L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-9-2023

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GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2023 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | S a n t o V e r s a c e entra in silenzio n e l D u o m o d i M i l a n o . È i l 2 2 luglio 1997, il gior- no del funerale di suo fratello, il guru della moda Gianni Versace. La messa è alle 18. "Donatella si aggrappa al mio braccio; il velo copre il suo sguardo. Cerco di essere forte. La incoraggio a essere forte. Molte persone ci circondano, ma noi ci sentiamo profonda- mente soli". Queste parole sono tratte dal libro di memo- rie di Santo Versace: Fratel- li. Una Famiglia Italiana, appena pubblicato in Italia dalla casa editrice Rizzoli. Il libro è una delicata meditazio- ne sulla natura caotica del trauma - lo shock di una per- dita inaspettata, innaturale e straziante. Ricorre il 25° anni- versario della morte violenta di Gianni. Il 15 luglio 1997, un killer a pagamento uccise Ver- sace sui gradini della sua villa di Miami, Casa Casuarina. Gianni stava tornando a casa dopo una passeggiata mattu- tina. "Quel giorno è morta anche una parte di me", scri- ve Santo. G i a n n i e r a u n o s t i l i s t a radioso, innovativo e spetta- colare quando lo hanno pri- vato della vita. Aveva 50 anni ed era all'apice del successo e della fama. Il suo impero valeva ottocento milioni di dollari. Santo è sempre stato il fra- tello maggiore responsabile. Negli anni '70, ha co-fondato con Gianni il marchio più f i a m m e g g i a n t e d e l l ' A l t a M o d a . G i a n n i e S a n t o erano due opposti che si com- pletavano a vicenda. Quest'ul- timo, laureato in economia, supervisionava le attività finanziarie dell'azienda e ne manteneva la prosperità. Era il collante della famiglia "un po' come il signor Wolf di Pulp Fiction, quello incaricato di risolvere i problemi", scri- ve. Ha sempre incoraggiato i progetti di Gianni e poi di Donatella. Il rapporto con Gianni era profondo. Santo racconta la loro infanzia e il genio creati- vo del fratello. "Chi esita è perduto", diceva notoriamen- te Gianni. "Non ci sono tabù nel mio lavoro. Intendo pos- sedere la moda, scuoiarla viva, estrarne l'anima". Il suo stile era eterodosso e ultra- glam. Aveva una modernità che nessuno aveva mai visto prima. I suoi abiti appari- scenti, selvaggi e provocatori sfidavano le convenzioni. La novità che rappresentava nel mondo della moda era anche legata al suo legame con la scena musicale rock. I suoi detrattori deridevano il suo lavoro come volgare, ma oggi Gianni sembra essere in anti- cipo sui tempi. Era amico di Elton John, Prince, Geor- ge Michael, Madonna, Jon Bon Jovi, Eric Clap- ton, Sting e Springsteen, alcuni dei quali hanno posato per le sue campagne di assi- stenza. Organizzava feste per loro nelle sue favolose case sul lago di Como, a Milano, Miami Beach e Manhattan. Ma la sua amicizia più intima e r a c o n l a p r i n c i p e s s a Diana, che fece di Versace una parte essenziale del suo elegante look anni '90 dopo il divorzio da Carlo. "Per Gian- ni, vestire la donna più foto- grafata del pianeta significava aver conquistato il sacro graal della fama", scrive Santo. Da parte sua, "Lady Diana cele- brava la bellezza delle creazio- ni di Gianni segnalando al m o n d o l a s u a r i t r o v a t a libertà". S e i s e t t i m a n e d o p o l a morte di Gianni, se ne sareb- be andata anche lei, "quell'e- state infernale, in cui crollò u n m o n d o , n o n s o l o i l nostro". Santo non può dimenticare un'immagine della liturgia funebre: "Il volto straziato di Elton John. Alla sua destra, Lady Diana gli accarezzava il braccio per confortarlo con tenerezza materna". Ricordo quel filmato in diretta tv di una bellissima principessa Diana affranta accanto a un Elton John in lacrime. Versace è stato il primo a riconoscere pienamente il potenziale delle top model di diventare attori importanti nell'industria della moda. Le h a " i n v e n t a t e " . N a o m i Campbell era la sua top pre- ferita. Altre fedeli top model sono state Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Carla Bruni, Linda Evangelista, Christy Turlington e Kate Moss. "Non erano solo manichini, erano muse, stelle che facevano bril- lare ancora di più il nostro marchio. Gianni lo sapeva e le viziava molto". Santo e Donatella si stava- no preparando per una sfilata televisiva ambientata in Piaz- za di Spagna a Roma, quando la loro segretaria ha chiamato urlando terrorizzata: "Hanno sparato a Gianni!". Quaranta- cinque minuti dopo è arrivata NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua a pagina 7 Fratelli: un libro di memorie e una lettera d'amore per Gianni Versace Santo nel 2006, a Villa Fontanelle (Photo: Matteo Brogi)

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