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GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2023 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ P op star ante litte- r a m , q u a n d o non c'era ancora l a p a r o l a p e r chiamarlo così, perfetta incarnazione dell'A- m e r i c a n D r e a m e p p u r e profondamente italiano e legato alla sua Napoli, è oggi considerato uno dei tenori più grandi di sempre, simbo- lo di quel bel canto intima- mente nazionale. Inimitabile e irripetibile divenne icona e da icona se ne andò a soli 48 anni, dopo 25 anni di straordinaria car- riera al di qua e al di là del- l'oceano. Vero eroe dei due m o n d i , E n r i c o C a r u s o h a lasciato nella musica mon- d i a l e u n s o l c o b e n p i ù profondo di quella traccia sonora che scorre sui 78 giri che ci fanno ascoltare la sua intonazione carismatica. Al Metropolitan si esibì per l'ultima volta la notte di Natale del 1920, dopo più di 860 recital trionfali. Non r i n u n c i ò , n o n o s t a n t e i malesseri, le cure inefficaci, la diagnosi infausta di pleu- rite, a dare voce a Eléazar nell'Ebrea di Halévy prima d i p a r t i r e . Q u a n d o l a s c i ò q u e l l ' A m e r i c a c h e a v e v a sedotto, sperando di ritrova- re a casa la guarigione che doveva restituirlo a una car- r i e r a i n i z i a t a i l 1 5 m a r z o 1 8 9 5 a l T e a t r o N u o v o d i Napoli, con la commedia liri- ca di Domenico Morelli "L'a- mico Francesco", si lasciava alle spalle un trionfo inim- maginabile per le sue origini u m i l i s s i m e . M a i l t a l e n t o straordinario gli aveva già spalancato le porte de La Scala di Milano e dei princi- pali teatri dell'epoca. E r a n a t o i l 2 5 f e b b r a i o 1873 nel popoloso quartiere d i S a n C a r l o a l l ' A r e n a , a Napoli, figlio di un operaio m e t a l m e c c a n i c o e d i u n a donna delle pulizie. A dieci a n n i a n d ò a l a v o r a r e c o l p a d r e i n f o n d e r i a , m a l a madre riuscì a farlo iscrivere a u n a s c u o l a s e r a l e , d o v e emerse la predisposizione al disegno. Era però la voce, che da autodidatta esercitava in chiesa, il suo vero talento. S e n e a c c o r s e i l b a r i t o n o Eduardo Missiano, che lo s e n t ì c a n t a r e d u r a n t e u n funerale. L'esordio, nono- stante una buona critica non f u u n t r i o n f o , m a p e r l a prima volta fece parlare i giornali di sé. Iniziò a esibirsi nei teatri di Caserta, Napoli, Salerno. Al Cairo la prima esibizione all'estero. A Livorno iniziò a strutturarsi con il maestro e direttore d'orchestra Vin- cenzo Lombardi. Dopo fu una scalata: nel 1897 esordì al Lirico di Milano con il L a m e n t o d i F e d e r i c o i n L ' A r l e s i a n a d i F r a n c e s c o Cilea, ottenendo un grande s u c c e s s o . P o i f u L o r i s i n Fedora di Umberto Giorda- n o ; s e g u i r o n o t o u r n é e i n Russia, a Lisbona, a Roma, a Montecarlo e al Covent Gar- den di Londra dove inter- pretò il Rigoletto di Giusep- p e V e r d i . L ' a n n o d o p o s i esibì a Buenos Aires. Nel 1 8 9 7 i n a u g u r ò i l T e a t r o Massimo di Palermo nell'o- pera verdiana Falstaff. Poi nel luglio 1899 interpretò Rodolfo, nella prima rappre- sentazione de La bohème di Giacomo Puccini al Royal Opera House Covent Garden di Londra. Nel novembre 1 8 9 9 , t o r n ò a R o m a . N e l dicembre 1900 Caruso cantò alla Scala La Bohème diretta da Arturo Toscanini, duran- te la serata inaugurale della prestigiosa stagione lirica. Era all'apice del successo nazionale. Nel 1901 Caruso portò in scena al Teatro di San Carlo di Napoli L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti. Ma qual- cosa andò storto anche se ancora oggi le ricerche non sanno spiegare con certezza s e c i f u o m e n o q u a l c h e fischio in sala o seguì qual- che recensione poco lusin- ghiera. Fatto sta che il teno- re promise che non avrebbe mai più cantato nella sua città. Mantenne la promessa anche a San Francisco dopo i l t e r r i b i l e s p a v e n t o d e l 1906: era in tournée e si era appena esibito nella Carmen alla Mission Opera House quando la devastante scossa di terremoto che sconvolse la Baia lo sorprese in piena notte. Prima di arrivare in Ame- rica, nel 1902, intuì le poten- zialità artistiche ed economi- c h e d e l l a n e o n a t a d i s c o g r a f i a . I n c i s e d i e c i dischi con arie d'opera per c o n t o d e l l ' i n g l e s e G r a - m o p h o n e & T y p e w r i t e r C o m p a n y . F u i l p r i m o a cimentarsi con grande suc- cesso nella nuova tecnolo- gia: divenne famoso in tutto il mondo e questo ne molti- plicò ingaggi e cachet. Sarà anche il primo artista nella storia a vendere più di un milione di dischi con l'aria Vesti la giubba dall'opera Pagliacci, incisa negli Stati Uniti nel 1904 per l'etichetta Victor. A New York ebbe un tale successo che commissionò a Tiffany & Co. la produzione di una medaglia in oro 24 c a r a t i c o l s u o p r o f i l o , i n ricordo delle recite al Metro- politan da distribuire ai suoi amici e estimatori più inti- m i . S o l o p e r l a s t a g i o n e 1907/08 fu pagato 140mila dollari per 70 serate da favo- l a . O r m a i e r a u n a r i c c a e acclamata star internaziona- le. Era richiesto ovunque da B u e n o s A i r e s a l l a R o y a l Enrico Caruso, la voce che ha unito Italia e America A miniature of Enrico Caruso as Faust, in the homonymous opera by Charles Gounod (Photo courtesy of Museo Caruso-Palazzo Reale di Napoli) CONTINUA A PAGINA 7