Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1495626
GIOVEDÌ 23 MARZO 2023 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT S orteggio stranissimo. Le urne della Uefa, per i quar- ti di finale di Champions, hanno 'partorito' un sorteggio che ha messo da una parte del tabellone le tre 'super big' (Bayern Monaco, Manchester City e Real Madrid), accompa- gnate dal Chelsea, e dall'altra parte le tre italiane (Inter, Milan e Napoli), assieme al Benfica. La sensazione è quella di uno squili- brio di forze piuttosto evidente tra i due percorsi di avvicina- mento alla finale di Istanbul, ma questo, per le nostre squadre, è certamente un fatto positivo. SOGNARE SI PUÓ - Già avere tre club tra i primi 8 d'Europa è un risultato notevole: al netto della distanza di fattura- to e di atletismo che la Serie A lamenta nei confronti della Premier League e delle grandi 'corazzate' europee (Bayern, Real, PSG, Barcellona, Atletico Madrid su tutte), il campo ha dimostrato come - garantendo abnegazione, spessore tattico e un pizzico di fortuna - il gap non sia del tutto incolmabile. Visto il sorteggio, si può sognare di avere una rappresentanza in fina- le. Potenzialmente tutte e tre le italiane possono ambire a rag- giungere Istanbul. IL QUARTO INCOMODO - La vincente di Milan-Napoli garantirà all'Italia un posto in semifinale e, se l'Inter dovesse superare il Benfica, potrebbe esserci un ulteriore derby 'azzur- ro' a un passo dalla finalissima. Il club portoghese è il 'quarto incomodo' in un lato del tabello- ne, per il resto, tutto italiano. MILAN-NAPOLI: BLASO- NE CONTRO SPETTACOLO - Lo sfortunato ma affascinante derby italiano dei quarti di finale metterà di fronte Milan e Napoli. Se si guardasse al rendimento Olanda - contro il PSV -, due in Europa - contro Lazio e Sturm Graz). Oltre a Gimenez, va tenu- to d'occhio Kocku: leader e capitano della squadra, è una mezz'ala tecnica e molto prolifi- ca (già 12 gol stagionali). La Roma seguita a praticare un cal- cio piuttosto difensivo (anche se con risultati meno continui del Feyenoord), però vanta un tasso tecnico tremendamente superiore a quello degli olandesi. Il proble- ma è che - al netto di trame di gioco troppo poco fluide per esaltare regolarmente il reparto offensivo - gli attaccanti giallo- rossi continuano a faticare a livello individuale: i troppi infor- tuni di Dybala, la scarsa lucidità sotto porta di Abraham e la per- duta brillantezza di Pellegrini sono tra i principali motivi dei 'sali-scendi' romanisti. Le possi- bilità di accesso alla semifinale Sorteggio per i quarti di finale di Champions: l'Italia può sognare STEFANO CARNEVALI tre il Napoli è all'esordio in un quarto di Champions. Certo, in campo non va la 'storia', ma tra- dizione ed esperienza, a livelli così alti, hanno sempre peso. INTER-BENFICA: ARGI- NARE L'ENTUSIASMO - Anche all'Inter è andata bene: il Benfica non è una delle 'top' d'Europa, ma guai a sottovaluta- re gli uomini di Schmidt che, in questa stagione, stanno giocando benissimo (quanto a spettacola- rità paiono inferiori al solo Napoli) e stanno convincendo (+10 sul Porto in Campionato). I lusitani sono una squadra giovane, spregiudicata e velocis- sima. Il loro è un calcio d'ag- gressione e d'attacco, che potrebbe mettere in difficoltà la compassata formazione neraz- zurra. Fondamentale sarà argina- re l'entusiasmo del Benfica, che sta vivendo una stagione magica, come non capitava da tempo. I principali fattori a favore dell'Inter riguardano tecnica ed esperienza: tra i ragazzi di Schmidt, non ci sono grandi stel- le e sono pochi i calciatori che hanno già calcato palcoscenici prestigiosi come un quarto di finale di Champions. Sarà impor- tantissimo, però, che le 'stelle', di cui l'Inter è maggiormente dotata, arrivino in buona condi- zione all'appuntamento europeo: il Lukaku visto fin qui (pesante e imbrigliato in trame di gioco ina- deguate), l'altalenante Lautaro e l'acciaccato Brozovic sono chia- mati a tornare determinanti. Conterà tantissimo anche l'atteg- giamento degli uomini di Inzaghi: illudersi di controllare la partita, difendendo bassi e rac- colti a protezione di Onana, sarebbe un suicidio sportivo. Servirà un approccio simile alla prassi tipica dell'Inter di Conte: attesa, ma con pressione costante e veloci verticalizzazioni per esaltare la Lu-La contro una difesa tutt'altro che dinamica. passano attraverso la 'riscossa' di questi campioni. F I O R E N T I N A - L E C H POZNAN: LA GRANDE CHANCE VIOLA - Il sorteggio dei quarti di finale di Conference League ha decisamente sorriso alla Fiorentina che non solo incrocerà l'avversario più abbor- dabile tra quelli in lizza (il Lech Poznan), ma anche troverà le big (West Ham, Az Alkmaar) solo in un'eventuale finale. La Conference League, per la Fiorentina, rappresenta (simil- mente a quanto accaduto lo scor- so anno alla Roma), una 'scor- ciatoia' per completare un lungo percorso di rinascita dopo il doloroso fallimento del 2002. Un'affermazione europea, infat- ti, garantirebbe immediatamente ai viola il ritorno a una 'dimen- sione' superiore di prestigio e considerazioni continentali. Il Lech Poznan è una squadra molto fisica e organizzata, che fa della tenuta difensiva la princi- Massimiliano Allegri (© Christian Bertrand | Dreamstime.com) CONTINUA DA PAG. 38 pale prerogativa. Davanti, lo sve- dese Ishak e l'esterno Skoras sono gli uomini di maggior talento, ma la stagione dei polac- chi, sin qui, non è stata troppo positiva: bene in Europa, hanno sempre fatto fatica in Campionato (dove sono terzi, a - 18 dal Rakow Czestochowa). Se Italiano troverà la giusta alchi- mia nella propria sovrabbondan- te rosa (soprattutto in attacco), non dovrebbe esserci partita: Cabral o Jovic, supportati da Ikoné e Nico Gonzales (oppure da Saponara, Sottil, Kouame o Breaklo!) ai lati e da tre tra Barak, Mandragora, Amrabat, Bonaventura, Castrovilli e Duncan in mediana, faranno con ogni probabilità la differenza. Sarà comunque fondamentale approcciare le partite in modo corretto: senza sottovalutare gli avversari e senza farsi schiaccia- re dai favori del pronostico o dall'importanza della posta in palio. stagionale, non dovrebbe esserci partita: gli azzurri stanno domi- nando il campionato (+ 19 dalla seconda, + 23 dal Milan) e hanno (anche in Champions) sempre espresso un gioco fantastico e redditizio. Come se non bastasse, i partenopei vantano un organico più tecnico e molto più profondo. Eppure, la sensazione è che nep- pure lo spettacolare Napoli di quest'anno possa permettersi di sottovalutare il blasone (e la forza di squadra) del Milan. I rossoneri, rispetto alla marcia trionfale dello scorso anno, hanno compiuto dei passi indie- tro: questo è dovuto ad alcuni limiti d'organico non colmati, ma anche a una inaspettata (dopo un triennio di crescita costante) debolezza mentale. Il giovane Milan, al netto dei suoi limiti di rosa e di tecnica pura, ha fatto di compattezza, ritmi alti e mentalità le armi vincenti. Tutti elementi che richiedono dedizio- ne totale per essere 'innescati'. Non a caso, i numerosi passaggi a vuoto di questo inizio 2023, sono occorsi contro avversari poco quotati o in momenti di incertezza, quando gli obiettivi più ambiziosi (su tutti: la confer- ma dello Scudetto) sono sfumati. Di contro, nel momento peggio- re, la doppia sfida col Tottenham è stata disputata con una preci- sione sorprendente: segno che il Diavolo, quando il gioco si fa duro, torna a giocare sul serio. Il Napoli avrà dalla sua meccani- smi oliati che, in stagione, non hanno praticamente conosciuto nessun passaggio a vuoto; in più, con ogni probabilità, si presen- terà alle sfide dei quarti di finale con il primato di A 'blindato': in questo modo potrà concentrarsi sulle gare di Champions. Il Milan, però, come dimostrato nell'andata in Campionato (persa per una serie di episodi molto sfortunati, dopo essere stato a lungo in controllo), sa come affrontare la squadra di Spalletti. Certo dovranno tornare quell'in- tensità e quello schieramento (il 4-2-3-1) che sono stati il marchio di fabbrica di Pioli negli ultimi anni. C'è poi la questione del blasone: il mondo Milan è abi- tuato a questi palcoscenici, men- L'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku (© Marco Canoniero | Dreamstime.com)