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GIOVEDÌ 15 GIUGNO 2023 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT STEFANO CARNEVALI P artita tra mille difficoltà, la spedizione argentina della Nazionale Under 20 gui- data da Carmine Nunziata si è rivelata assolutamente positiva. Gli Azzurrini hanno centrato uno storico secondo posto (l'Italia non ha mai vinto questa compe- tizione), mettendo in mostra individualità interessantissime, che lasciano ben sperare per il futuro della Nazionale. Dopo aver avuto ragione di Inghilterra, Colombia e Corea del Sud, l'Italia si è arresa alla coriacea Uruguay, conquistando un argento di cui si deve andare fieri. OTTAVI DI FINALE: INGHILTERRA-ITALIA 1-2 - La dolce vendetta sportiva degli Azzurri si è compiuta con un rigore di Casadei (sempre decisi- vo e freddissimo) all'87'. L'Inghilterra - che aveva elimi- nato l'Italia all'Europeo Under 19 (in campo c'erano molti cal- ciatori che avevano giocato quel- la gara) - ha terminato molto presto (e molto sorprendente- mente) il Mondiale. Prima del penalty decisivo del centrocam- pista di proprietà del Chelsea, l'Italia (che aveva lasciato in panchina Pafundi, per puntare su centimetri e chili di Esposito, in tandem con Ambrosino) si era dimostrata tecnicamente superio- re al 'muscolare' avversario e, dopo solo 8', era passata in van- taggio con Baldanzi (perfetta- mente imbeccato da Ambrosino e perfetto nell'1 contro 1 davanti a Cox). I ragazzi di Foster, però, hanno reagito alla grande e, favoriti dal campo pesante, non- ché dall'esordio mondiale del fenomeno Chukwuemeka (libe- rato dal Newcastle solo al termi- ne della Premier), hanno messo alle strette l'Italia. Dopo la tra- versa colpita da Devine, è stato il trequartista del Tottenham a fir- mare il pareggio (conclusione sul primo palo, dopo l'assist di Scarlet). Nella ripresa l'Inghilterra - più atletica - ha dominato sulle fasce, mentre l'Italia - forte del fraseggio - ha controllato mag- giormente la zona centrale del campo. Quando tutto sembrava pronto per i supplementari, il rigore di Casadei (procurato dal centrocampista, dopo un tiro ribattuto dalla mano di Quansah). QUARTI DI FINALE: COLOMBIA-ITALIA 1-3 - Esaltata dalla sorprendente vitto- ria contro l'Inghilterra, la Nazionale Under 20 ha affronta- to la Colombia sulle ali dell'en- tusiasmo e, spinta da Casadei (gol e assist), ha dominato la sfida contro i sudamericani. Il minuto della svolta è stato l'8': primo corner e Casadei ha incor- nato in modo imparabile per il sesto gol nel torneo. La reazione colombiana - concretizzata nelle conclusioni di Manyoma ed Angel - c'è stata, ma non ha fatto soffrire Desplanches e compagni. Frustrata, la Colombia ha perso le distanze e, al secondo affondo azzurro, ha capitolato: cross di Giovane, torre dell'inarrestabile Casadei e gol da pochi passi di Baldanzi (seconda rete consecu- tiva). Nella ripresa la musica non è cambiata: gli Azzurrini sono tornati in campo cattivi e concen- trati, senza lasciare spazio agli avversari. Il 3-0 è stato immedia- to (47') e spettacolare: cross di Baldanzi per il tacco acrobatico di Esposito. A questo punto i Cafeteros si sono riversati in avanti: Torres ha segnato (49') e poi sono arrivate delle belle para- te di Desplanches. L'Italia non è stata a guardare e la Colombia ha rischiato a più riprese (palo di Casadei, occasioni ghiotte per Montevago). SEMIFINALE: ITALIA- COREA DEL SUD 2-1 - L'Italia ha avuto la meglio nella dura sfida contro l'atletica e organizzatissima Corea del Sud. Per farlo ha dovuto ricorrere a un colpo di genio di Pafundi, il suo calciatore di maggior tecnica e inventiva, tornato alla ribalta dopo due panchine consecutive. Gli Azzurrini sono partiti forte (occasioni per Ambrosino e Baldanzi) e, finché il fiato lo ha concesso, hanno provato a mette- re alle strette l'avversario. Il gol di Casadei (capocannoniere del torneo, con 7 centri) è arrivato a seguito di un recupero palla di Turricchia, finalizzato con un preciso destro dal limite (14'). La Corea, incassato il colpo, si è ridestata, mettendo in mostra organizzazione e fisicità. L'Italia ha cominciato a faticare nel tro- vare spazi e il suo palleggio, reso più complicato dal pessimo terre- no di gioco, ha perso fluidità. La selezione asiatica ha faticato a concretizzare il 'ritorno'. C'è quindi voluta un'ingenuità italia- na (evitabile fallo di Zanotti su Bae) per consentire il pareggio coreano (firmato su rigore dal capitano Lee, al 23'). Nel secondo tempo l'Italia è sembrata riscuotersi: si è comin- ciato con un colpo di testa di Prati (imbeccato dalla spizzata dell'onnipresente Casadei) che ha richiesto un miracoloso salva- taggio di Kim. La Corea ha spes- so mandato fuori giri gli Azzurrini: Desplanches ha tenuto in piedi i nostri (in particolare su Lee Seungwon). Nunziata è corso ai ripari, cercando di innal- zare la qualità della squadra: dentro Faticanti, Fontanarosa, Montevago e soprattutto Pafundi. È stato il 'folletto' dell'Udinese, con una splendida punizione all'85', a regalare agli Azzurri la prima finale della storia. FINALE: URUGUAY-ITA- LIA 1-0. L'ultimo atto del Mondiale ha visto l'Italia affron- tare il solido ed arcigno Uruguay che, in tutto il torneo, aveva subito solo 3 gol, tutti nel match contro l'Inghilterra. Nel primo tempo nessuna traccia del gioco brillante e fan- tasioso dell'Italia, costretta ad inseguire la gran corsa dei ragaz- zi di Broli. Desplanches è stato super al 23' (miracolo su incor- nata di Duarte), ma aveva già corso più di un rischio. In avanti, l'Italia aveva prodotto solo un tiro di Pafundi (tornato titolare, ma senza molto successo) inter- cettato da Gonzalez. Nunziata, nella ripresa, ha provato ad 'appesantire' il nostro attacco ma la scintilla non è mai scattata e R. Rodriguez è stato spettatore non pagante nel secondo tempo. Desplanches, invece, ha conti- nuato a lavorare parecchio. Faticosamente, gli Azzurrini sta- vano per arrivare ai supplemen- tari quando, a 4' minuti dal ter- mine (e dopo un 'rosso' a Prati cancellato dal Var), a seguito di un assurdo rimpallo, il pallone è arrivato a Luciano Rodriguez che, solo sul secondo palo, ha segnato il gol partita. Il maxi recupero non ha aiutato la stre- mata Italia, salvata, anzi, a più riprese dal suo portiere. Il secondo posto resta un grande risultato, ma il rammarico per una finale giocata male rima- ne. Molti ragazzi di Nunziata, però, avranno tutto il tempo per rifarsi. L'Italia si ferma a un passo dal sogno mondiale ma torna a casa con uno storico secondo posto per l'Under 20 In Argentina Azzurrini a un passo dal sogno mondiale (Ph© Lorenzo Pegoraro | Dreamstime.com) buona sorte ha - come spesso accade in Europa League - dato una mano agli spagnoli: il loro pareggio è arrivato per un'auto- rete di Mancini e la poca preci- sione delle punte giallorosse ha salvato Bonou più di una volta. Alla Roma è mancata qualità, ma i capitolini hanno difettato anche di personalità: per tutta la gara hanno adottato una 'strategia della tensione' (proteste continue e fragorose) che, a conti fatti, non ha assolutamente pagato (l'esperto Siviglia non si è scom- posto e l'arbitro Taylor non ha certo avuto maggiore riguardo per la Roma, anzi) e, nella serie dei rigori, i calciatori più tecnici si sono nascosti (i tre penalty lotta per non retrocedere in Segunda División) ha sofferto e si è difeso con esperienza, pos- sesso palla e sangue freddo. La giocata del calciatore più talen- tuoso in campo (Dybala: anche se nuovamente vessato dagli infortuni, l'argentino è stato un acquisto certamente azzeccato) ha aperto le danze, ma i giallo- rossi non hanno avuto la forza di chiudere la partita. Gli andalusi hanno resistito e, nonostante il reiterato possesso palla non abbia dato grandi risul- tati, si sono a loro volta appog- giati agli uomini più tecnici (Suso è stato decisivo). Anche la quando crei tanto e non concre- tizzi, rischi la beffa. A tema, quindi, va messa anzitutto la scarsa prolificità della Viola che troppo spesso ha pagato le serate negative di Jovic e Cabral (per questo continuamente alternati nel ruolo di centravanti). Vanno aggiunte inesperienza a certi pal- coscenici (si veda l'ingenuo fallo da rigore commesso da Biraghi) e una tenuta atletica inferiore rispetto agli inglesi. Alla fine, però, la Fiorentina ha perso al 90', con la linea difensiva infilata in contropiede all'altezza della metà campo. Un'ingenuità 'vir- tuosa', causata dalla 'voglia di giocare', marchio di fabbrica di Italiano. Un vero peccato. giallorossi sono stati calciati da un mediano e due difensori). Se Mourinho rimarrà, dovrà lavora- re su queste due componenti. FINALE DI CONFEREN- CE LEAGUE: FIORENTINA- WEST HAM 1-2 (62' RIG. BENRAHMA; 67' BONA- VENTURA; 90' BOWEN) - C'è grande rammarico per la sconfitta della Fiorentina che, nella finale di Praga, ha domina- to in lungo e in largo il ricco e atletico West Ham. Per certi versi - come nella recentissima finale di Coppa Italia - il 'credo tattico di Italiano', fatto di possesso palla, ritmi alti, squadra corta e inesau- ribile propositività, è stato fatale: CONTINUA DA PAG. 38