Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1507318
17 GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | N el cuore dell'I- talia, dove l'arte e l'innovazione s o n o n a t u r a l i come gli ulivi che punteggiano il paesaggio, nasce nel 1920 un'azienda che definirà l'essenza stessa della creatività italiana: FILA (Fab- brica Italiana Lapis ed Affini). D a a l l o r a , o g n i i t a l i a n o conosce bene FILA: tutti noi avevamo le matite colorate Giotto negli astucci quando eravamo alle elementari e amavamo sfoggiare la nostra attitudine artistica disegnando e scrivendo sui nostri diari scolastici con i coloratissimi Tratto Pen. Inoltre, chi non ha giocato con Pongo o non ha creato un piccolo ricordo per la mamma usando Das? D a l l e s u e u m i l i o r i g i n i come produttore di matite a Firenze, FILA si è evoluta in un impero globale, colorando il mondo con le sue tonalità brillanti e i prodotti fantasiosi. Quando FILA aprì i battenti sotto la direzione del Conte Giuseppe della Gherarde- sca, era una piccola impresa focalizzata sulla produzione di matite di qualità. Tuttavia, i fondatori dell'azienda avevano una visione che andava oltre la grafite e il legno, vedevano la matita come uno strumento di espressione, un canale per la creatività che poteva sbloccare l'immaginazione di bambini e adulti. Il logo dell'azienda, disegnato da Severo Pozzati (Sepo), traeva ispirazione dall'iconico giglio di Firenze e r e n d e v a i m m e d i a t a m e n t e riconoscibili i prodotti FILA. Nel 1921 FILA aveva già regi- strato i marchi Tosca e Orion per le sue matite di grafite e nel 1922 il catalogo vantava un centinaio di diversi tipi di matite, tra cui copiatrici, colo- rate e bicolore. Nel 1925 FILA i n t r o d u s s e l a g a m m a d i pastelli Giotto, rivoluzionan- do il mercato: questa gamma si sarebbe poi ampliata fino a includere 37 diverse tonalità di acquerello nel 1932. L'im- magine di Giotto che disegna su una pietra alla presenza del s u o m a e s t r o , C i m a b u e , è diventata una rappresentazio- ne iconica del marchio, cattu- rando l'immaginario collettivo dal 1933. Nel 1973 FILA lancia Trat- to Pen, uno strumento da scrittura che vende quattro milioni di pezzi in soli quattro giorni. Questa penna non era solo uno strumento per scrive- re, era un'esperienza che offri- va una scrittura fluida e inin- t e r r o t t a e d è d i v e n t a t a rapidamente uno dei prodotti più iconici di FILA, che rima- ne incredibilmente popolare a n c h e o g g i . N e l c o r s o d e i decenni, FILA ha seguito una precisa strategia di crescita, che prevedeva l'acquisizione di marchi italiani iconici come Das, Pongo e Didò (tutti pro- dotti simili alla plastilina), cia- scuno capace di aggiungere una caratteristica unica al por- tafoglio dell'azienda. La società si è quotata alla Borsa di Milano nel 2015, una mossa che ha aperto nuove strade per collaborazioni e acquisizioni internazionali, c o n s e n t e n d o a F I L A d i ampliare i propri orizzonti come mai prima di allora. Uno dei risultati più degni di nota dell'azienda è arrivato nel 2011, quando ha avuto l'o- nore di produrre la matita ufficiale per il 150° anniver- sario dell'Unità d'Italia, che ha dimostrato l'impegno di FILA per la qualità e il suo profondo legame con la cultu- ra e il patrimonio italiano. Nel 2016, FILA ha fatto nuova- mente notizia con l'acquisizio- ne di C a n s o n , lo stimato marchio francese noto per la carta di alta qualità: con Can- son sotto il suo ombrello, F I L A h a a m p l i a t o l a s u a gamma di prodotti includendo c a r t e a r t i s t i c h e p r e m i u m , offrendo così agli artisti una suite più completa di stru- menti per i loro sforzi creativi. Negli ultimi anni FILA è balzata agli onori della crona- ca anche per il suo impegno a favore della sostenibilità. Il rispetto dell'ambiente è una pietra angolare della filosofia a z i e n d a l e e r i f l e t t e u n a profonda comprensione del- l'interconnessione tra arte e ambiente. Una delle iniziative più importanti nel passaggio di FILA verso la sostenibilità è stato il passaggio a un imbal- laggio ecologico: riconoscendo che l'imballaggio contribuisce in modo significativo alla pro- duzione di rifiuti, l'azienda ha adottato materiali biodegrada- bili e riciclabili. In termini di produzione, FILA ha imple- mentato i processi ad alta effi- cienza energetica che riduco- no le emissioni di carbonio e si concentra anche sull'utilizzo di inchiostri e coloranti a base acqua, che sono meno dannosi per l'ambiente rispetto ai loro omologhi a base solvente. Inoltre, FILA sta esplorando l'uso di materiali rinnovabili nei suoi prodotti, come legno riciclato o proveniente da fonti sostenibili per le sue matite e i pastelli. Oggi FILA è un fenomeno globale, con prodotti disponi- bili in oltre 150 Paesi. L'azien- da ha adattato i suoi prodotti per soddisfare le diverse esi- genze culturali, rendendola un marchio veramente multicul- turale. Q uando pensia- mo all'acqua di colonia, spesso c i v i e n e i n mente la città d i C o l o n i a , i n G e r m a n i a . Pochi però sanno che questa fragranza iconica è stata in realtà creata da un profumie- re italiano, Giovanni Maria Farina. All'inizio del XVIII secolo, Farina si trasferì a Colonia e creò un profumo che gli ricordava le fresche mattine primaverili, i narcisi di montagna e i fiori d'aran- cio della sua terra natale. La chiamò "Acqua di Colonia" in onore della sua nuova città, ma l'essenza era puramente italiana. L'acqua di colonia origina- le di Farina era una miscela di oli di agrumi di limone, arancia, mandarino, berga- motto e lime, mescolati con o l i d i f i o r i e d e r b e c o m e lavanda e rosmarino. Questa m i s c e l a a p p a r e n t e m e n t e semplice ha catturato l'es- senza del Mediterraneo, evocando i paesaggi soleggia- ti e l'aria frizzante dell'Italia. Nel corso degli anni la for- mula si è adattata e diversifi- cata, ma gli elementi fonda- mentali restano. In effetti, l'acqua di colonia ha resistito alla prova del tempo, il suo fascino trascende generazioni e classi sociali: dalle corti r e a l i e u r o p e e a i m o d e r n i banchi di profumi, questa fragranza non ha mai perso il suo fascino. Le sue note leg- gere e rinfrescanti la rendono versatile, adatta sia all'uomo che alla donna, e perfetta per ogni occasione. Nel corso dei secoli, l'ac- qua di colonia ha trovato il favore di alcune delle figure più illustri della storia. Si dice che Napoleone Bona- parte fosse particolarmente affezionato alla fragranza, utilizzandola non solo come profumo personale ma anche per scopi medicinali: si dice che bevesse diverse bottiglie al giorno, a testimonianza della sua profonda affinità con questa creazione italiana. Anche la regina Vittoria, un'altra figura iconica, fu affascinata dal profumo rin- frescante dell'acqua di colo- nia, che aveva appositamente importato e che utilizzava anche come tonico, credendo nelle sue proprietà rivitaliz- zanti. In tempi più recenti, cele- brità come Audrey Hep- burn e Cary Grant si sono legate a questa fragranza senza tempo, aggiungendo u n t o c c o d i g l a m o u r h o l - lywoodiano alla storia. Oggi, marchi italiani come Acqua di Parma continua- no a celebrare l'eredità del- l'acqua di colonia, offrendo le proprie interpretazioni che rendono omaggio al capola- voro originale di Farina. Seb- bene l'essenza di questa fra- granza rimanga invariata, i profumieri contemporanei hanno introdotto nuovi ele- menti come muschio, ambra e spezie esotiche, aggiungen- do strati di complessità alla formula originale. Ma la sua anima, tutta italiana, resta immutata. Una bottiglia di profumo: l'acqua di colonia è uno dei profumi più famosi e venne creata da un Italiano (Photo: Martina1802/Dreamstime) La tavolozza di una nazione: il viaggio lungo un secolo di FILA nel colorare l'Italia e il mondo Matite colorate: quelle della marca Fila hanno un nome molto artistico, "Giotto" (Photo: Vera Volkova/Dreamstime) Acqua di Colonia: un'essenza italiana nata in Germania LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA