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GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2023 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ A n t o n i o M a r - ras non si defi- nisce uno stili- sta. "Non vado in giro con quel concetto di me stesso perché è una definizione restrittiva e riduttiva. Non lo sopporto", dice dalla sua casa ad Alghe- ro, in Sardegna, di fronte al blu del Mar Mediterraneo. Il designer molto sui gene- ris, 62 anni, è più che altro un artista-sperimentatore. O l t r e a c r e a r e a b i t i impressionanti e cupamente romantici, dipinge e realizza installazioni artistiche. È anche ceramista e paroliere d i c a n z o n i . V u o l e u n ' a r t e senza confini che soddisfi l'i- nevitabile fame umana per l'esperienza immaginata in tutte le sue varianti. "Non faccio distinzioni tra moda, arte, cinema, danza, lettera- tura e teatro o tra cultura alta e cultura popolare. Per m e s o n o u n a c o s a s o l a " , dice. "Sono così fortunato a fare un lavoro che mi per- mette le commistioni più i n a s p e t t a t e . D a l l a m o d a , passo ad altri campi, mesco- lo e scopro nuovi effetti". E o g n i c r e a z i o n e è u n pezzo del suo cuore. Marras ha debuttato con il suo marchio omonimo nel 1996 alla settimana dell'alta moda di Roma Altaroma e d a l 2 0 0 3 a l 2 0 1 1 è s t a t o direttore artistico di Kenzo. L a p r o f e s s i o n e d i s u o padre ha influenzato la sua decisione di intraprendere u n a c a r r i e r a n e l l a m o d a , così come Elio Fiorucci, un pioniere della globalizza- zione della moda che ha per- lustrato il mondo alla ricerca di tendenze underground. Marras è nato e cresciuto ad Alghero, "un'isola nell'i- sola, città di mare, di confi- ne, ex colonia catalana che accoglie per predisposizione, forgia per destino e premia per la sua straordinaria bel- lezza naturale", racconta con orgoglio. E anche se trascor- r e p i ù t e m p o v i a g g i a n d o , "Alghero rappresenta il nido, il rifugio, la mia Itaca". M a r r a s , l e r a d i c i sarde alimentano la sua fantasia e condizionano i suoi modelli, eppure i suoi abiti sono intrisi di atmosfere multicultura- li. I vestiti sono espressioni di noi stessi; siamo tutti il risultato di una società mul- ticulturale. Gli abiti sono i custodi delle influenze, delle passioni, degli interessi e di t u t t o c i ò c h e a c c a d e n e l mondo. Siamo come spugne e trasmettiamo il nostro uni- verso attraverso i mezzi che riteniamo più adatti. Come spiega questa necessità di sperimenta- re attraverso molteplici mezzi artistici? Ha espo- sto i suoi dipinti e dise- gni alla Biennale d'Arte di Venezia. Le mie incursioni nell'ar- te nascono da un bisogno irrefrenabile che mi spinge a sconfinare in altri campi. Del resto, l'arte è sempre stata una fonte privilegiata di ispirazione per chi opera nel campo della moda. C'è uno stretto confronto dialet- tico tra il mondo dell'arte e quello della moda. Sono due realtà che si incontrano e si scontrano, alimentandosi a vicenda. È n e l l ' a r t e c h e c e r c o , scruto e indago. Mi perdo nell'arte, che mi sorprende sempre. Sperimento nuovi materiali e linguaggi: telai, libri, tele cucite, terracotte, libri cuciti, mappe ricamate, tutte opere di rara bellezza. Ho un rapporto speciale con l'arte. È un'armonia di inte- ressi e di idee che sopravvive immutata. A Milano ha dedicato l a s f i l a t a A u t u n n o / Inverno 2023/2024 al ricordo di Grazia Deled- da, scrittrice sarda che vinse nel 1926 il Premio Nobel per la letteratura. Abbiamo visto una ricca c o l l e z i o n e d i a b i t i i n broccato floreale, abiti ispirati agli antichi tap- peti sardi e maglioni di lana con pizzi e ricami. Nelle pagine di Deledda r i c o r r o n o d i l e m m i m o r a l i , d e b o l e z z e u m a n e e f o r z e i n c o n - trollabili. Perché Deled- da è la sua nuova musa? Grazia Deledda è un mito, una pietra miliare della cul- tura sarda e non solo. Nes- s u n o n a t o s u l l ' i s o l a p u ò ignorare i suoi insegnamen- t i . L e i è s e m p r e s t a t a i l nostro punto di riferimento, ma per timore reverenziale non ci siamo mai permessi di disturbarla. Il set temporaneo per il suo spettacolo milane- se mirava a imitare una f o r e s t a i n c a n t a t a : u n bosco oscuro dove si può trovare uno spiraglio di luce. Era una metafora della nostra contempo- raneità? Voglio immaginarlo così. Il bosco è sempre stato un luogo di magia e incanto. Da Sogno di una notte di mezza estate a Il flauto magico a Orlando Furioso, la foresta è lo scenario ideale per far accadere cose fantastiche. E l e f o r e s t e d e l l a S a r d e g n a sono magiche, fonte di ispi- razione per Grazia Deledda. Ho voluto dare una doppia lettura anche come percorso t r a v a g l i a t o d i u n a d o n n a che, ostinatamente, arriva a vedere la luce grazie alla sua determinazione e intelligen- za. L a t o p m o d e l d e g l i a n n i 2 0 0 0 , C a r m e n Kass, 44 anni, per quasi vent'anni volto della fra- granza di Narciso Rodri- guez, ha onorato la sua evasione. Perché voleva che aprisse lo spettaco- lo? Carmen Kass è un'icona. È una celebrità in Estonia e anche una talentuosa gioca- trice di scacchi. Ci ha sedotto ai tempi di Kenzo. La voleva- mo in una campagna. Poi, un paio di anni fa, una rivi- sta ci ha chiesto di realizzare un'esposizione al Museo del Design della Triennale di Milano, con la mia mostra Nulla Dies Sine Linea. L'ab- biamo scelta come protago- nista. E ora cercavamo qual- cosa di più di una semplice m o d e l l a p e r l a M i l a n o Fashion Week. Volevamo una grande donna con un carattere profondo, quindi abbiamo pensato a Carmen. Antonio Marras, lo stilista sardo che si perde nell'arte Marras riceve l'applauso del pubblico (Photo: Fashionstock/Dreamstime) Continua a pagina 7