L'Italo-Americano

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15 GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, non un santo, ma un l e t t o r e v o l e v a sapere se avevo informazioni su un santo di cognome Rossi che era stato canonizzato alla fine del 1800. Ho con- trollato una vecchia edizio- ne delle Vite dei Santi di Butler e ho trovato San Giovanni Battista Rossi (1698-1764) nato a Voltag- gio, vicino a Genova. I suoi genitori ebbero quattro figli, ma dall'età di dieci anni fu educato da un nobile geno- vese e da sua moglie. Grazie agli sforzi dei parenti cap- puccini, fu invitato a Roma ed entrò nel Collegio Roma- no a soli 13 anni. Studiando troppo intensamente, ebbe u n e s a u r i m e n t o n e r v o s o d o v u t o a l l ' e p i l e s s i a . S i riprese bene e fu ordinato nel 1721. Amava visitare gli ospedali e un rifugio nottur- no per indigenti fondato da P a p a C e l e s t i n o I I I . Q u i l a v o r ò p e r q u a r a n t ' a n n i . Visitò spesso anche l'ospe- dale di Trinità dei Pellegri- ni. Per alcuni anni fu troppo diffidente per ascoltare le confessioni, ma dopo una convalescenza scoprì il suo dono come guida spirituale. Nel 1731 divenne viceparro- c o a S a n t a M a r i a i n Cosmedin. I penitenti di tutte le classi accorrevano al s u o c o n f e s s i o n a l e a t a l punto che venne dispensato dal recitare l'ufficio divino. Succedette al cugino come canonico, ma donò il suo stipendio alla carità e alla fornitura di un organo e di un organista alla sua chiesa. V i s s e i n u n a s o f f i t t a , i n estrema povertà. *** Mio padre Vincenzo amava i santi e aspettava con ansia la festa del Patro- no del paese. Nelle piccole città e nei villaggi dove sono nati i nostri nonni, questi e r a n o i g i o r n i p i ù f e l i c i dell'anno. Di solito, la sta- tua del Santo veniva posta su un carro decorato o su una piattaforma di legno portata a spalla da sei o otto uomini robusti in una pro- cessione religiosa. Queste occasioni erano come il più g r a n d e s p e t t a c o l o d e l mondo e il 4 luglio riuniti in un'unica festa per bambini e adulti. Quando arrivarono in America, le feste, soprat- tutto quelle religiose dedi- cate ai Santi patroni, furono il primo pezzo di "casa lon- tano da casa" che gli immi- grati celebravano nelle stra- de dei loro quartieri italiani. Le decoravano allegramente con strisce di luci multicolo- ri, striscioni e allestimenti artistici di fiori e candele, nel tentativo di replicare le feste dei loro vecchi villaggi. Le statue dei Santi e delle Madonne più venerati veni- v a n o d i s e g n a t e l u n g o l e strade, allineate con i festo- ni sulle spalle robuste dei paesani vestiti con il loro a b i t o d o m e n i c a l e : i l o r o cappotti, camicie e cappelli erano appesantiti da meda- glie religiose, distintivi, bot- toni, o adornati con fasce rosse, bianche e verdi con scritte in orpelli smerigliati. Gli uomini del comitato erano seguiti dalle loro pie mogli, madri, figli e nipoti, spesso intonando preghiere e indossando abiti neri. I membri più generosi e attivi del comitato della festa reli- giosa erano spesso uomini che non si presentavano alla messa domenicale, con una devozione appassionata per il Santo Patrono del loro P a e s e c h e d u r a v a d a u n a vita e che spesso veniva tra- smessa ai loro figli nati in A m e r i c a , c h e a m a v a n o anche loro i Santi perché significavano sempre una festa. *** Superare problemi finan- ziari, assistere i propri cari in tempo di guerra o in altre situazioni di pericolo, aiuta- re a curare i malati o chie- dere un figlio sano quando un membro della famiglia e r a i n c i n t a s i g n i f i c a v a recarsi poi agli altari di San Giuseppe per ringra- z i a r e d e i f a v o r i r i c e v u t i . S p e s s o q u e s t i " o b b l i g h i s a c r i " n o n r i g u a r d a v a n o solo il singolo richiedente, ma si estendevano a tutta la sua famiglia e, spesso, i suoi a m i c i . T r a i p r o d o t t i d a forno si potevano trovare spesso cuccidate (biscotti ai fichi), zeppole (paste sfo- gliate ripiene di crema) e pani talvolta glassati con albume d'uovo e modellati in forme simboliche tradi- zionali come il bastone di San Giuseppe, cesti, stelle, s a n d a l i e c r o c i . S p e s s o includevano una ciotola di fave secche, considerate for- tunate, e portarne una in tasca si suppone che offra protezione contro la man- canza di denaro. Di solito venivano servite uova sode, s a r d i n e e p e s c e , p e r c h é quando la festa cadeva in Quaresima non si poteva mangiare carne. Sapevo che la pasta con le sarde con la mollica di pane era un piat- to tradizionale del giorno di San Giuseppe, ma solo di recente ho appreso che la mollica di pane rappresen- tava la segatura dell'attività da falegname di San Giu- seppe. M u d r i g a o M u d r i c a ( m o l l i c a d i p a n e p e r l a pasta con le sarde) Grattugiare il pane raf- fermo e setacciarlo per eli- minare le briciole più gran- di. Scaldare una padella di ferro a fuoco molto basso; a g g i u n g e r e l a m o l l i c a d i pane e cuocere fino a quan- do non sarà dorata. Mesco- lare continuamente per evi- t a r e c h e l e b r i c i o l e s i brucino. Quando le briciole saranno dorate, toglietele d a l f u o c o e c o s p a r g e t e l e sulla pasta con le sarde. Esi- stono molte versioni di que- sto piatto e le ricette per la sua panatura possono varia- re leggermente. Ma state certi che un buon piatto di p a s t a c o n l e s a r d e s a r à s e m p r e c o n d i t o c o n u n a bella cucchiaiata! 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