L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-24-2023

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www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 24 AGOSTO 2023 Da Cossyra a Pantelleria passando per Patelleria N on smette mai d i s t u p i r e l a r i c e r c a a r c h e o l o g i c a i n S i c i l i a e a n c h e P a n t e l l e r i a , i s o l a appartenente alla provincia di Trapani, non viene meno al rinvenimento di spazi di grande interesse per gli stu- diosi come quello che era destinato a comizi dei politi- ci. Poteva contenere fino a duecento persone e sorgeva n e l f o r o d i C o s s y r a – e r a questo il nome che le aveva- no dato i romani – e vi si svolgevano le funzioni politi- che. Ritenuto fino a poco tempo fa un teatro, i succes- sivi scavi hanno portato alla conclusione che si trattava, appunto, di un luogo di adu- n a n z a d o v e s i r i u n i v a n o quelli che oggi chiamerem- mo consiglieri comunali e amministratori. Gli scavi si sono protratti per ventiquat- tro anni e sono stati condotti dal professor Thomas Schae- fer dell'Università tedesca di T u b i n g a i n s i e m e a i s u o i allievi che sottolinea che in Italia strutture come questa di Pantelleria ce ne sono cin- que ma questa dell'isola è la meglio conservata. Ma non soltanto per que- sti scavi archeologici ci stu- pisce l'isola più a ovest della S i c i l i a e d e l l ' I t a l i a , d o v e p e r a l t r o n e l 2 0 0 3 i n d u e cisterne furono rinvenute tre importanti teste in marmo di e p o c a r o m a n a d e l p r i m o secolo d.C. raffiguranti Cesa- re, Tito e una donna, Anto- nia minore che sono state ammirate in tutto il mondo. Pantelleria gode anche di un museo sott'acqua, unico nel suo genere, ricco di reperti punici, di anfore in prossi- mità delle quali sono stati posti dei cartelli esplicativi galleggianti e anche delle guide in materiale imper- meabile vengono distribuite a chi si immerge ; circa dieci anni fa era stato scoperto il r e l i t t o d i u n a e r e o d e l l a seconda guerra mondiale e oggi finalmente si sta proce- dendo al recupero: il motore e il piano alare, dice il fun- zionario della soprintenden- za del mare della regione siciliana Roberto La Rocca, sono i primi reperti che pos- sono dare altri tasselli della storia dell'isola durante il periodo bellico. Sono cinque gli itinerari archeologici in quello che si può definire un museo diffu- so ed è il mare intorno l'isola ricco di anfore sia puniche che romane che trasportava- no vino, olio e pesce e relitti delle navi che vi approdava- no o cercavano riparo dai venti che da sempre soffiano anche violentemente. Ma non sono finite qui le sorprese che ci riserva Pan- telleria. Nella parte meridio- nale dell'isola, a Scauri, nel 1960 sorse il cinema più a sud d'Italia appartenente alla parrocchia di San Gaeta- no ma da trent'anni chi lo tiene in vita, è Giovanni, ragioniere in un capperificio. Sembra, la sua, una storia simile a quella del bambino di Nuovo cinema paradiso perché anche lui da bambino frequentava la sala cinema- tografica e da allora gli è rimasta la passione per la settima arte. Il lavoro che Giovanni svolge è del tutto gratuito perché altrimenti i conti non potrebbero qua- drare, qui vige il solo volon- tariato. Ma continuare è una s f i d a e t r a i p r o b l e m i c ' è quello di essere su un'isola tra l'altro piuttosto ventosa motivo per cui spesso le navi hanno difficoltà ad attracca- r e e l e p e l l i c o l e a r r i v a n o all'ultimo minuto. 238 posti, questa è la sua capienza, in c o n f r o n t o a l l e m u l t i s a l e s o n o d a v v e r o u n p i c c o l o numero ma proprio perché è l'unico cinema nell'isola, deve continuare a vivere. Nel 2014 dovettero superare il problema della digitalizza- zione: la comunità ha rispo- sto all'appello generosamen- te e anche Giorgio Armani che ha un dammuso a Cala Gadir, ha contribuito all'ac- quisto di un proiettore digi- tale. Spesso il cinema è fre- quentato da attori e registi tra cui Roberto Andò e il produttore de La stranezza, suo ultimo film, Angelo Bar- bagallo. Il regista palermita- no è legato alla sala di Pan- telleria ritenendola tra l'altro un caposaldo nella program- mazione dei film, una sorta di cinema di frontiera e non soltanto – o forse sì – per il s u o t r o v a r s i i n u n p o s t o incantevole ma in mezzo al mare. E la magia del cinema qui è più grande che altrove. Così come è grande quella che potremmo definire la magia della coltivazione di alcuni frutti della terra. Sì, perché nella sua estensione di circa 80 Kmq cresce la vite ad alberello, caratteristi- c a a t a l p u n t o c h e i l 2 6 novembre 2014, a Parigi "la pratica agricola della coltiva- zione della vite Zibibbo ad alberello", è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Il vento che imperversa sull'isola non potrebbe consentire la colti- vazione tradizionale della vite e quello sperimentato dai panteschi è l'unico modo per la loro sopravvivenza. Un'altra caratteristica colti- vazione è quella del cappero, vero e proprio brand di Pan- telleria con le sue varietà dai cucunci, adatti al consumo in insalate a quella piccola da conservare sotto sale per l'uso in gastronomia soprat- tutto per alcuni piatti tipici della cucina siciliana, in pri- m i s l a c a p o n a t a . A n c o r a sopravvive qualche pianta di cotone e sono molti gli arbu- sti aromatici ancora presen- t i . U n p i a t t o t i p i c o d e l l a cucina pantesca è il tabulì, una variante del couscous; la merghez, sorta di salsiccia di origine magrebina preparata con carne di manzo, molto speziata con peperoncino. Non si può dimenticare il bacio pantesco, dolce a base di ricotta e la lavorazione di un formaggio fresco, tumma, che si presta al consumo sia dolce che salato. Ricca di acque termali e in alcuni luoghi di acqua sal- mastra è invece priva di sor- g e n t i d i a c q u a p o t a b i l e ; abbondano le caldarelle, sor- genti di acqua calda che rag- giungono temperature oltre i 50°. D i n a t u r a v u l c a n i c a e situato nella parte setten- t r i o n a l e d e l l ' i s o l a s i p u ò ammirare il Lago di Venere, detto anche lo specchio di Venere e si trova all'interno del Parco nazionale dell'Iso- l a d i P a n t e l l e r i a ; h a u n a profondità massima di 12 metri ed è alimentato dalle sorgenti termali e dall'acqua piovana. E', senza dubbio, uno dei luoghi più suggestivi dell'isola. Certamente Pantelleria, il cui nome non significa figlia del vento dall'arabo bintu-el- r i a h , p u r s e e s s i s o f f i a n o costantemente, bensì dal greco, che ne cambiò il nome d i C o s s y r a i n P a t e l l a r í a , Πατελλαρíα, parola derivata da patella, piatto concavo utilizzato per la produzione del sale o forse perché si produceva parecchio vasella- me e alcuni reperti ne testi- m o n i a n o l a p r e s e n z a . Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, fu rite- nuta di grande importanza strategica dagli alleati che, per preparare lo sbarco delle truppe, la bombardarono pesantemente dal mare e dal cielo. Nel 1939 fu costruito l'ae- roporto militare riconvertito in civile dopo la fine della guerra. L'isola ha forma ellittica irregolare e tra le sue prezio- sità e caratteristiche, anno- vera una cospicua presenza di ossidiana, pietra di origi- ne vulcanica, prezioso allea- to dell'economia pantesca. Agricoltori durante la vendemmia in una vigna di viti ad alberello, a Pantelleria (Photo: Salvo Monaco/Shutterstock) LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE

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