L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-27-2023

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SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI 23 GIOVEDÌ 27 LUGLIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | T u t t o c o m i n c i ò c o n u n s o g n o , quello di Girola- m a G a t t o a l l a quale, in fin di vita – era il 26 maggio 1624 – a p p a r v e u n a f a n c i u l l a vestita di bianco che le pro- mise la guarigione se fosse salita sul Monte Pellegrino per ringraziarla. Girolama m a n t e n n e l a p r o m e s s a recandosi fino in cima, ma la febbre tornò. Bevve allora l'acqua che gocciolava dalla grotta e, dopo un lungo tor- pore nel quale le riapparve la fanciulla indicandole dove erano sepolte le sue reliquie (frattanto aveva riconosciu- to in lei Rosalia), le tornaro- n o l e f o r z e : e r a g u a r i t a . Furono fatte indagini sulle spoglie ritrovate ma non si ebbe alcuna certezza dalla commissione esaminatrice. Intanto Palermo fu colpita d a l l a p e s t e e l a C h i e s a dichiarò allora Santa Rosalia patrona della città. Intanto l'11 febbraio 1625 fu dichia- rata certa l'appartenenza delle reliquie alla fanciulla eremita e in più, Vincenzo Bonelli, rifugiatosi sul pro- montorio palermitano rice- vette in apparizione la Santa che lo incaricò di dire al car- dinale che le reliquie appar- tenevano al suo corpo. Il 9 giugno 1625 furono portate in processione dentro l'urna fatta costruire appositamen- te e, si narra, che il 15 luglio la peste cominciò a regredire fino a scomparire del tutto. Luglio 2023, 399° anni- versario delle celebrazioni in onore di Santa Rosalia: il "Festino", come vengono chiamati i cinque giorni dal 10 al 15 in cui si onora la "Santuzza", così chiamata dai fedeli, con manifestazio- ni religiose e non. Il tema dei festeggiamenti quest'anno è stato il sogno, q u e l l o c h e d e f i n i r e m m o piuttosto speranza, augurio. Il sogno è una metafora, è il bisogno di credere che altri miracoli, la peste non c'è più, siano realizzati da Rosa- lia, la santa che appartiene a i p a l e r m i t a n i , c h e t u t t i amano e che è essa stessa Palermo. Il sogno è stato quello di fratel Biagio Conte, missio- nario laico palermitano che, a causa di una crisi spiritua- le molto profonda, all'età di venti anni, si allontanò dalla casa paterna e, dopo aver viaggiato e vissuto a Firenze, dopo alcuni anni decise di voler vivere da eremita. Ma la sua anima irrequieta lo portò ad Assisi, la città di San Francesco, viaggio che fece a piedi. Ritornò a Paler- mo, rinunciando ad andare in Africa come missionario perché, vista la miseria in cui vivevano alcuni "senza- tetto" nella sua città, decise di rimanervi. Fondò la mis- sione "Speranza e Carità" dove raccolse tutti coloro che avessero bisogno di un t e t t o , u n p a s t o c a l d o e , soprattutto, carità cristiana. I l 1 2 g e n n a i o s c o r s o h a lasciato la vita terrena dopo lunga e penosa malattia che non gli impedì fino al giorno prima di morire, di parteci- p a r e a l r i t o d e l l a s a n t a Messa. Q u e s t ' a n n o l a c i t t à d i Palermo ha deciso di intito- lare i cinque giorni di luglio anche a don Pino Puglisi, la p r i m a v i t t i m a d i m a f i a , appartenente al clero. Ordinato sacerdote Il 2 luglio 1960 all'età di 22 anni, nel 1993 inaugurò a Bran- caccio, quartiere palermita- no con grande e grave pre- s e n z a m a f i o s a , i l c e n t r o Padre Nostro per l'evangeliz- zazione dei suoi abitanti. Durante il suo apostolato ebbe modo di stare a contat- to con i giovani per la sua attività di docente presso alcuni licei di Palermo, ma la sua missione fu quella di tenere lontani dalla mafia s o p r a t t u t t o i r a g a z z i d e l quartiere Brancaccio. Anche lui aveva un sogno: rendere liberi da qualunque sopraf- fazione e schiavitù gli abi- t a n t i s u o i p a r r o c c h i a n i . Venne ucciso con un colpo di pistola alla nuca davanti al portone di casa il 15 set- tembre 1993, giorno del suo 56º compleanno. Sono passati trenta anni dall'omicidio e dieci dalla cerimonia di beatificazione p e r i l m a r t i r i o i n o d i u m fidei. I l c a r r o t r a d i z i o n a l e a forma di barca che da sem- pre sfila lungo le vie del Cas- saro con in cima la statua di Santa Rosalia, quest'anno – p r o p r i o a r a p p r e s e n t a r e ancor di più il sogno, realiz- zato dagli allievi dell'Accade- mia di Belle Arti di Palermo, ha assunto la forma di una falce di luna circondata da nuvole e la statua della "san- tuzza" è stata raffigurata come una fanciulla dei gior- ni nostri, con abiti semplici e soprattutto non più collocata in cima al carro bensì nella parte più bassa della luna. Il percorso è rimasto sempre lo stesso da secoli ormai e non sono mancate neanche in questa edizione rappre- sentazioni teatrali che hanno raffigurato la peste e il mira- colo di Rosalia; l'orchestra giovanile del Teatro Massi- mo ha fatto da sottofondo a l l e p r o i e z i o n i l u m i n o s e sulla Cattedrale che si trova lungo corso Vittorio Ema- n u e l e , i l C a s s a r o , c h e h a "raccontato" per immagini la vita di Rosalia. Acrobati si sono esibiti in performance aeree sia sul piano del Palaz- zo Reale, sia al Teatro del Sole, ovvero Piazza Vigliena conosciuta come i Quattro Canti che dividono in quat- tro quartieri il centro della c i t t à d i P a l e r m o . A t t o immancabile che si svolge ai Quattro Canti, dove fa sosta il carro con la statua della Santuzza, l'omaggio del sin- daco della città, quest'anno Roberto La Galla, che pro- nuncia la tanto attesa frase: "Viva Palermo e Santa Rosa- lia!". "Chi usa droga rimpingua le tasche della mafia". Que- sta lapidaria frase ha pro- nunciato monsignor Lorefi- ce, Arcivescovo di Palermo davanti alla statua di Santa Rosalia sul carro che percor- reva il Cassaro ed è stato uno dei momenti più toccan- ti, più accorati durante il percorso fino alla marina, al Foro Italico dove, sulle pare- t i d i P o r t a F e l i c e , e r a n o proiettati i volti di Biagio Conte e di Don Pino Puglisi. La processione ha avuto ter- mine sul lungomare da dove è stato possibile godere dello spettacolo dei fuochi artifi- ciali, i giochi di fuoco così chiamati dai palermitani, c h e s i s o n o p r o t r a t t i p e r circa un'ora e i loro riflessi sul mare del golfo di Paler- mo, hanno ancora una volta reso omaggio alla festa e alla devozione più sentita dai palermitani tutti, perché il Festino stesso è Palermo. "La Santuzza", Santa Rosalia, patrona di Palermo e il sogno Processione per le strade di Palermo durante la Festa di Santa Rosalia (Photo: Massimo Lama/Dreamstime) La grotta del Santuario di Santa Rosalia, sul Monte Pellegrino (Photo: Jozef Sedmak/Dreamstime)

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