grazie a quell'abito Versace passò dall'oscurità alla celebrità. I l l o g o d i V e r s a c e è Medusa dai tentacoli ondeg- gianti, nella mitologia greca, un mostro dal volto femmini- le con serpenti al posto dei capelli. Un antico bassorilievo di Medusa si trova sulla porta d'ingresso di Palazzo Versace a Milano, in Via Gesù 12, dove Gianni viveva e lavorava. "La Medusa era lì prima che arri- vassimo noi", rivela Santo. Gianni una volta disse, in parte scherzando: "Quando la gente guarda la moda di Ver- sace, deve sentirsi terrorizza- ta, pietrificata, proprio come quando si guarda negli occhi della Medusa". Una statua di Medusa si trovava anche nel giardino della piscina di Casa Casuari- na. Gianni riempì la villa Art D e c o d i M i a m i c o n o p e r e d'arte e oggetti d'antiquariato e aggiunse l'ala sud fatta di piccole tessere di mosaico. N e l 1 9 9 2 , m e n t r e e r a i n vacanza a Miami Beach, Ver- sace fece una passeggiata lungo Ocean Drive e fu imme- diatamente attratto da una statua di Afrodite inginoc- chiata. Ben presto acquistò la villa e completò la ristruttura- zione nel 1995. "La visione di Versace", scrive Vogue a proposito delle sfilate parigine della primave- ra 1997 di Gianni Versace, "è un abito avvolgente blu cielo i n j e r s e y o p a c o " . G i a n n i avrebbe bussato alle porte del paradiso in meno di un mese. I n q u e i f r e n e t i c i g i o r n i parigini di giugno, Gianni e il suo compagno rifiutarono gentilmente un invito di Elton John, che voleva ospitarli nella sua casa in Costa Azzur- r a . M a G i a n n i d e s i d e r a v a serenità e relax nella sua villa di Miami. "Chissà, forse un cambio di programma avreb- be cambiato il suo destino", scrive Santo. La madre, Franca Olande- se, lavorava come sarta con altre 45 sarte nel suo atelier. Gianni ha ricordato che la sartoria era il suo parco giochi da bambino. "Si è innamorato della moda in quel tripudio di colori e fruscii di tessuti: mio fratello gattonava tra le trine mentre mia madre infilava gli spilli sugli abiti delle sue clienti", ricorda Santo. Gianni n o n h a m a i c o n s e g u i t o i l diploma di scuola superiore. "Era un ragazzo fragile, ma vivace, uno spirito libero e molto ribelle". Aveva altro a cui pensare. N e l 1 9 7 2 l a s c i ò R e g g i o Calabria per Milano, dove ini- ziò a disegnare collezioni per gli industriali della moda. Hebe Dorsey, la defunta e influente redattrice di moda dell'International Herald Tri- bune, scoprì Gianni in quegli anni. Notò il suo lavoro al Pitti Uomo di Firenze. Nel frattempo, Santo era un com- merciante di Reggio Calabria che si occupava anche della contabilità del fratello mino- re. Nel 1976 Santo lasciò il suo lavoro a Reggio per raggiun- gere Gianni a Milano e nel 1 9 7 8 i d u e f o n d a r o n o l a società Gianni Versace. Santo ricopre il ruolo di ammini- stratore delegato e la sorella minore Donatella è una stili- sta dell'azienda. La prima sfi- lata di Versace si svolse il 28 marzo 1978 al Palazzo della Permanente di Milano. Donatella, attualmente l'i- conico direttore creativo di Versace, è nata per essere una benedizione, due anni dopo la morte di Tinuccia, la sorella maggiore, scomparsa all'età di 10 anni. "Donatella era una bambina magica che abbiamo s u b i t o a d o r a t o . S a r e b b e diventata la sorellina più coc- colata", scrive Santo. Gianni fece testamento nel settembre 1996, meno di un anno prima della sua morte, e lasciò tutte le sue quote della Gianni Versace alla sua nipote preferita, Allegra, figlia di Donatella, che aveva undici anni quando Gianni fu ucciso. "Gianni amava tutti i suoi nipoti, ma Allegra era sempre stata la sua principessa, il c e n t r o d e l s u o m o n d o , l a bambina magica, un po' come lo era stata Donatella quando eravamo piccoli". Santo crede che la decisio- ne di Gianni sia nata da un momento di tensione tra loro. Essendo il fratello maggiore, a volte Santo rimproverava il fratello minore quando spen- deva troppo in modo allar- mante. Ma Gianni rispondeva che i soldi sono fatti per esse- re spesi. "Ci mandavamo a quel paese e finiva lì", ricorda Santo. Oggi Santo, 78 anni, è un produttore cinematografico e filantropo che vive a Roma con la seconda moglie, Fran- cesca. Lei lo ha aiutato a gua- r i r e d a u n t r a u m a m o l t o viscerale e molto crudo. "Il v e n e r d ì s e r a s c a p p a v o d a Milano, andavo a Moltrasio e mi chiudevo in una tristezza e in un silenzio infiniti. Dormi- v o n e l l e t t o d i G i a n n i , d a solo", scrive. Le ceneri di Gianni riposano nel cimitero di Moltrasio. La villa di Mol- trasio sul lago di Como era "il luogo che ci aveva visto tante volte insieme, così felici". Oggi la casa di moda Gian- ni Versace fa parte del gruppo Capri Holdings, un polo del lusso che comprende i marchi Michael Kors e Jimmy Choo. Donatella è il direttore creati- vo. "Tiene alto il marchio e fa un lavoro eccellente. È una star circondata da star", dice Santo. "Versace primeggia sui red carpet dei Golden Globe e degli Oscar" e ancora "i giova- ni indossano Versace e sogna- no Versace". Ma a Santo manca il genio del fratello, il suo sorriso, la sua ispirazione e soprattutto il suo affetto. Gianni era uno stilista radioso, innovativo e spettacolare. Santo è sempre stato il fratello maggiore responsabile. Negli anni '70, ha co-fondato con Gianni il marchio più fiammeggiante dell'Alta Moda. Gianni, Tinuccia e Santo, Carnevale 1952 (Photo: Santo Versace's Private Archives)