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31 GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | " Quando mi è stata offerta la parte, ho detto di sì in meno di 24 ore". L'attrice P a t r i c i a C l a r k s o n racconta con entusiasmo il giorno in cui il suo agente la chiamò per informarla della possibilità di recitare nel f i l m M o n i c a d e l r e g i s t a Andrea Pallaoro. Clarkson, che nella sua lunga carriera h a v i n t o d u e E m m y e u n G o l d e n G l o b e , d a m o l t o tempo desiderava lavorare con il regista italiano di Los Angeles. "Andrea è un regi- sta estremamente attento ai personaggi. Lavorativamente è stata una sfida e io ho lavo- rato con tanti registi in que- sto settore. Ma lui mi ha por- tato in un posto nuovo" ha dichiarato Clarkson. Monica è finalmente in uscita nelle sale americane dopo la premiere mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno. Il film, che vede protagonista l'attrice transgender Trace Lysette (Transparent) nei p a n n i d i u n a d o n n a c h e torna a casa nel Midwest per prendersi cura della madre m o r e n t e , i n t e r p r e t a t a d a Patricia Clarkson, ha portato per la prima volta un'attrice apertamente transgender tra i titoli in concorso a Venezia. Il film è stato girato in soli trenta giorni a Cincinnati, in Ohio. I produttori sono Chri- stina Dow, la produttrice ita- l i a n a E l e o n o r a G r a n a t a - Jenkinson, Andrea Pallaoro e Gina Resnick. Monica è prodotto da compagnie ita- liane quali Propaganda Ita- lia, Fenix Entertainment e RAI Cinema, insieme alle società statunitensi Varient Pictures, Solo Five Produc- t i o n s , M e l o g r a n o F i l m s e Alacran Pictures. Andrea Pallaoro, nato il 6 febbraio 1982 a Trento, in Trentino-Alto Adige, è regi- sta e sceneggiatore. Ha con- s e g u i t o u n M F A i n r e g i a cinematografica presso il California Institute of the A r t s e u n a l a u r e a p r e s s o l'Hampshire College. Il suo primo film, Medeas, è stato presentato in antepri- ma alla 70° Mostra del Cine- ma di Venezia in Orizzonti, la sezione dedicata ai registi esordienti. Per Medeas Pal- laoro ha vinto il premio per la miglior regia al Marrakech Film Festival e il New Voi- ces/New Visions Award al Palm Springs International Film Festival 2013. Anche Hannah, il secondo lungo- metraggio di Pallaoro, inter- pretato da Charlotte Ram- pling, è stato presentato in a n t e p r i m a m o n d i a l e n e l Concorso Ufficiale della 74ª Mostra Internazionale d'Ar- te Cinematografica di Vene- z i a , d o v e l a R a m p l i n g h a vinto la Coppa Volpi come miglior attrice. Hannah ha poi ricevuto molti prestigiosi p r e m i e r i c o n o s c i m e n t i internazionali, tra cui una nomination ai César per il miglior film straniero. Monica è il suo terzo film, dopo Medeas del 2 0 1 3 e H a n n a h , c o n Charlotte Rampling, che ha vinto la Coppa Volpi a Venezia come Migliore attrice nel 2017. È una trilogia intenzionale? Sì, lo è. Sono affascinato d a i t r a u m i c h e d e r i v a n o d a l l ' a b b a n d o n o . Q u a n d o dico "abbandono", intendo anche il fatto di non essere accettati o riconosciuti per quello che si è veramente, soprattutto dai propri geni- t o r i . È q u a l c o s a c h e o g n i essere umano ha sperimen- t a t o i n u n a c e r t a m i s u r a , alcuni molto più di altri, ma tutti sappiamo come ci si sente. È questo che rende la storia così universale. Attra- verso Monica, forse, le per- s o n e r i u s c i r a n n o a f a r e i conti con le proprie compli- cate dinamiche familiari. In termini di estetica, il film è molto suggesti- v o d a v e d e r e , i n c h e m o d o i l f o r m a t o c h e avete scelto trasmette queste cose? Io e la mia direttrice della fotografia, Katelin Arizmen- di, abbiamo dedicato molto tempo alla creazione e alla scelta del linguaggio cinema- tografico, per articolarlo nel modo più eloquente possibi- l e . E p e r n o i e r a m o l t o importante l'uso del formato 1:1, che poteva esaltare que- sto senso di soffocamento e co-dipendenza, che è una parte così importante della vita interiore di Monica. Il f o r m a t o d i q u e s t o f i l m è molto squadrato ed è simile a quello dei ritratti. Privile- gia il corpo e il volto. E ci ha p e r m e s s o d i l a v o r a r e s u l rapporto tra ciò che è dentro l'inquadratura e ciò che è fuori. È uno strumento che permette al pubblico di sti- molare la propria immagina- zione, spesso trattenendo o nascondendo alcune infor- mazioni. C o m e r e g i s t a e s c e - n e g g i a t o r e , p e r c h é h a scelto di adottare questo approccio? D a c i n e f i l o , a d o r o i momenti dei film in cui si riesce a penetrare nella psi- cologia emotiva di un perso- n a g g i o . E q u e s t o s p e s s o avviene non solo limitandosi a o s s e r v a r l i o a s e g u i r l i . Sono questi i momenti che mi hanno sempre attirato. E m i v i e n e n a t u r a l e v o l e r l i ricreare sullo schermo anche come regista. Una delle cose più straordinarie del cinema è la capacità di fotografare i pensieri e le emozioni di un personaggio. Avete girato variazio- ni di inquadrature? No, non l'abbiamo fatto. Molte scene erano già nella nostra mente. E in sala di montaggio non mi sono con- cesso molte opzioni. Sapevo come volevo che fossero e a b b i a m o t r a s c o r s o m o l t o tempo a comporre le imma- gini in modo creativo attra- verso l'uso dei colori, della luce, ma anche dei corpi, di c o m e g i o c a n o t r a l o r o e , naturalmente, lasciando che l e p e r f o r m a n c e f o s s e r o i l punto di riferimento. Sembra che il primo vero legame che Monica ha avuto nel corso del film sia stato quello con i bambini. E sembra che q u e l l o s i a s t a t o u n momento in cui il perso- naggio è stato davvero in grado di essere se stesso o di esprimere gioia. È stato intenzionale? Sì. Per me è sempre stato fondamentale che Monica fosse l'espressione di una donna che torna a casa e rie- sce a instaurare una connes- sione. Il film si conclude con il rapporto tra Monica e suo nipote, che è forse uno dei rapporti più autentici che lei abbia mai avuto. Per me rap- presenta un modo per guar- dare al futuro, con la speran- z a c h e l u i n o n d e b b a affrontare le stesse difficoltà, g l i s t e s s i o s t a c o l i c h e h a incontrato lei. Come ha voluto rivela- r e i l p e r s o n a g g i o d i Monica? Volevo rivelare Monica poco a poco, non volevo con- sumarla subito. L'inquadra- t u r a d i a p e r t u r a è u n p o ' come un manuale di istru- zioni per quello che sarà il film, per il tipo di film che si sta per vedere. Ho pensato che con quei piccoli elementi che abbiamo in quell'inqua- dratura di apertura capiamo davvero il tipo di esperienza che stiamo per vivere. Tutte le donne del regista Andrea Pallaoro Pallaoro al lavoro (Photo: Beniamino Barrese) Il cast di Monica: da sinistra, Adriana Barraza, Trace Lysette, Andrea Pallaoro, Patricia Clarkson e Emily Browning (Photo: Eleonora Granata Jenkins) LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES