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31 GIOVEDÌ 27 LUGLIO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | A cclamato dalla c r i t i c a d o p o e s s e r e s t a t o p r e s e n t a t o i n anteprima alla 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e a livello interna- zionale al 47° Toronto Film Festival lo scorso anno, il film Amanda è finalmente arrivato nelle sale degli Stati Uniti. Scritto e diretto dall'i- taliana Carolina Cavalli, il lungometraggio è una delle p o c h e o p e r e p r i m e d i u n a r t i s t a i t a l i a n o a e s s e r e distribuita a livello interna- zionale. Carolina Cavalli, nata a Milano e cresciuta tra l'Ita- lia e Parigi, in Francia, ha r i c e v u t o n e l 2 0 1 7 i l S a n Francisco Film Society Ken- n e t h R a i n i n F o u n d a t i o n Filmmaking Grants e l'anno successivo ha vinto il Pre- mio Solinas per la sceneg- giatura. Dopo il debutto a New York City, il film è arri- v a t o a L o s A n g e l e s , d o v e abbiamo incontrato l'attrice in occasione della proiezio- ne presso il Laemmle Royal Theater. C a r o l i n a , c o s a h a scritto prima? Il perso- naggio o la storia? P r i m a i l p e r s o n a g g i o . Scrivendo da sola non ho dovuto pianificare la trama in anticipo, e per me è stato molto bello. Poi a un certo punto il personaggio è venu- to fuori e ha cominciato a muoversi e a fare cose. In particolare, aveva bisogno di un amico. E quando si è sentita pronta a trovare un amico, ha sentito che voleva un cavallo. E da lì è nata la trama. A v e v a i n m e n t e u n t o n o c o s ì s p e c i f i c o quando lo ha diretto? M e l o s o n o c h i e s t o anch'io mentre ero sul set: " C o m e m a i t u t t i r e c i t a n o a l l o s t e s s o m o d o , c o n l o stesso tono?". Credo che il tutto parta dal dialogo, per- ché quando capisci il dialo- go, capisci anche l'umori- s m o c h e c ' è n e l d i a l o g o . Credo che questo fosse il modo in cui probabilmente g l i a t t o r i s i s e n t i v a n o d i recitare e alcuni di loro non erano nemmeno attori pro- fessionisti. A volte è stato u n p o ' s t r a n o , m a s o n o molto contenta del risulta- to. Inoltre, tutti gli attori e le attrici del film assomi- gliano un po' ai loro perso- naggi e hanno portato molto d i c i ò c h e s o n o n e l f i l m . H a n n o l a v o r a t o i n s i e m e molto bene. Non so come sia di solito perché è il mio p r i m o s e t , m a p e r m e h a funzionato molto bene. Il gruppo aveva una certa chi- mica. A proposito di questo, h a d i r e t t o i n m a n i e r a s o r p r e n d e n t e q u e s t a sua opera prima. Com'è stata l'esperienza? M i d i s p i a c e c h e n o n s i p o s s a a v e r e u n a s e c o n d a prima esperienza perché è stata interessante, ho impa- rato tanto durante il proces- so. Ora sento di avere già delle aspettative su me stes- sa. So quali sono le cose che v o g l i o e v i t a r e o c h e n o n voglio provare o che non ho v o g l i a d i p r o v a r e . E d è molto negativo. Quello che mi è piaciuto del primo lun- gometraggio è proprio che non sai cosa succederà. C o m e è s t a t o a v e r e Giovanna Mezzogiorno nel cast? È l'unica attrice a cui non ho dovuto fare un provino perché mi sembrava strano, è talmente famosa in Italia c h e n o n e r a n e c e s s a r i o . Volevo davvero lavorare con lei. E l a p r o t a g o n i s t a , Benedetta Porcaroli? A n c h e l e i è u n ' a t t r i c e molto conosciuta in Italia, a n c h e s e è a n c o r a m o l t o giovane. Quando è venuta a fare il provino è stato un sollievo, perché il personag- g i o d i A m a n d a è i n o g n i inquadratura, in ogni scena. Quindi, se non si trova l'A- manda perfetta, è un po' un problema. Ho sentito che abbiamo capito il personag- gio allo stesso modo. Ed è stato incredibile perché a v o l t e c i s o n o s f u m a t u r e nella personalità di un per- sonaggio che non si possono s p i e g a r e d a r e g i s t a e s o r - diente, ma avendo visto il p e r s o n a g g i o a l l o s t e s s o modo fin dall'inizio è stato un grande sollievo. Lei poi ha questa malinconia negli occhi. Com'è stato il proces- so di montaggio? Il mio montatore, Babak Jalali, regista di origine ira- niana e di base a Londra, è anche il mio migliore amico. Abbiamo scritto insieme un altro film, Fremont, che lui h a d i r e t t o . È s t a t o m o l t o bello montare con lui per- ché quando sei in fase di montaggio passi ore e ore in u n a s t a n z a b u i a . P e n s o quindi che si debba sceglie- re qualcuno con cui si va d'accordo e con cui poter essere se stessi. Ora lui è una superstar, il film, Fre- mont è andato al Sundance Film Festival e uscirà negli Stati Uniti il 28 agosto. Ha co-sceneggiato il suo film Fremont e ha scritto la maggior parte di Amanda. Come sono le sue abitudini di scrit- tura? Di solito sono molto sem- plici. Apro il computer al mattino e preferisco scrive- r e d a s o l a e a c a s a . B e v o molto caffè e, da quando ho smesso di fumare, mangio molto. H o l e t t o c h e i l s u o film è stato paragonato alla versione italiana di un film di Wes Ander- son. Forse non le piace che qualcuno paragoni il suo lavoro a quello di altri, ma c'è stato qual- c h e t i p o d i f i l m o d i r e g i a o d i m o n t a g g i o che l'ha motivata o che h a v o l u t o i n q u a l c h e modo incorporare nel suo film? N o , n o n m i d à f a s t i d i o perché quando paragonano il mio film ad altri registi, di s o l i t o s i t r a t t a d i g r a n d i registi. Quindi si tratta sem- pre di registi più bravi di me e a me va bene così. Non ho frequentato una scuola di cinema, né ho mai pensato di dirigere prima. Inoltre ho cercato di non avere troppi riferimenti in mente. Alcu- ne persone mi hanno detto: "Oh, il tuo film mi ha ricor- dato molto quest'altro" e magari parlano di un film a cui non avevo pensato, ma che ho visto e mi era piaciu- to molto. Per cui credo che sì, ovviamente le cose che guardo o leggo hanno una sorta di influenza su di me, a v o l t e i n c o n s c i a m e n t e . Probabilmente la parte che mi entusiasma di più è la scrittura, i dialoghi, e quin- d i f o r s e s e n t o d i e s s e r e influenzata in quell'aspetto. Cosa l'ha sorpresa del fare un film? Non ho mai pensato che gli attori e le attrici fossero solo esecutori, ma allo stes- so tempo non mi aspettavo che dessero così tanto del l o r o . Q u a n d o i n v e n t i u n personaggio non pensi al modo in cui cammina o al m o d o i n c u i s i m a n g i a l e u n g h i e p e r e s e m p i o . E t i rendi conto che è davvero u n p r o c e s s o d i c r e a z i o n e che coinvolge ogni persona sul set, dal capo reparto agli attori e alle attrici in parti- colare. Amanda è ispirata in qualche modo alla sua vita? Non direi. Quando scrivi un personaggio ovviamente prendi spunto dalla tua vita, quindi è iniziato un po' così. Il mio produttore infatti mi disse: "Perché non lo dirigi? Sento che per te è una storia molto personale". Ma forse è p i ù p e r s o n a l e d i q u e l l o che sento io. Sono sicura di essermi ispirata alla realtà che ho vissuto in un modo o nell'altro, ma non era mia intenzione. A volte vorrei essere come lei perché la trovo più divertente di me, preferirei andare in vacanza con lei piuttosto che con me stessa! Amanda, scritto e diretto da Carolina Cavalli debutta negli Usa La giovane regista Carolina Cavalli (Photo: Gianmarco Chieregato) LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES