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29 GIOVEDÌ 24 AGOSTO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua a pagina 31 S ul vino italiano è stato scritto abba- stanza da riempi- r e u n a d e l l e 2 8 b i b l i o t e c h e d i Roma. Non è una sorpresa, visto che il vino italiano con- tinua a generare volumi di narrazione, conversazioni, post su Internet e consuma- tori fedeli in tutto il mondo. Sebbene il vino italiano stia prosperando con una cre- scente consapevolezza e con- sumo, il Paese produce anche un'altra bevanda alcolica con una nicchia tutta sua. Con meno clamore ma non mino- re capacità di emergere, i l i q u o r i i t a l i a n i s i s o n o affermati nei ristoranti, nei bar, sulle tavole da pranzo e ovunque le persone abbiano acquisito il gusto per elisir appetibili e occasionalmente medici. I liquori sono essenzial- mente liquidi alcolici formu- lati con una fusione di ingre- dienti per lo più naturali che conferiscono vari sapori e livelli alcolici. Gli additivi sono inclusi per influenzare il gusto di ciò che è comune- mente noto come liquori, cor- diali, amari e grappe. In termini italiani, essi rientrano in due categorie fondamentali: l'aperitivo (che stimola l'appetito) e il digestivo (che aiuta la dige- stione dopo un pasto). L'ape- r i t i v o n o n è u n d r i n k d a happy hour nel senso tradi- zionale del termine. È sem- plicemente destinato a stimo- lare l'appetito. Il digestivo è una sorta di bevanda curativa che aiuta a digerire il cibo. I liquori sono ricchi di sto- ria quanto di sapori. Le ricet- te sono state trovate in tombe egizie e in rotoli greci. Ma furono soprattutto i monaci europei, e in particolare quel- li italiani, a svilupparli per la prima volta nel XIII secolo come metodo di infusione di erbe per scopi medicinali. I liquori hanno avuto un ruolo importante nelle cultu- re antiche, sia per la cura che per il consumo sociale. In Medio Oriente e nel Mediter- raneo orientale, gli ingredien- ti erano abbondanti e veniva- n o u t i l i z z a t i p e r c r e a r e b e v a n d e a p p r e z z a t e d a i sovrani arabi e dai faraoni egizi. Altre culture, come q u e l l a c i n e s e e v i c h i n g a , includevano riso e miele per addolcire i loro liquori. I Greci diedero l'esempio agli antichi Romani che ini- z i a r o n o a p r o d u r r e i l o r o intrugli. Fu così che in Italia si iniziò a studiare e creare la distillazione e a sperimentare l'aromatizzazione dell'alcol con erbe, spezie, frutta, pian- te, fiori, radici, cortecce e noci per concepire elisir cura- tivi. Nel Medioevo il processo di distillazione fu perfeziona- to e gli esperimenti portaro- no a combinare l'alcol con un pot-pourri di componenti naturali. L'idea non era quel- l a d i c r e a r e u n a b e v a n d a sociale, ma di introdurre far- maci per curare disturbi di vario tipo. Gli ordini sacri furono tra i primi a intraprendere quella che fu chiamata Aqua Vitae, o "acqua della vita". Essi rite- nevano che fosse loro dovere divino, in quanto "medici", curare i malati. La sperimen- tazione non rimase a lungo n e i m o n a s t e r i , p o i c h é l a richiesta di questi elisir creb- be. Gli alchimisti iniziarono a formulare i propri liquori con elementi segreti e a venderli in negozi che divennero la v e r s i o n e p r i m i t i v a d e l l e moderne farmacie. Q u a n d o C a t e r i n a d e ' Medici sposò il re francese Enrico II, introdusse la tradi- zione dei liquori italiani nella cultura francese. Contribuì a r e n d e r e p o p o l a r i q u e s t e bevande tra l'élite europea, che spesso banchettava con lunghe cene a più portate, ideali per il digestivo post- pasto. Ben presto vennero inven- tati altri liquori, anche dalle stesse corti reali, poiché l'in- t o s s i c a z i o n e a l i m e n t a r e divenne un timore comune. In questo periodo i liquori, e i n p a r t i c o l a r e i d i g e s t i v i , cominciarono a passare da medicinali a prodotti sociali. Nel corso del XVIII e XIX secolo, la ricerca prese piede c o n l a p u b b l i c a z i o n e d i numerosi libri sul tema dei liquori e della distillazione, contribuendo a diffondere ulteriormente la loro popola- rità. Tuttavia, alla fine del X I X s e c o l o d i v e n n e r o d i moda i liquori, in particolare l'assenzio, un'acquavite di 79 gradi a base di assenzio con proprietà allucinogene. Alla fine la bevanda fu ritenuta pericolosa e vietata in alcuni Paesi. Nello stesso periodo, ape- ritivi e digestivi iniziarono a diffondersi in America. Con l'immigrazione di un maggior numero di italiani negli Stati Uniti e il ritorno dei soldati americani di stanza in Italia o nelle vicinanze durante la Seconda Guerra Mondiale, l'introduzione e la domanda di liquori italiani si espanse- ro. Negli anni '60, cocktail di tendenza come il Galliano e il Tuaca, entrambi preferiti dai veterani di guerra ameri- cani, iniziarono a comparire sugli scaffali dei negozi, nei bar e nelle case di tutto il Paese. Presto seguirono altri liquori italiani. Tuttavia, i sapori di queste importazio- ni, serviti direttamente come pozione prima o dopo cena, non erano un gusto o un'e- sperienza culturale a cui la maggior parte degli america- ni era abituata. Poiché esiste un'ampia varietà di bevande italiane disponibili in ristoranti, bar e negozi, i bevitori seri sono incoraggiati a continuare a provare e testare per trovare quelle che meglio si adattano al loro palato. A differenza del vino, questi liquori non sono generalmente compati- b i l i c o n g l i a b b i n a m e n t i gastronomici. Il loro vero piacere consiste nell'offrire un motivo per iniziare e/o concludere un pasto piacevo- le con una conversazione e una compagnia. Affinché i loro benefici siano pienamente apprezzati, questi liquori devono essere serviti correttamente. Tradi- zionalmente vengono versati in piccoli bicchieri con stelo, circa due once alla volta. Non riempire mai il bicchiere fino all'orlo, ma solo per due terzi. A s e c o n d a d e l l i q u o r e , alcuni vengono serviti freddi, altri a temperatura ambiente. I liquori vanno deglutiti len- tamente, a sorsi, e non come bicchierini da svuotare. Di seguito una guida parziale ai liquori italiani che si trovano nei ristoranti, nei bar, nei punti vendita al dettaglio e nelle case private. Comincia- mo con gli: Aperitivi APEROL - Con una grada- zione alcolica di appena 11%, questo liquore rosso-arancio è uno dei più blandi del grup- p o . P r o d o t t o c o n a r a n c i a amara, rabarbaro e corteccia di china, ha il sapore agrodol- ce del Campari. B E L L I N I - I n t r o d o t t o negli anni '40 all'Harry's Bar di Venezia, questo cocktail molto conosciuto combina polpa di pesca e Prosecco frizzante. Di solito viene ser- vito in una coppa di Champa- I liquori italiani hanno una nicchia tutta loro Barattoli di Nocino, un tradizionale liquore italiano fatto con le noci (Photo: Marcovarro/Dreamstime) LIFESTYLE IDENTITÀ SOCIETÀ RADICI