L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-23-2023

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GIOVEDÌ 23 MARZO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 S e s i e t e s t a t i a R o m a , s a p e t e che la Città Eter- n a a m a i s u o i gatti. La colonia felina di Torre Argentina è famosa in tutto il mondo e i visitatori del Colosseo o dei F o r i I m p e r i a l i p o s s o n o testimoniare che la loro pre- senza è ben radicata anche in questi due famosi simboli archeologici della città. L a s t o r i a d ' a m o r e t r a Roma e il gatto è ben radica- t a n e l l a s t o r i a . V e n e r a t i come divinità in Egitto, dove venivano spesso imbalsama- t i e m u m m i f i c a t i p r o p r i o c o m e l e p e r s o n e , i g a t t i erano conosciuti anche dagli Etruschi, come testimoniano le statuette a forma di gatto r i p o r t a t e a l l a l u c e d a g l i a r c h e o l o g i . I R o m a n i l i incontrarono per la prima volta durante le loro nume- rose campagne militari: pos- siamo facilmente immagina- re i soldati fare amicizia con i gatti, lasciarli cacciare i topi nell'accampamento e condividere con loro il cibo e i l l e t t o . I n e f f e t t i , i g a t t i erano così popolari nell'eser- c i t o c h e n o n e r a i n s o l i t o vedere legioni che usavano l'immagine di un gatto come simbolo. I nostri antenati romani apprezzavano i gatti per la loro capacità di catturare i topi, ma ci misero un po': p r o p r i o c o m e i G r e c i , i Romani usavano altri mam- miferi per mantenere le loro case, le strade e i granai libe- ri da parassiti, come le don- nole e le martore. Ben pre- sto, però, si resero conto che i gatti non erano solo buoni cacciatori, ma anche affet- tuosi con i loro umani e per q u e s t o d i v e n n e r o r a p i d a - mente animali domestici. Anche Plinio il Vecchio ne e r a a f f a s c i n a t o , t a n t o d a citarli nella sua Naturalis Historia: "Anche i gatti, con quale silenziosa furtività, c o n q u a l i p a s s i l e g g e r i s i avvicinano a un uccello!". (Libro X, 94). I felini erano amati anche per la loro natura misteriosa e p e r l a l o r o p e r s o n a l i t à c u r i o s a e i n d i p e n d e n t e , tanto che la dea Libertas, incarnazione della libertà, veniva spesso rappresentata c o n u n g a t t o . T u t t a v i a , i nostri preziosi amici erano consacrati a un'altra dea, D i a n a , c h e , s e c o n d o i Romani, conferiva loro spe- ciali poteri magici. Il legame con Diana era molto profon- do perché le pupille dei gatti venivano spesso paragonate alla Luna e ai modi in cui cambia durante le sue fasi, e Diana - alcuni di voi ricor- deranno - era anche la dea r o m a n a d e l l a L u n a . E r a anche associata alla natura e a tutti gli animali, altro motivo per cui divenne la protettrice di tutti i felini. Dopo l'introduzione nel- l'Impero del culto egiziano della dea-gatto Bastet, i nostri amici pelosi divenne- ro ancora più importanti. La f i g u r a d i v i n a d i B a s t e t d i v e n n e u n t u t t ' u n o c o n quella di Iside e l'associa- z i o n e r a f f o r z ò l a n a t u r a sacra dei gatti nella società romana. Ogni città dell'Im- pero aveva un tempio a lei dedicato, noto come Sera- peum, dove i gatti vivevano e giravano liberamente; i fedeli in visita erano soliti portare cibo per i gatti di Iside, un'offerta per loro e per la loro madre divina. Dalle fonti antiche sappia- m o c h e l e s t a t u e d i g a t t i adornavano spesso il Sera- peum, ma la maggior parte di esse fu distrutta dai cri- s t i a n i n e l p e r i o d o t a r d o - antico. L'antico Serapeum d i R o m a s i t r o v a v a d o v e o g g i s i t r o v a l a c h i e s a d i Santo Stefano del Cacco, nel quartiere Pigna. Da questo antico tempio proviene una piccola statua di gatto che ancora oggi possiamo vede- re su un cornicione di Palaz- zo Grazioli, all'angolo con Via della Gatta. C a c c i a t o r i , a n i m a l i d o m e s t i c i e s a c r i : i g a t t i avevano davvero un posto speciale nel cuore dei roma- n i , t a n t o c h e e s i s t e v a n o addirittura i cognomina, il terzo nome dei romani, che in origine era solo un s o p r a n n o m e m a p o i è diventato ereditario, ispira- to alla parola "gatto" in lati- no (felix o cattus). Abbiamo avuto, ad esempio, Felicula e Felicla (che possiamo tra- durre come gatta o gattina), e Cattus o Cattulus (gatto e gattino). Il profondo legame e il rispetto che i Romani n u t r i v a n o p e r i g a t t i s i rispecchia anche nelle leggi speciali introdotte nell'Im- pero nel I secolo d.C. per proteggere i gatti e salva- guardare il loro benessere in tutto l'Impero. Anche se non venivano v e n e r a t i c o m e d i v i n i t à , come accadeva in Egitto, i gatti rimanevano una pre- senza amata e sacra nella vita degli antichi Romani: le matrone amavano tenere i gatti intorno a sé nelle loro ville, e non era insolito che commercianti e viaggiatori portassero a Roma gatti eso- tici dai loro viaggi, per crea- r e n u o v e r a z z e . P r o p r i o come oggi, i gatti di casa erano amati e coccolati: ad esempio, non era insolito vederli con collari di seta al collo, impreziositi da perline di vetro o addirittura pietre p r e z i o s e , o c o n p e t t o r i n e ricamate. Di solito, questi accessori si abbinavano al c o l o r e d e l l a p e l l i c c i a d e i gatti o, ancora più comune- mente, ai loro occhi, consi- derati la più bella delle loro caratteristiche. Per concludere, una pic- cola curiosità, anche se non sappiamo se corrisponda o m e n o a l l a r e a l t à . F o r s e conoscete il fatto che molti cani morirono insieme ai l o r o s i m i l i a P o m p e i e d Ercolano, vittime della tra- gica eruzione del Vesuvio. I calchi dei loro corpi furono realizzati, proprio come per gli esseri umani, nei secoli successivi, e possiamo anco- ra vederli a Pompei e nel M u s e o A r c h e o l o g i c o d i Napoli. Curiosamente, non sono stati trovati gatti. Alcu- n i h a n n o i p o t i z z a t o c h e i gatti, noti per il loro legame con le forze della natura, possano aver percepito il pericolo con giorni di antici- po e siano fuggiti dalle due c i t t à , c e r c a n d o r i f u g i o i n zone più elevate. Non so se sia vero, ma non mi aspette- rei niente di meno da crea- ture così incredibili e belle. S e v o l e t e e s e r c i t a r e i l vostro italiano e saperne di più sui gatti di Roma, visi- tate www.romanoimpero. com, un sito dedicato all'an- tica Roma, ricco di infor- mazioni storiche e curiosità, dove ho trovato l'ispirazio- ne per questo articolo. Un gatto si rilassa in mezzo a storiche rovine: qualcosa facile da vedere a Roma (Photo: Sineepun Somboonyarit/Dreamstime) Roma e il suo amore senza tempo per i gatti SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI

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