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GIOVEDÌ 9 MARZO 2023 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua da pagina 5 NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ C li e che creare oggetti lo rilas- sa e lo tiene in contatto con i cambiamenti tecnologici. Noi de L'Italo-America- no abbiamo parlato con lui in occasione dello scopri- mento della sua stella sulla Hollywood Walk of Fame, posta proprio accanto a quel- la della sua mentore e amica, Lina Wertmuller. La sua stella, dedicata a L i n a W e r t m u l l e r , è stata posata proprio vici- no a quella a lei dedicata nel 2019. Con Lina ho fatto i miglio- ri film, lei era un genio ed è stata poco apprezzata in Ita- lia. Mi ricordo che venivamo qui in America portando le pizze dei film sotto al braccio; grazie a un produttore dell'e- poca siamo riusciti a essere c o n o s c i u t i a n c h e q u i e c i sono dei film storici che con- tinuano a proiettare come Pasqualino Sette Bellezze e T r a v o l t i d a U n I n s o l i t o Destino. È grazie a lei se io sono qui. Come era il vostro rap- porto lavorativo? Scrivevamo e costruivamo le storie insieme, ci lavorava- mo fino al mattino. Era deci- samente un modo diverso di lavorare. A volte le storie le trovavo io. Ad esempio quale ha trovato? Trovai quella di Michele Schirro che ha poi ispirato Film d'amore e d'anarchia, m a a n c h e P a s q u a l i n o e r a i s p i r a t o u n a s t o r i a v e r a . Pasqualino era un signore napoletano vecchissimo che l a v o r a v a a C i n e c i t t à , e r a molto brutto ma diceva di avere tante donne. Faceva l'acquaiolo, portava le tani- che di acqua con dei bicchieri di plastica e per 5 lire ti ven- d e v a d a b e r e . Q u a n d o h o saputo della sua storia ho registrato venticinque ore di conversazione tra noi. Da lì è nato il film Pasqualino Sette Bellezze. Anche lei come Lina Wermuller si sente più apprezzato all'estero che in Italia. "A Venezia non mi hanno neanche dato un gatto nero" ha dichia- rato quando ha saputo della stella sulla Walk of Fame. Quella frase mi è scappata durante un'intervista in tele- visione perché ho preso tan- tissimi premi ma a Venezia non mi hanno mai considera- to. In Italia premiamo molto di più attori stranieri; una volta durante un'intervista dissi che gli attori italiani sono i più bravi del mondo, alcuni come Robert De Niro e Al Pacino hanno anche san- gue italiano. Mi hanno attac- cato come avessi detto un'e- resia, ma è vero! Gli attori italiani sono i più bravi. Chi a l m o n d o h a E d u a r d o D e Filippo che era sia attore che s c r i t t o r e ? N o i a b b i a m o inventato la commedia del- l'arte e l'opera. Tutti si ispira- no a noi. Quando Spielberg fece E.T. andai alla proiezio- ne con lui siccome eravamo diventati amici e gli dissi: " C h e b e l l a i d e a c h e h a i avuto". E lui mi rispose "Mi sono ispirato a Miracolo a Milano di Vittorio De Sica, ho sostituito le scope con le bici". Un altro italiano che ha trovato successo in America è stato Dino De Laurentiis. Che ricordo ha di lui? D i n o D e L a u r e n t i i s m i amava moltissimo, lui mi ha costretto, se così si può dire, a fare Hannibal di Ridley Scott che era venuto in Italia a cercare un attore che dove- va essere molto più giovane di me ma non trovò nessuno adatto alla parte. Dino gli disse di prendermi in consi- derazione e mi chiamò una notte per dirmi: "Mettiti un po' di nero sui capelli, parla un po' inglese e fai sto provi- no!". Sono andato e ho fatto un provino divertentissimo che ancora conservo. Che differenza c'è tra un set americano e uno italiano? Per un attore non cambia fare un film con un regista che è appena uscito dal Cen- tro Sperimentale o farlo con F r a n c i s F o r d C o p p o l a ; i n ogni caso deve stare davanti alla macchina da presa e reci- tare. Non cambia nulla se hai più luci o meno luci. Il festival quest'anno è stato dedicato a Gina Lol- lobrigida. Che ricordo ha di lei? L ' u l t i m a v o l t a c h e l ' h o vista è stato a Matera, ho una bella foto con lei. Lei moltis- simi anni fa quando ci incon- trammo mi propose di fare una commedia a Broadway, a New York. Alla fine non se ne fece nulla. Con lei non ho mai lavorato ma ho fatto molti film con Monica Vitti, Anna M a g n a n i , S o p h i a L o r e n . Anche la Vitti si meriterebbe una stella secondo me. Con quali attori di ora le piacerebbe lavorare? A me non piace fare nomi anche perché sono talmente tanti che poi rischio di scor- darmi qualcuno. Io ho stu- diato molto il cinema e gli attori e le attrici che hanno vinto un Oscar. Si impara sempre dagli altri, è molto i m p o r t a n t e a v e r e g r a n d i maestri. Quali sono stati i suoi? H o a v u t o l a f o r t u n a d i averne di grandi. Il primo fra tutti è stato Orazio Costa all'Accademia Silvio D'Ami- co, poi Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Turi Ferro che in soli due giorni mi inse- gnò il catanese. Ho avuto il piacere di conoscere anche Eduardo De Filippo che fin- ché era in vita non voleva che nessuno facesse le sue com- medie. Siccome sono presun- tuoso, racconto questo aned- d o t o : l u i m i c h i a m ò e m i chiese di fare la commedia Gli Esami Non Finiscono Mai e io declinai, perché non sapevo nemmeno il napoleta- no. Alla fine però mi sono pentito. Del resto chi c'era di più geniale di lui? Giannini è il secondo attore italiano a ricevere una Stella sulla Walk of Fame dopo Rodolfo Valentino, riconoscimento che l'atto- re ha voluto dedicare a Lina Wertmuller: "Con Lina ho fatto i migliori film , lei era un genio ed è stata poco apprezzata in Italia" Giannini posa di fronte alla sua Stella (Photo: Matteo Ghidoni) Giancarlo Giannini al Giffoni Film Festival (Photo: GIOLE/Dreamstime)