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23 GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Febbraio, il mese che... non esisteva D i c i a m o l o , febbraio è il m e s e p i ù strano: siamo i n p i e n o inverno, ma la gente si sente già in primavera; è il mese più corto e l'unico con 28 giorni. Come se non bastas- se, ha un giorno in più ogni quattro anni. Niente di che, però, se si pensa che una volta non esisteva nemmeno - sì, avete letto bene. Il Calendario Grego- riano, quello che il mondo segue oggi, è stato imple- mentato per la prima volta nel XVI secolo - ne parlere- mo tra poco - ma, prima di a l l o r a , i l t e m p o n o n e r a uguale per tutti e febbraio, con la sua brevità e la sua lunghezza variabile, ne è il retaggio più significativo. È bene innanzitutto chia- rire il significato stesso della parola "febbraio" che deriva d a l l a t i n o f e b r u u s , c i o è "purificatore", perché questo era il periodo in cui gli anti- chi Romani celebravano i loro tradizionali riti di puri- ficazione, i Lupercales . Però badate, loro stessi non avrebbero detto, almeno nei primi secoli della loro glo- r i o s a e s i s t e n z a , c h e i Lupercales si svolgevano a febbraio perché febbraio n o n e s i s t e v a . Infatti, il primo calendario romano, c h e t r a d i z i o n a l m e n t e s i ritiene sia stato ratificato da Romolo stesso nel 753 a.C., comprendeva solo 10 mesi. Iniziava a marzo e termina- va a dicembre e si basava, come la maggior parte dei modi antichi di tenere trac- cia del tempo, sul ciclo della luna e delle stagioni. Conta- va un totale di 304 giorni, suddivisi in sei mesi da 30 giorni e quattro da 31 giorni. Anche se sono trascorsi due millenni, vediamo ancora tracce dell'antico calendario r o m a n o n e l m o d o i n c u i chiamiamo i nostri mesi: settembre in latino significa "il settimo mese", ottobre " l ' o t t a v o " , n o v e m b r e " i l nono" e dicembre "il deci- mo". Tuttavia, c'erano alcuni problemi significativi: poi- ché seguiva il ciclo lunare, il vecchio calendario non era s e m p r e i n s i n c r o n i a c o n l'anno solare: per evitare confusione, fu creato anche un altro calendario basato su momenti chiave dell'anno agricolo. Secondo Livio e quanto s c r i v e n e l l a s u a A b U r b e Condita, la storia della città di Roma, è per questo moti- vo che il secondo re della Capitale, Numa Pompilio, introdusse, tra il 754 a.C. e il 673 a.C., due mesi in più alla fine dell'anno, Ianuarius e Februarius. L'anno continuava a ini- ziare a marzo e contava 355 giorni in totale, ma questo e r a u n p r o b l e m a p e r c h é l'anno solare dura 365 gior- ni, 5 ore e 48 minuti. Quin- di, per evitare che si creasse una vistosa differenza tra il calendario civile e quello lunare, dopo il 23 febbraio fu aggiunto un mese in più chiamato Mercedonius, u n m e s e i n t e r c a l a r e c h e durava 27 giorni. Anche il Mercedonius faceva parte d e l l a r i f o r m a v o l u t a d a Numa Pompilio. A dire il vero, però, tutto rimaneva un po' contorto, con anni di 12 e 13 mesi, un calendario l u n a r e e u n o a g r i c o l o d a seguire. Tuttavia, Roma dovette a s p e t t a r e q u a l c h e s e c o l o prima di fare un po' di ordi- ne con l'introduzione, nel 46 a.C., del Calendario Giu- liano, che prende il nome da Giulio Cesare, anche se fu ideato dall'astronomo egi- ziano Sosygenes di Alessan- dria. Questo calendario si basava sul ciclo solare e per- metteva un calcolo più pre- ciso del tempo. Divenne il calendario ufficiale di Roma e del suo Impero e, successi- v a m e n t e , d e l l ' E u r o p a e dell'America. La creazione più significativa del Calen- d a r i o G i u l i a n o f u q u e l l a d e l l ' " a n n o b i s e s t i l e " , quando fu aggiunto un gior- no in più dopo il 24 febbraio per compensare le ore in più c h e , o g n i a n n o , l a T e r r a impiegava per completare la sua rivoluzione intorno al Sole. All'orizzonte, tuttavia, si profilavano altri problemi. Perché la differenza tra il calendario solare e quello civile poteva essere minima all'inizio, ma aumentò nel corso dei secoli fino al punto che, nel XV secolo, gli anni erano più corti di 10 giorni rispetto a quelli previsti. Per q u e s t o m o t i v o , n e l 1 5 8 2 P a p a G r e g o r i o X I I I p r o - mulgò un nuovo calendario, il Calendario Gregoria- no, che è quello che seguia- mo ancora oggi. Il Calenda- r i o G r e g o r i a n o è i n g r a n parte uguale a quello Giulia- no, ma ha introdotto alcuni cambiamenti significativi nel calcolo degli anni bise- stili. In base ad esso, gli anni b i s e s t i l i s o n o s o l o q u e l l i divisibili per quattro e, tra gli anni secolari - anni divi- sibili per 100, quindi consi- derati la fine di un secolo - s o l o q u e l l i d i v i s i b i l i p e r quattrocento. Il Calendario g r e g o r i a n o f u a d o t t a t o dall'Occidente cattolico e protestante, mentre alcune chiese ortodosse mantenne- ro quello giuliano, motivo per cui ancora oggi esiste una discrepanza fra la data d e l l a P a s q u a c a t t o l i c a e quella ortodossa. Curiosamente, il Calenda- r i o G r e g o r i a n o n o n influenzò solo la durata di febbraio, ma anche quella di ottobre, almeno nel 1582, q u a n d o i l d e c i m o m e s e dell'anno divenne improvvi- s a m e n t e p i ù c o r t o d i 1 0 giorni per compensare l'ac- cumulo di giorni dovuto alle discrepanze tra il calendario solare e quello giuliano. Gregorio XIII, il papa che impose il nuovo calendario nel XVI secolo (Copyrighted work available under Creative Commons agree- ment. Lavinia Fontana/Christies. Public Domain) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI