L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-7-2023

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19 GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | IMPRESA ITALIA ECONOMIA AFFARI AZIENDE C 'è qualcosa di più magico, mi chie- do, dell'essere in u n p o s t o c o m e Roma, o Firenze, per la prima volta? L'emozio- ne di vedere finalmente "dal vero" ciò che abbiamo sem- pre conosciuto attraverso le immagini dei libri, i docu- mentari televisivi o le parole dei nostri parenti, è qualcosa di difficile da descrivere, tanto che non è raro che alcu- ni rimangano senza parole, o versino qualche lacrima (lo ammetto: mi è successo la prima volta che ho visto il Colosseo). Sfortunatamente, però, potrebbe esserci qualcos'altro – e non altrettanto poetico – che associamo alle nostre visite in Italia: le persone. Troppe, troppo rumorose, non sempre ben educate. Con loro arrivano anche una serie di altri problemi, come le code nei musei e nei siti stori- ci, ovviamente, ma anche una perdita di autenticità per tante delle nostre città più belle, dove la gente del posto finisce per andarsene a causa dell'aumento del costo della v i t a , d e l l a c o n f u s i o n e e quant'altro. R e c e n t e m e n t e m i s o n o imbattuta in un'interessante analisi offerta da Bertram Niessen su Artribune, in cui sottolinea l'urgente necessità per l'Italia di diversificare la propria economia e regolare l'afflusso turistico, per evitare che il patrimonio culturale del Paese diventi un mero sfondo per i selfie. Venezia, spiega Niessen, è un ottimo esempio della crisi dell'o- ver-tourism - e se siete let- tori attenti, probabilmente r i c o r d e r e t e c h e a b b i a m o detto la stessa cosa, proprio su queste pagine, qualche tempo fa. Un tempo città fio- rente, patria di veneziani e visitata da intellettuali, ora si t r o v a a d a f f r o n t a r e u n a minaccia esistenziale: secon- do Responsible Vacation, la città riceve circa 20 milioni di visitatori ogni anno, sopraffa- cendo la popolazione locale di appena 55.000 abitanti. L'af- flusso ha portato a un declino della qualità della vita dei residenti, che sono costretti a districarsi tra la folla e a sop- portare comportamenti spes- so irrispettosi. Anche se l'afflusso di turi- sti può sembrare l'ovvio col- pevole del dilemma dell'over- tourism in Italia, la realtà è molto più complessa. Nies- sen, per esempio, allude sot- t i l m e n t e a l l e q u e s t i o n i sistemiche che rendono città come Roma e Venezia eccessivamente dipendenti dalle entrate del turismo. M a c o s a h a a l i m e n t a t o questa insostenibile ondata di visitatori? L'avvento dell'aviazione low cost ha sicuramente avuto un ruolo: ha democra- tizzato i viaggi, rendendo le città storiche distanti solo un volo economico per milioni di persone. Secondo Deutsche Welle, questa facilità di acces- so ha dato origine al turismo "mordi e fuggi", in cui i visita- tori si fermano per un giorno o due, mettendo a dura prova le risorse della città e contri- buendo in minima parte all'e- conomia locale. Poi ci sono le navi da cro- ciera, quei colossi galleggianti che scaricano in un sol colpo migliaia di turisti in piccole città come Venezia: queste navi attraccano per qualche ora e poi salpano, lasciandosi alle spalle una città alle prese con lo stress delle sue infra- strutture e la scarsa disponi- bilità economica, e con i disa- gi delle imprese locali che n o n s i a d a t t a n o a i t e m p i ristretti dei turisti. A complicare ulteriormen- te le cose ci sono le piat- taforme di condivisione di case come Airbnb. Se da un lato hanno rivoluzionato il settore alberghiero offrendo ai viaggiatori più opzioni, dal- l'altro hanno gonfiato i prezzi degli immobili e allontanato la gente del posto dai centri cittadini. Secondo alcuni, questo fenomeno ha portato alla creazione di vere e pro- prie "città fantasma", dove gli immobili vengono acquistati esclusivamente per affitti a breve termine, erodendo quel senso di comunità che consi- deriamo quasi sinonimo della vita in Italia. Forse, però, il fattore più insidioso è la commercia- lizzazione della cultura. Il turismo è passato dall'essere una forma di scambio cultu- rale a una transazione com- merciale in cui i visitatori vengono spesso portati da un punto di riferimento all'altro, con poco tempo o possibilità di interagire con la cultura, la storia o le persone del posto. Ciò trasforma le città storiche in semplici palcoscenici per i post sui social media, minan- do l'essenza stessa del viaggio come strumento di compren- sione globale. Di fronte alla crisi indotta dall'over-tourism che minac- cia sia il patrimonio culturale che la vita quotidiana dei residenti, le città italiane sono state costrette ad agire con decisione. Venezia, spesso citata come esempio di turi- smo eccessivo, ha guidato la carica con alcune delle misu- re più rigorose: la città non solo ha vietato l'attracco alle grandi navi da crociera, ma ha anche introdotto multe per i comportamenti molesti dei turisti, come i picnic negli spazi pubblici o nuotate nei canali. Queste azioni mirano a preservare il delicato ecosi- s t e m a d e l l a c i t t à , s i a d a l punto di vista ambientale che culturale. Venezia, però, non è sola in questa lotta. Anche altre regioni come la Sardegna e le Cinque Terre, spiega Deut- sche Welle, hanno iniziato a introdurre divieti e controlli: in Sardegna, ad esempio, ci sono restrizioni sul prelievo di sabbia dalle spiagge, un atto apparentemente piccolo c h e p e r ò h a u n i m p a t t o cumulativo sull'ambiente l o c a l e ; L e C i n q u e T e r r e h a n n o f a t t o u n u l t e r i o r e passo in avanti implemen- tando un sistema di quote t u r i s t i c h e p e r l i m i t a r e i l numero di visitatori durante l'alta stagione. Tuttavia, queste misure c o m p o r t a n o u n a s e r i e d i sfide. Sebbene siano state pensate per proteggere e pre- servare, rischiano tuttavia di allontanare gli stessi turisti che contribuiscono in modo significativo all'economia locale. Multe e restrizioni hanno incontrato reazioni contrastanti, sia da parte dei turisti che delle imprese locali che fanno affidamento sul turismo per il loro sostenta- mento. Alcuni sostengono che queste misure siano trop- po dure e potrebbero scorag- giare i potenziali visitatori, portando a ripercussioni eco- nomiche che potrebbero esse- re dannose quanto lo stesso eccesso di turismo. Inoltre, c'è la questione dell'applica- zione: con risorse limitate, quanto efficacemente posso- no essere applicate queste regole? E qual è la strategia a lungo termine? Se l'Italia è alle prese con la crisi del turismo eccessivo, Bertram Niessen offre un barlume di speranza parlan- do di turismo sostenibile. Ma cosa comporta? Non si t r a t t a s e m p l i c e m e n t e d i ridurre il numero dei turisti, ma di creare un modello turi- stico che sia in armonia con l a c o m u n i t à e l ' a m b i e n t e locale. Niessen suggerisce che diversificare l'economia loca- le è cruciale: le città devono liberarsi dalle catene della dipendenza dal turismo inve- stendo in altri settori ad alto valore, come la tecnologia o l'artigianato, creando così fonti alternative di reddito. L a r e g o l a m e n t a z i o n e d e l numero dei turisti è un altro aspetto chiave. Ciò non signi- fica necessariamente allonta- nare i visitatori, ma gestire il flusso per evitare di sovracca- ricare le infrastrutture locali. Implementare sistemi di pre- n o t a z i o n e p e r a t t r a z i o n i popolari o addirittura per interi quartieri, potrebbe essere una soluzione pratica- bile. M a m e n t r e g r a n p a r t e della responsabilità della gestione dell'over-tourism ricade sui governi e sulle organizzazioni locali, noi, come viaggiatori, non siamo spettatori passivi in questa narrazione. Il sito web di viaggi e turi- smo TravelPulse esorta lette- ralmente i turisti a scegliere strade meno battute: optando per destinazioni meno popo- lari, i visitatori possono speri- mentare la ricca cultura e sto- r i a d e l l ' I t a l i a s e n z a aumentare il peso del turismo eccessivo. Andare in vacanza in bassa stagione è un altro modo per mitigare l'impatto. Ciò non solo allevia la pres- sione sulle risorse locali, ma offre un'esperienza più auten- tica, libera dalla folla che riempie le città durante l'alta stagione. È una situazione vantaggiosa per tutti: i viag- giatori vivono un'esperienza più intima e le comunità loca- li possono distribuire il carico turistico in modo più unifor- me durante tutto l'anno. In conclusione, la strada d a s e g u i r e s e m b r a e s s e r e quella dell'equilibrio e dell'a- zione ponderata, perché la soluzione ai problemi causati dal turismo eccessivo non sta nell'isolamento ma nell'inte- grazione sostenibile, dove turisti e gente del posto pos- sono coesistere in un paesag- gio armonioso che onora Il passato dell'Italia assicuran- done il futuro. L'onere, però, non spetta solo al governo e ai politici, ma anche a noi viaggiatori. Scegliendo di viaggiare in modo responsa- bile, diventiamo parte della soluzione, garantendo che l'I- talia che amiamo rimanga vibrante e autentica per le generazioni a venire. Il punto di svolta: la battaglia dell'Italia contro il turismo eccessivo Il viavai della scalinata di Piazza di Spagna. Secondo molti osservatori, l'Italia dovrebbe regolare meglio i flussi di turisti (Photo: Jannis Werner/Dreamstime)

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