L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-18-2023

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spartito e suonino le stesse note all'unisono. Nozionismo? Più che altro basi da cui ripartire per riap- propriarci di un patrimonio che spesso non sentiamo più come nostro. Un sincero pec- cato perché ascoltare un'or- chestra è un'esperienza magi- ca, avvolgente e coinvolgente come un concerto contempo- r a n e o m a p r o f o n d a m e n t e diversa. Sentir nascere l'armo- nia melodica e poco alla volta capire quanto incida l'orche- strazione, il tocco della bac- chetta, la personalità di chi guida ogni singolo maestro, che a sua volta ha il suo tocco unico, è un'avventura iniziati- ca. Davvero, un'esperienza da riscoprire. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 18 MAGGIO 2023 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | U n ' o r c h e s t r a sinfonica è com- posta da decine di elementi che s u o n a n o u n a grande varietà di strumenti: violini, viole, violoncello, con- trabbasso, arpe, flauto, corni, clarinetti, percussioni, trombe, oboi, fagotti e ottavini. A diffe- renza dell'opera, che prevede la messa in scena di uno spet- tacolo vero e proprio con can- tanti, scenografie e coreogra- f i e , l e p r o d u z i o n i d e l l e orchestre sinfoniche riguarda- no esclusivamente l'esecuzio- ne di sinfonie e brani di reper- torio, a volte con la presenza di un coro. Quando entriamo in un tea- tro, pronti ad ascoltare come i var i str umenti si fondono a r m o n i c a m e n t e t r a l o r o , dovremmo farlo in punta di piedi. Con rispetto. Dietro a ogni aria, melodia o intermez- zo c'è un lavoro pazzesco. Anni di studio e sacrificio ma anche una passione bruciante per l'arte nobile e plurisecolare della musica e dei suoi polie- drici autori e interpreti. Ma quanti di noi conoscono dav- vero cosa c'è dietro a spartiti e partiture, dove inizia il brano e dove comincia l'interpretazio- ne, quanto incide la direzione musicale e quanto più o meno l'esecuzione è fedele all'origi- nale o innovativa? Non è una gara fra intendi- tori. Piuttosto si vuole notare la mancanza di formazione di cui un po' tutti soffriamo da quando la strumentistica è diventata una scelta elitaria. Come per il teatro, l'opera, la lirica, anche l'ascolto orche- strale ha perso quello spazio pubblico, condiviso, sociale che ieri era qualcosa più simile ai nostri concerti che non l'oc- casione "in" che oggi è diven- tato. Ancora di più, è un invito a riappropriarci del prezioso patrimonio che abbiamo alle spalle e che oggi ha eccezionali interpreti: rieduchiamoci alla musica, lasciamoci sorprende- re dal suo potere. Nell'epoca degli streaming, sappiamo distinguere gli stru- menti? Conosciamo la disposi- zione "americana" dei maestri o quella "tedesca" preferita per le esecuzioni storiche? Sappiamo anche solo distin- guere una filarmonica da una sinfonica? La prima dicitura indica spesso una struttura associati- va fra i componenti dell'orche- stra. E' il caso dell'Orchestra Filarmonica della Scala, for- mata dai musicisti dell'Orche- stra del Teatro alla Scala. Nata il 25 gennaio 1982, fu fondata d a C l a u d i o A b b a d o c o n i musicisti scaligeri, sul modello dei Wiener Philharmoniker con l'obiettivo di sviluppare il repertorio sinfonico nel conte- sto della tradizione operistica del teatro milanese. Lo statuto sancisce che solo i professori d'orchestra dipendenti dal T e a t r o a l l a S c a l a p o s s a n o essere soci. Sinfonica indica invece un'orchestra di grandi dimensioni che può compren- dere gli strumenti di tutte le famiglie e i cui membri di soli- to vengono selezionati per concorso. Oggi è composta normalmente da più di qua- ranta strumentisti e a volte supera il centinaio. L'epoca d'oro dell'orchestra è abbondantemente passata. L'ensemble strumentale inizia a diffondersi nella seconda metà del Seicento. Come isti- tuzione, nasce nei secoli XVII e XVIII in Europa prima di d i f f o n d e r s i n e l r e s t o d e l mondo. Il grande salto solo dopo l'epoca barocca quando s i s u p e r ò l a t r a d i z i o n a l e d i s t i n z i o n e t r a s t r u m e n t i melodici (violino, flauto, oboe) e quelli armonici o di sostegno (clavicembalo, organo, liuto) che, potendo suonare più note insieme, realizzavano accordi che riempivano lo spazio tra i suoni più bassi (eseguiti dai violoni, dai violoncelli e dai fagotti) e quelli acuti. A partire dalla metà del 18° secolo, l'or- chestra si organizzò in manie- ra definitiva: al gruppo fisso degli archi si aggiunsero gli strumenti a fiato. Poi arrivaro- no trombe e timpani. E' l'epo- c a d i F r a n z J o s e f H a y d n , Wolfgang Amadeus Mozart, L u d w i g v a n B e e t h o v e n , i l quale aumentò il numero degli strumenti a fiato (tre corni nella Terza sinfonia, quattro corni nella Nona sinfonia) per poi usarne di nuovi (ottavino, controfagotto, tre tromboni nella Quinta sinfonia) e rinfor- zare il gruppo delle percussio- ni (Nona sinfonia). Fra i compositori che suc- cessivamente sperimentarono nuovi strumenti nell'orchestra e si distinsero nell'ideazione di nuovi effetti timbrici, sono da ricordare Hector Berlioz (a cui si deve un celebre trattato di orchestrazione per impiegare al meglio il timbro e il colore d e g l i s t r u m e n t i ) , R i c h a r d W a g n e r , G u s t a v M a h l e r e Richard Strauss. A Wagner spetta l'utilizzo del golfo misti- co dove i maestri prendono posto per migliorare l'acustica e garantire la visibilità del pal- coscenico al pubblico. Fu allo- ra che, per la crescente com- p l e s s i t à d e l l a s c r i t t u r a o r c h e s t r a l e e i l m a g g i o r n u m e r o d e g l i s t r u m e n t i impiegati, si affermò la figura del direttore d'orchestra, con compiti di coordinamento dei musicisti e interpretazione del brano. In passato spesso il compito era affidato solo al primo violino. Per parlare di orchestra non soltanto occorre che il numero dei musicisti risulti superiore a dieci, ma soprat- tutto è necessario che ciascu- na delle differenti parti musi- c a l i n o n s i a a f f i d a t a a u n singolo strumento, ma che più musicisti leggano lo stesso La magia della musica orchestrale, esperienza 'educativa' da riscoprire giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208

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