L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-7-2023

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tessera. L'ultima è quella che mette il visitatore con la sua esperienza personale nel suo p e r s o n a l i s s i m o p u z z l e d i conoscenza. Il punto è che dietro un museo c'è una rete ben più ampia di luoghi che celebra- no artisti, opere, oggetti e pezzi di storia, eventi e mani- festazioni artistiche ma anche itinerari turistici e territoriali che solo se osservati in uno sguardo d'insieme riescono a mostrare l'articolata bellezza e ricchezza del patrimonio culturale italiano. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2023 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | V i siete mai chie- sti cosa c'è in un museo? Ovvia- mente è questa la domanda da farsi prima di ogni visita. Ognuno se la pone con natu- r a l e z z a : c o s a v e d r ò ? C h e aspettative ho? Ci sarà qual- cosa di bello o d'interessante? Se per caso abbiamo già sfo- gliato qualche libro o brochu- re o sappiamo cosa aspettarci dal museo, magari abbiamo persino un tragitto in mente. Ma il punto che spesso sfug- ge, non sta nella prima rispo- sta che tutti ci diamo. Certamente un museo è un insieme di sale e oggetti siano essi quadri o reperti archeolo- gici, sculture o fotografie, opere di design o utensili e manufatti. Ed è un percorso da seguire, in cui scoprire cose. Ma il punto è proprio lì. Dobbiamo tutti superare la superficie del colpo d'occhio sulle sale e salire su un tappe- to volante. Sotto i nostri occhi scorreranno didascalie, pan- nelli informativi e itinerari da seguire, teche da osservare, cose capaci di sorprenderci, emozionarci, farci pensare o desiderare di saperne di più. Ci alziamo un pò e vediamo che ogni museo non è solo una raccolta di pezzi da cono- scere e lasciare nella memoria (non solo del telefonino) con lo scopo di costruire una con- sapevolezza sempre maggiore del mondo, delle arti, dell'in- gegno e della creatività. Il m u s e o s i f a o c c a s i o n e d i arricchimento, costruzione identitaria e di immagini che comporranno dentro di noi un ricordo, una traccia, delle emozioni. Questo perché ogni museo è tutt'altro che un prodotto casuale. E' stato voluto e pen- sato per raccontare qualcosa o qualcuno. La curatela che c'è dietro è un affascinante ingorgo di informazioni che "normalmente" sfuggono al pubblico che visita le sale. Gli occhi del visitatore sono soli- tamente distratti dalla novità, inseguono tutto quel che è esposto, si appoggiano su quel che sta appeso a una parete, sopra un piedistallo, infilato dentro una bacheca luminosa. Solo se ci si pone quella domanda iniziale, nel tentativo di cogliere il signifi- cato della visita, se si cerca lo sguardo d'insieme, si coglie il senso del progetto, perfino la sensazione che si voleva tra- smettere a chi è entrato a visi- t a r e l ' e s p o s i z i o n e . S e l o sguardo si solleva, si arriva a dare la risposta a quell'inter- rogativo. A Napoli, ci mostra chiara- mente l'ambizione che ha ogni esposizione, il nuovo Museo Caruso. Certo, propone un raccon- to a tutto tondo del grande tenore. Attraverso oggetti e strumenti descrive chi fu e cosa fece, la sua eredità arti- stica e l'uomo dietro al can- tante che si esibiva sui palco- scenici più rinomati. Però, aiutati dalle tecnologie, capia- mo presto che il museo vuole essere innanzitutto un'espe- rienza immersiva tutt'altro che didascalica. Un invito ad ascoltare, vedere, toccare, a vivere in prima persona il Caruso che incantava le pla- tee. Insomma, il museo vuole coinvolgere il suo visitatore. Ma siamo solo a metà dell'o- pera. Ora resta da capire che la volontà di dare uno spazio onorevole a questo personag- gio di primo piano, come già successo per Puccini, Verdi o P a v a r o t t i , d e d i c a r g l i u n museo e anni di lavoro, si spiega nella scelta precisa di colmare una lacuna ma anche di aggiungere una tessera mancante (da troppo tempo) al puzzle identitario di Napoli e dell'Italia. Caruso era e con- tinua ad essere un nome che r a c c o n t a u n p e z z o d e l l a nostra storia e della nostra identità nazionale. Il punto cioè, al di là degli scopi celebrativi del perso- naggio e molto al di là del b i g l i e t t o d ' i n g r e s s o c h e paghiamo per vedere una rac- colta etrusca o gli arnesi della vita contadina del Friuli, è che c'è una programmazione culturale che cerca di offrire degli strumenti di conoscenza per meglio apprezzare il terri- torio nazionale e le persona- lità che ne hanno attraversato i secoli. " C o n i l M u s e o C a r u s o celebriamo il punto di arrivo di un grande progetto organi- co e interdisciplinare, a cui abbiamo lavorato da tempo e che ha visto collaborazione e sinergia fra le istituzioni e c o n i n u m e r o s i p a r t n e r nazionali e internazionali del progetto" ha detto il direttore generale dei Musei nazionali Massimo Osanna. Dentro un qualsiasi museo c'è proprio questo: un progetto di cui la r a c c o l t a f i n a l e o f f e r t a i n mostra è solo la penultima Sul tappeto volante della rete museale italiana per scoprire un grande patrimonio culturale giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208

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