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21 GIOVEDÌ 20 APRILE 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | R i c o r d e r e m o m a r z o 2 0 2 3 come il mese in cui la cucina i t a l i a n a h a finalmente chiesto di entrare a far parte del Patrimonio Culturale Immateriale del- l'UNESCO, nonché il mese di quell'articolo del Financial Times. Infatti, nella stessa settimana in cui abbiamo annunciato la candidatura per far riconoscere la nostra amata cucina dall'UNESCO, lo storico del cibo Alberto Grandi ha suscitato polemi- che sulle pagine del popolare giornale britannico, soste- nendo che alcuni dei piatti più iconici d'Italia non sono autentici. L ' a r t i c o l o , s c r i t t o d a Marianna Giusti e intitolato T u t t o c i ò c h e p e n s a v o d i s a p e r e s u l c i b o i t a l i a n o è sbagliato, sfida alcune cre- denze comuni sulla cucina i t a l i a n a . G r a n d i d i c e c h e molti "classici" italiani sono, in realtà, invenzioni moder- ne, usando pizza, carbonara e panettone come esempi, sostenendo che la maggior parte degli italiani non ne aveva mai sentito parlare fino agli anni '50. Sostiene inoltre che il parmigiano del W i s c o n s i n è u n p e r f e t t o sostituto moderno del Par- migiano, cosa che deve aver sicuramente fatto molto pia- cere a tutti i sostenitori del- l ' i n d u s t r i a " I t a l i a n s o u n - ding". Si spendono parole anche sul punto di vista di Luca Cesare sulla carbona- ra, presentato nel suo libro Breve storia della pasta: la carbonara è "un piatto ame- ricano nato in Italia". Le rea- zioni negative sono arrivate rapidamente, con l'organiz- zazione agricola italiana Col- diretti che ha definito l'arti- colo "un attacco surreale" con "preoccupanti implica- zioni economiche e occupa- zionali". Eppure, la proposta italia- na dell'UNESCO evidenzia le strette connessioni tra cultu- ra, cibo e stile di vita in un "mosaico di tradizioni" tra- mandato attraverso le gene- razioni, e credo che, almeno nell'articolo del Financial Times di cui stiamo discu- tendo, Grandi non lo ricono- sca. L'articolo scavalca l'es- s e n z a d e l l a c u l t u r a gastronomica italiana, man- cando di due elementi critici: il contesto e il "quadro gene- rale". L o s g u a r d o d i G r a n d i sembra ristretto perché tra- s c u r a l a v a s t a g a m m a d i piatti e ricette che costitui- scono il suo patrimonio cul- turale: alla fine, la storia del cibo italiano non si limita a un mucchio di noti stereoti- pi. La nostra cucina è un arazzo di creatività, di scam- b i c u l t u r a l i e i n g r e d i e n t i locali che mettono in mostra l a d i v e r s i t à c u l i n a r i a d e l paese. Ad esempio, la cucina siciliana fonde nei suoi piatti sapori mediorientali e nor- dafricani, mentre le regioni s e t t e n t r i o n a l i c e l e b r a n o piatti a base di riso e for- maggio che riflettono il loro patrimonio agricolo. Limita- re la poliedricità e i legami con la storia del nostro cibo, riducendolo a una mera rac- colta di piatti popolari, è fare un disservizio. L ' a r t i c o l o s u g g e r i s c e anche, dicevamo, che molti cosiddetti "classici italiani" erano sconosciuti alle masse fino a poco tempo fa. Ebbe- ne, questo è vero, ma pre- sentare l'idea senza conte- s t u a l i z z a r l a p u ò e s s e r e fuorviante: non dobbiamo dimenticare il fatto che, fino agli anni '50, l'Italia - come i l m o n d o - e r a u n l u o g o molto più insulare. Fu solo dopo la seconda guerra mondiale che la tv divenne u n o g g e t t o d o m e s t i c o e i supermercati onnipresenti, il che significava che le per- sone avevano accesso a una più ampia varietà di prodot- ti. Il boom economico degli anni '50 e '60 ha cambiato radicalmente l'economia del Paese, che da realtà agricola e regionale è passata a una più industriale e commer- ciale. E se questo sposta- mento ha portato alla dispo- nibilità complessiva di molti ingredienti e di piatti prima sconosciuti al grande pub- blico, non significa che la cucina italiana non esistesse prima di allora, o che il suo significato culturale debba essere ignorato. In altre parole, il punto di v i s t a d i G r a n d i s e m b r a b a s a r s i s u u n a v i s i o n e incompleta della cucina ita- liana, perché si concentra su una ristretta selezione di piatti e ingredienti e dimen- tica la diversità regionale, lo scambio culturale e la storia che rendono la cucina italia- na così speciale. E se le argo- mentazioni di Grandi sono una testimonianza dei cam- biamenti socioeconomici che hanno avuto luogo in Italia durante il 20° secolo, a mio parere non riescono a cattu- rare l'essenza della cultura alimentare del Paese. Si potrebbe obiettare che, sottolineando la diversità della cucina italiana, sto solo d i m o s t r a n d o i l p u n t o d i vista di Grandi. Del resto, se consideriamo il cibo italiano un insieme di piatti regiona- li, allora la nostra cucina non è veramente unitaria, a p a r t e q u e l l a m a n c i a t a d i cose — che Grandi ha indivi- duato con chiarezza — cono- sciute e consumate ovunque, da nord a sud. E se le sue c o n s i d e r a z i o n i l a d i c o n o lunga sullo sviluppo socioe- conomico del Paese - e cioè che il boom economico ci ha reso una nazione più degli ideali risorgimentali - sem- brano trascurare la natura variegata della cucina italia- na, il suo legame con il terri- torio e le sue storie e il suo valore comunitario. Dimen- ticano che il cibo, in Italia, è ovunque motivo di orgoglio e gioiosa unità, forse l'unica cosa che, in sostanza, unisce davvero persone di regioni e generazioni diverse. E così, pur rispettando la competenza di Grandi sulla cucina italiana, tendo a non essere d'accordo con la sua idea di essa, o almeno, con l'idea che ha espresso sulle pagine del Financial Times. Perché il cibo italiano è più che pizza e carbonara, è più di pochi piatti popolari che si possono trovare in ogni r i s t o r a n t e p e r t u r i s t i . I l nostro cibo è una celebrazio- ne della creatività, è scambio culturale, differenze regio- n a l i . E ' l o s p e c c h i o d e l l a l u n g a e r i c c a s t o r i a d e l Paese. Ecco perché non sono d'accordo con "quell'articolo" del Financial Times... Gli ingredienti tipici della nostra cucina, come la mozzarella, hanno una storia lunga secoli, checché ne dicano certi esperti (Photo: Elena Elisseeva/Dreamstime) NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ