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LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE MODA BENESSERE 19 GIOVEDÌ 10 AGOSTO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L a D o l c e V i t a d e g l i a n n i ' 6 0 , quanto ne parlia- m o e q u a n t o l a sogniamo ancora o g g i … U n p e r i o d o d e l l a nostra storia culturale che, in qualche modo, ci rendeva unici ma anche molto vicini al mondo brillante e patinato di Hollywood. Perché noi, avevamo Cinecittà. È in que- sto contesto affascinante che Manuel de Teffé, scrittore e regista romano e figlio d'ar- te dell'icona dello Spaghetti Western Antonio de Teffé v o n H o o n h o l t z , m e g l i o conosciuto come Anthony Steffen, è cresciuto. Ed è di questo mondo, per lui è intri- so di affetto e ricordi intimi e personali, che il suo debutto da novellista e che C'era una Volta a Roma, pubblicato da Readaction Editrice Roma, trattano. Nella nostra intervista con Manuel parliamo, natural- m e n t e , d e l s u o l i b r o , m a anche della genesi creativa e d i c o m e p e r l u i q u e s t o romanzo non sia solo un'ope- ra prima in letteratura, ma anche, ed in modo estrema- mente intimo e toccante, un gesto d'amore per i genitori. Per noi, al di là della narrati- va avvincente e delle caratte- rizzazioni sfaccettate, rimane anche il piacere di rivivere, leggendone, gli anni d'oro della Roma del cinema: la Roma - e qui cito Manuel - "più bella, fantasiosa ed ele- gante che l'Italia abbia mai conosciuto". Andrei subito al sodo: mi parli della trama del romanzo… S i a m o n e l l a R o m a d e l 1965. Nel pieno della Dolce Vita e delle proteste contro la guerra in Vietnam. Per un Pugno di Dollari di Sergio Leone ha appena avuto un successo planetario e lancia u n g e n e r e e s p l o s i v o : i l western all'italiana. Il mondo d e l c i n e m a r o m a n o è i n fibrillazione, la public rela- tions manager dell'Hotel Hil- ton cerca di convincere il suo uomo ad abbracciare il nuovo f i l o n e . C ' e r a u n a V o l t a a Roma narra le vicende di un aristocratico attore teatrale s h a k e s p e a r i a n o , u n g u r u della recitazione russa, un regista ebreo di documentari e un anziano imprenditore di grissini con un ultimo grande sogno, quello di trasformare il suo manoscritto segreto nel film Niente Dollari per Djan- go. ll libro unisce ricordi personali, la carriera di suo padre e un momento specifico e molto partico- lare della storia del cine- ma e della cultura popo- lare del nostro Paese. Ci dica qualcosa in più sul processo creativo e sull'i- s p i r a z i o n e c h e h a n n o portato a scrivere questo libro. Posso dirti che non è stato un libro che avevo nel casset- to ma qualcosa che è letteral- m e n t e e s p l o s o d u r a n t e i l primo "lockdown" … qualco- s a c h e n o n a v e v o d u n q u e progettato. Stavo lavorando con un famoso produttore cinematografico a un film western di cui avevo scritto il soggetto, e che la pandemia aveva messo in attesa. Tutto sembrava perso, mesi di lavo- ro, quando improvvisamente è scattato qualcosa in me e mi sono messo a scrivere senza fermarmi più, per un anno e mezzo, un'altra storia, una storia che era la sintesi dinamica e trasfigurata di un mondo del quale sono erede. C'era una Volta a Roma, oso definirlo infatti un pezzo di cuore saltato su un pezzo di carta. Nel silenzio di quel periodo storico particolare, quando gli eventi ci hanno c o s t r e t t i t u t t i a u n p o ' d i silenzio interiore, mi sono reso conto di essere deposita- rio di una pagina di costume italiano mai narrata: gli anni in cui gli italiani, come indu- stria, sono entrati a gamba tesa nella produzione di film w e s t e r n r e a l i z z a n d o n e l decennio 1965-1975 più di 500 pellicole di genere, ribat- tezzate poi col marchio DOC di Spaghetti Western. E poi, ovviamente, C'era u n a V o l t a a R o m a è u n romanzo ispirato alla storia familiare e artistica di mio padre, Antonio de Teffé von Hoonholtz, che fu protagoni- sta di ventisette film western all'italiana con il nome d'arte d i A n t h o n y S t e f f e n … U n r e c o r d m a n ! D j a n g o t h e Bastard, A Man Called Djan- go, A Few Dollars For Djan- go, Sabata the Killer, Seven Dollars on the Red, No Room to Die, Apocalypse Joe, A Train for Durango, Shan- go… per nominarne alcuni. Suo padre, però, viene da un background artisti- co diverso, quello teatra- le. Quanto c'è di lui nel personaggio principale del libro, e quanto invece ha creato lei? Non solo mio padre prove- niva da un background total- mente differente, quello tea- trale appunto, ma era anche un uomo aristocratico, e per d i p i ù r o m a n o p a r i o l i n o , figlio di ambasciatore brasi- liano. Quanto di più lontano ci possa essere, ossia, dal rude cowboy americano di frontiera… Nessuno credeva che sarebbe potuto entrare nel cinema western, a partire dal suo agente. Ma poi, su suggerimento di mia madre, decise di farsi fare da lei una foto in bianco e nero vestito da rude pistolero e la mandò a tutte le produzioni della capitale. Dietro la foto un'eti- chetta con stampato il nome di un misterioso attore ame- ricano, "Anthony Steffen", momentaneamente a Roma, e rappresentato esclusiva- m e n t e d a T o n y a L e m o n s . Seguiva il numero di telefono d e l l ' u f f i c i o d i m i a m a d r e all'Hotel Hilton. Le case di produzioni romane, sedotte da quel nome altisonante di un attore dal viso così duro e virile, vollero tutte conoscere Anthony Steffen. Iniziò una leggenda e seguirono ben 27 film western! Tengo tuttavia a dire che C'era una Volta a Roma non è una biografia, ma una realtà trasfigurata. Lei è regista e scritto- r e , q u i n d i l a v o r a c o n diversi mezzi creativi: che cosa le ha fatto deci- dere di trattare la storia d i C ' e r a u n a V o l t a a Roma come opera di let- teratura e non come un visual? Chi legge il libro, dalla casa editrice a tutti coloro che fino a questo momento mi hanno dato un feedback, dice che leggendo il romanzo ha avuto l'impressione di aver visto un film. E tutti mi spin- gono, sull'onda di questo entusiasmo, a una trasposi- zione cinematografica. In effetti, leggendolo, si ha la sensazione di assistere a un vero e proprio film. Con il mio agente, da settembre ci muoveremo per trovare la p r o d u z i o n e g i u s t a . M a l a libertà che dona la scrittura è incomparabile con quella che un regista ha sul set, posso dire che ho scritto il romanzo osservando il film che giravo e montavo nel mio cuore, nella mia mente. Ci diva dove possiamo trovare il libro e.... verrà anche tradotto in ingle- se? In questo momento, grazie all'ottimo lavoro della mia casa editrice Readaction Edi- trice Roma, il libro si trova già in tutti i bookstore italia- ni, Mondadori, Ubik, Feltri- nelli, naturalmente anche su Amazon: dunque si può ordi- nare ovunque, persino da voi negli Usa. Per quanto riguar- da la traduzione in lingua inglese abbiamo già comin- c i a t o : C ' e r a u n a V o l t a a Roma uscirà finalmente il prossimo anno nella lingua di Shakespeare. Ho solo un pic- colo dettaglio da risolvere… in che dialetto inglese rende- re alcuni passaggi del gergo romanesco presente in alcuni capitoli. Suggerimenti? Quale dialetto americano si avvicina per psicologia e fantasia a q u e l l o d e l l a n o s t r a c i t t à ? Sono sicuro che solo un ita- loamericano me lo saprebbe dire! Accetto idee… Chi vuole p u ò c o n s i g l i a r m i a manuel.deteffe@me.com Tra ricordi, storia e sogni: Manuel de Teffé ci racconta C'era una Volta a Roma Antonio de Teffé von Hoonholtz, il padre di Manuel, con Sergio Leone e (a destra) un ritratto di scena di Antonio de Teffé von Hoonholtz/Anthony Steffen (Photos courtesy of Manuel de Teffé)