Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1492452
31 GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO I l 31 gennaio ha preso il via nella Bay Area il Black Italy Festi- val, che propone una serie di film e corto- metraggi che evidenziano e celebrano la diversità italiana e gli italiani di origine africa- na. Il Festival è organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con altre organizzazioni loca- li. Il Mese della Storia Nera è stato ideato dallo storico Woodson e da altri impor- tanti afroamericani per com- memorare e celebrare i con- tributi degli afroamericani agli Stati Uniti. Da quando è stato istituito nel 1926, il Mese della storia afroa- mericana è diventato una ricorrenza che si celebra nel mese di febbraio e in cui i cit- tadini degli Stati Uniti onora- no le conquiste e la storia degli afroamericani. La direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura, Anna- maria di Giorgio, è molto entusiasta di questo pro- gramma: "L'IIC SF è orgo- glioso di aver organizzato il primo Black Italian Festival nella Bay area, in collabora- zione con il regista e produt- tore Fred Kowornu e con altri partner importanti come l'Università di Berkeley, il MOAD (Museum of the Afri- can Diaspora), con il patroci- nio del Consolato Generale d'Italia a San Francisco". Prosegue: "Questa iniziati- va vuole essere un ulteriore passo avanti verso una mag- giore consapevolezza e com- prensione dei contributi e delle esperienze dei neri ita- liani. Penso che abbiamo rag- g i u n t o u n p u n t o : è o r a - come dice Lizzo - di mettere in evidenza e celebrare le diverse voci e prospettive che compongono la cultura italia- na. Questa retrospettiva for- nisce una piattaforma unica p e r m o s t r a r e l e r i c c h e e diverse storie degli italiani di colore e per promuovere lo scambio e la comprensione culturale. Spero che possa ispirare altre iniziative simili in futuro e aumentare la visi- bilità delle comunità sotto- rappresentate nella cultura italiana". Il festival si è aperto a San Francisco con un documen- t a r i o d i F r e d K u d j o Kuwornu, The Blaxploita- lian: 100 Years of Blackness in Italian Cinema. Il regista Kuworn ha viaggiato dalla Grande Mela per presentare il documentario di sessanta minuti che svela le carriere di diversi personaggi dello spet- tacolo. Rivela tutte le lotte e i trionfi che gli attori afro-ita- liani, afro-americani e afro- discendenti hanno affrontato nell'industria cinematografi- ca italiana, mettendo a con- fronto le loro fatiche con quelle degli attori contempo- ranei che si stanno impe- g n a n d o p e r t r o v a r e r u o l i rispettabili e non stereotipa- ti. Fred Kudjo Kuwornu è regista e produttore, oltre che educatore e consulente i n m a t e r i a d i d i v e r s i t à e i n c l u s i o n e . I l s u o l a v o r o affronta temi politici e sociali e non rinuncia mai a sensibi- lizzare l'opinione pubblica su razzismo, relazioni interraz- ziali e diversità. Primo italia- n o d i o r i g i n e a f r i c a n a a diventare regista e proprieta- rio di una casa di produzione cinematografica, ci ha parla- to del suo lavoro e del docu- mentario che ha presentato a Innovit a San Francisco. Perché è importante p r o p o r r e u n a s e r i e d i opere per celebrare il Mese della Storia Nera? Grazie a film come questi, possiamo raccontare storie in modo nuovo e diverso. L'idea di una serie di questo tipo mi è venuta molti anni fa, ma non c'era abbastanza mate- riale proveniente da artisti africani italiani. Quando mi sono trasferito negli Stati Uniti, sono stato sorpreso e felice di vedere come i contri- buti degli artisti di origine africana siano celebrati e onorati. Ho lavorato un po' e alla fine ho raccolto nomi e titoli italiani che potevano essere adatti a questa serie. Come sono stati scelti questi film? E qual è l'ar- gomento principale della serie? Non c'è un tema, in realtà. Non c'era ancora un'ampia selezione di titoli tra cui sce- gliere. Ma volevamo dare v i s i b i l i t à a g l i a r t i s t i c h e hanno già fatto un lavoro. Abbiamo scelto documentari incentrati sulla storia della diaspora italiana, così come documentari che parlano di immigrazione e del viaggio delle persone che emigrano in Italia. Alcuni film conver- gono sulle passioni delle per- sone, come Autumn Beat. Qual è il messaggio più importante da trasmette- re all'Italia, agli italiani e agli espatriati italiani? Abbiamo avuto l'opportu- nità di raccontare storie ita- liane al di fuori del nostro Paese e sapevamo in anticipo che avremmo dovuto affron- tare gli stereotipi e le grandi aspettative che ne derivano. S t i a m o r a g g i u n g e n d o i l nostro obiettivo di attrarre un pubblico che comprenda italiani, italiani espatriati e italiani di origine africana. Il valore di questa serie, soprat- tutto negli Stati Uniti, è dato da un pubblico di persone che amano l'Italia e il cinema italiano e da tutti coloro che vogliono sapere come vivono gli immigrati africani in Ita- lia. Un'altra data importante per questa serie è l'11 feb- braio, quando il Roxie Thea- t r e a p r i r à l e p o r t e a d Autumn Beat e al suo regi- sta. Co-presentato dal Museo della Diaspora Africana, que- sto lavoro di Amazon Studios e Indiana Productions è la storia, raccontata dal regista Antonio Dikele Distefa- no, della cultura nera in Ita- lia e dell'importanza della musica come mezzo di riscat- to e identità. Tito e Paco sono fratelli la cui passione per la musica rap racconta al pub- blico la storia del loro amore p e r l a s t e s s a d o n n a , c h e mette alla prova il legame tra i fratelli. Questa non è la prima fati- ca artistica di Dikele Distefa- no. Nato e cresciuto a Raven- na, in Emilia Romagna, il suo film Zero ha debuttato su Netflix nel 2021 e ha portato l'attenzione sulla vita dei neri italiani. Ha iniziato a creare contenuti per la tv e i social media, ha pubblicato libri tra il 2014 e il 2019 e una rivista, Esse, considerata ormai uno sbocco per i giovani artisti neri che cercano un ricono- scimento per il loro lavoro e il loro talento. Dare voce a que- sta comunità poco rappre- sentata permette alle persone di esistere e di essere viste. Anche se i media tradizionali scelgono di non raccontare le loro storie, non sono più invi- sibili. A marzo, la serie si spo- s t e r à a O a k l a n d e a l N e w Parkway Theatre, che acco- glierà i cortometraggi di cin- que diversi artisti. Nadia Ali è una regista e produttrice italiana di origine egiziana, trasferitasi negli Stati Uniti nel 2011. Con il suo corto La Mia Milano racconta la storia di un gruppo di italiani di s e c o n d a g e n e r a z i o n e a l l e prese con il razzismo e la bru- talità della polizia nella città di Milano. Tredici minuti è il tempo necessario al regista Kassim Yassin Saleh per racconta- re la storia di un rifugiato somalo di dieci anni nel film Idris, presentato in antepri- ma alla Mostra Internaziona- le d'Arte Cinematografica di Venezia 2017 nella sezione speciale MigrArti. Idris, il protagonista, è arrivato in Italia su un barcone insieme ad altri immigrati. Ha perso i genitori e, quando si trova a Roma, incontra altri bambini con cui giocare in attesa che si compia il suo destino. Amin Nour racconta la storia di un giovane somalo cresciuto a Roma mentre si prepara a conoscere i genitori della sua ragazza. Un viaggio nella vita di Mohamed, poco prima dell'appuntamento. Il Moro di Daphne Di Cinto è la storia di Alessan- dro de' Medici, legittimato a far parte della famiglia de' Medici dopo essersi rivelato figlio di una donna africana schiavizzata e di Papa Cle- mente VII. Tormentato dallo stigma della sua nascita e da u n a m a d r e c h e r i c o r d a a malapena, Alessandro deve fare i conti con le sue radici ed è costretto ad affrontare l ' i n c a p a c i t à d e l p a d r e d i accettarlo, respingendo al contempo gli attacchi del cugino assetato di potere. Il cortometraggio di Laila Petrone parla di un padre e di sua figlia che entrano in contatto con le loro radici portoricane aiutando le vitti- m e d i u n u r a g a n o . L a i l a Petrone è una regista italo- dominicana, cresciuta tra R o m a e L o s A n g e l e s . N e l 2007 ha interpretato Pina in M i r a c o l o a S a n t ' A n n a d i S p i k e L e e e h a d e c i s o d i intraprendere la carriera di regista. Negli anni successivi, Laila ha lavorato come pro- d u t t r i c e e a s s i s t e n t e a l l a regia. La serie si conclude il 18 marzo al Berkeley Center for New Media, con una confe- renza su Afrofuturismo, Anti- co Egitto e arti visive nere, con Claudia Attimonelli dell'Università degli Studi di B a r i A l d o M o r o e A b u Qadim Haqq, artista visivo americano nato e cresciuto a Detroit, Michigan. Per maggiori informazioni su orari e sedi, consultare il sito dell'Istituto Italiano di Cultura https://iicsanfranci- sco.esteri.it. Black Italy Festival: San Francisco accoglie la prima celebrazione dei talenti afro-italiani al cinema Il regista Fred Kuwornu (Photo: Stefano Fregni)