L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-9-2023

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31 GIOVEDÌ 9 MARZO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO L a S a n F r a n c i - sco Opera cele- bra il suo primo secolo dalla fon- dazione, avvenu- ta nel 1923, e dà il benvenu- t o a t u t t i c o l o r o c h e s i uniscono al suo staff e ai s u o i a r t i s t i c r e a t i v i p e r i n u m e r o s i e v e n t i g i à i n corso. Il centenario della San Francisco Opera com- memora il glorioso passato e le origini italiane e dà il ben- venuto alla comunità in una nuova entusiasmante era. Era il 1922 quando Gae- tano Merola, un carisma- tico direttore d'orchestra napoletano che aveva visita- to San Francisco durante un v i a g g i o , p r o d u s s e p e r l a prima volta Pagliacci, Car- men e Faust allo Stanford Stadium. Merola credeva c h e S a n F r a n c i s c o f o s s e pronta ad avere una propria compagnia d'opera e iniziò a raccogliere sostenitori. In meno di un anno, la neonata San Francisco Opera inau- gurò la sua prima stagione il 26 settembre al Civic Audi- t o r i u m , c o n L a B o h è m e i n t e r p r e t a t a d a Q u e e n a Mario e Giovanni Martinelli. Merola diresse un'orchestra c o m p o s t a p e r l o p i ù d a musicisti della San Franci- sco Symphony e un coro di 150 elementi che aveva for- m a t o n e l c o r s o d e l l ' a n n o precedente. In 13 giorni ven- nero presentate dieci opere, t r a c u i i l r e l a t i v a m e n t e nuovo terzetto Il Trittico di P u c c i n i e l ' i m p e g n a t i v o M e f i s t o f e l e d i B o i t o . U n decennio dopo, nel 1932, la n u o v a s e d e d e l l ' O p e r a d i S a n F r a n c i s c o , i l W a r Memorial Opera House, fu inaugurata il 15 ottobre con u n a r a p p r e s e n t a z i o n e d i Tosca, con Claudia Muzio e Dino Borgioli, diretta dal Maestro Merola. Il primo atto è stato trasmesso alla radio, con un entusiasmo c r e s c e n t e n e l l a s e c o n d a serata. Lo spettacolo fu tra- smesso agli altoparlanti del Civic Auditorium e del Civic Center Plaza. Questo primo " s i m u l c a s t " d e l l ' O F S f u a s c o l t a t o d a u n a f o l l a d i 20.000 persone. Abbiamo parlato con il Direttore Generale della Tad e Dianne Taube, Matthew S h i l v o c k , che è anche il settimo Direttore Generale dell'Opera di San Francisco, in quanto supervisiona tutti gli aspetti artistici e com- merciali dell'organizzazione. D i r e t t o r e S h i l v o c k , che tipo di organizzazio- ne ha trovato nel 2016 e come si sono evolute le cose da allora? Quando ho assunto que- sto ruolo, ero qui dal 2005. Avevo un grande legame con l ' a z i e n d a e l e p e r s o n e e sapevo bene come funziona- va. È stata una vera gioia entrare in un'azienda che amavo così tanto e con cui a v e v o e s p e r i e n z a . N o n è sempre così quando si arri- va dall'interno di un'orga- nizzazione. Si programma con tre o quattro anni di anticipo e si sviluppa una comprensione del pubblico e dell'azienda. Ho avuto il vantaggio di entrare in que- sto ruolo lavorando con il predecessore che era qui dal 2005. È stato un passaggio meraviglioso tra un'ammini- strazione e la nuova, che ci ha permesso di continuare a fare il lavoro che stavamo facendo e di attraversare una transizione senza solu- zione di continuità. Ripensando alla pan- demia, come ha affron- t a t o l a S a n F r a n c i s c o O p e r a q u e s t i c a m b i a - menti inaspettati? Una volta capito che non si sarebbe trattato di uno s t o p d i p o c h e s e t t i m a n e , abbiamo dato priorità a una struttura per continuare a pagare i dipendenti. Non potevamo pagare a tutti il 100% del loro stipendio, ma a b b i a m o l a v o r a t o c o n i l Consiglio di Amministrazio- ne per pagare le persone il più possibile. Poi abbiamo studiato il modo di condivi- dere il nostro lavoro con il pubblico. Per anni abbiamo ripreso con una telecamera la rappresentazione dell'o- pera. Abbiamo collaborato con l'Union Chambers per diffondere gratuitamente il filmato ogni fine settimana. È stato un modo meraviglio- so per mantenere l'energia della compagnia in termini di produzione e musica e per ricordare alle persone la b e l l e z z a c h e d e r i v a d a l nostro lavoro. Nell'estate del 2021 non potevamo avere un cantante e un pianista nella stessa stanza, quindi è s t a t o i m p e g n a t i v o c r e a r e cose nuove. Abbiamo appro- fittato di ciò che potevamo per continuare a creare e costruire, siamo tornati nel nostro atelier di costumi e ci siamo preparati per la ria- pertura. Abbiamo allestito il Barbiere di Siviglia a Marin County utilizzando pannelli a led, l'orchestra laterale e collegandola con la tecnolo- gia, in modo che le persone potessero godersi l'opera dal v i v o i n t u t t a s i c u r e z z a . È stato un momento così dolo- roso per gli artisti e i creati- vi, che improvvisamente non hanno potuto comunicare con il mondo, eppure ci ha fatto capire perché quest'ar- te è così importante. Parlando dell'eredità d e l l a S a n F r a n c i s c o Opera: quali elementi sono rimasti invariati e quali sono cambiati? La compagnia è stata fon- data con passione, determi- nazione e qualità dell'arte: questi erano i principi guida di Gaetano Merola. All'epoca c ' e r a n o m o l t e c o m p a g n i e d'opera, ma lui ne voleva una a San Francisco. Soste- nuto da imprese italiane, mise insieme un prototipo di quello che poteva essere l'o- pera lirica. Una delle figlie di queste famiglie di imprendi- t o r i d i v e n n e l ' a s s i s t e n t e amministrativa di Merola. Fin dalla sua fondazione, l'Opera di San Francisco è stata caratterizzata da una p r o f o n d a p a s s i o n e p e r l a realizzazione delle cose e lo è tuttora. Vedo la stessa fame, passione e devozione degli inizi ancora oggi. In cento anni le cose sono diventate più complesse: a ogni gene- r a z i o n e s o n o c a m b i a t e e bisogna lavorare sempre di più. Negli anni '70 lavorava- no all'opera solo 10 persone, o g g i n e a b b i a m o p i ù d i mille. C'è una complessità crescente nel tempo. Può parlare di alcuni degli aspetti che meglio r a p p r e s e n t a n o l a s u a visione di direttore? I due elementi principali sono la qualità straordinaria e l'innovazione. Questa è u n ' o r g a n i z z a z i o n e c h e f a questo al massimo livello di arte e capacità. È il potere di riaffermazione dell'opera, l ' e s s e r e t r a s p o r t a t i i n u n luogo emotivo di cui non si conosceva l'esistenza. Come p o s s i a m o t r o v a r e n u o v i modi per connetterci con le p e r s o n e e d e s p r i m e r e l e forme d'arte? È l'innovazio- ne del pubblico e il modo in cui si coinvolge la gente per nuove idee e sperimentazio- ni. Grazie a Bohème Out of the Box, le persone speri- mentano la Bohème gratui- tamente in modo innovati- v o . A b b i a m o a v u t o l a Traviata e abbiamo ricreato u n a t t o c o m e e s p e r i e n z a immersiva, tra l'opera vera e propria e la visita al teatro dell'opera. Il Dolby ticket program, in collaborazione con la famiglia Dolby, offre biglietti a 10 dollari a chi vive nella Bay Area e non ha potuto assistere a uno spet- tacolo per almeno tre anni. L'innovazione artistica arri- va con il programma Insti- gators, che porta nuove idee e possibilità per la compa- gnia. Abbiamo persone spe- cializzate in realtà virtuale, architettura, un drammatur- go, uno chef, e ognuno di loro esprimerà la compagnia e lavorerà su prototipi da portare al pubblico. Inve- stiamo in ricerca e sviluppo e abbiamo il privilegio di raccontare le storie in modi diversi: questo ci fa guada- gnare la fiducia della comu- nità. Guardando al 2023, cosa rende le celebrazio- ni di quest'anno uniche e degne di essere segui- te? È u n a t e s t i m o n i a n z a straordinaria di una comu- n i t à c h e s e r v i a m o d a u n secolo. È generosità, perse- veranza e fiducia nelle arti. Una compagnia d'opera è u n a c o m u n i t à d i t a l e n t i creativi e le persone possono mostrare il loro sostegno. S p e r o c h e l a g e n t e p o s s a conoscere i nostri program- m i e c e l e b r a r e l ' i m p a t t o della nostra compagnia nella propria comunità. È un'e- sperienza magica. Che cosa la fa appas- sionare all'opera e alla San Francisco Opera? È la gente nel suo com- plesso. È un luogo che amo. Da dove sono seduto, vedo il palcoscenico, il backstage e guardo le persone che fanno accadere le cose. Niente di ciò che facciamo è possibile senza il pubblico e senza le persone che restituiscono agli artisti. È un grande pri- vilegio farne parte. 100 anni di San Francisco Opera tra eredità e innovazione Il fondatore della San Francisco Opera Gaetano Merola, nel 1933 (Photo: San Francisco Opera Archives)

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