L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-5-2023

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 5 OTTOBRE 2023 HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI R oma: un luogo dove modernità e a n t i c h i t à s i fondono in una danza armonio- sa e dove una semplice pas- seggiata per strada può con- durvi dritti nell'abbraccio della storia. Poi all'improvviso, proprio dietro l'angolo, ci si ritrova f a c c i a a f a c c i a c o n m u r a imponenti, la cui maestosità ricorda imperatori e gladiato- ri, poeti e filosofi. Queste non sono mura qualunque, queste sono le Mura Aureliane: le sentinelle silenziose di Roma, che da quasi due millenni v e g l i a n o s u l l ' a n i m a d e l l a città. Alla fine del III secolo d.C., Roma era una città in continuo mutamento. L'im- pero si era espanso ben oltre i confini originari, estenden- dosi dalla Gran Bretagna a ovest al Medio Oriente a est. Tuttavia, questo vasto territo- rio presentava una serie di sfide, la principale delle quali era la crescente minaccia delle tribù barbare. L'impe- r a t o r e A u r e l i a n o , c h e regnò dal 270 al 275 d.C., riconobbe l'urgenza della situazione: Roma aveva biso- gno di una nuova serie di mura, e ne aveva bisogno velocemente. Prima della costruzione d e l l e M u r a A u r e l i a n e , Roma era protetta dalle Mura Serviane; Prendendo il nome dal sesto re di Roma, Servio Tullio, furono costruite nel VI secolo a.C. e progettate per proteggere i sette colli origi- n a r i d e l l a c i t t à . M a m a n mano che Roma cresceva, estendendosi oltre queste colline, le Mura Serviane divennero obsolete, poiché non erano più sufficienti a proteggere la fiorente metro- poli dalle nuove minacce che doveva affrontare. Aureliano si assunse quin- di il monumentale compito di costruire una nuova cinta muraria difensiva, che ini- zialmente era lunga 19 chilo- metri e cingeva non solo i sette colli ma anche i territori estesi della città. Sorprenden- temente, la costruzione fu completata in soli cinque anni, segno dell'urgenza dei tempi. Per accelerare il pro- c e s s o , s t r u t t u r e e s i s t e n t i f u r o n o i n c o r p o r a t e n e l l a cinta, cosa che non solo fece risparmiare tempo ma anche risorse, un fattore cruciale in un periodo in cui le casse dell'impero erano tutt'altro c h e p i e n e . L e p i ù f a m o s e sono la Piramide Cestia, una tomba costruita tra il 18 e il 12 a.C. per un ricco roma- no di nome Gaio Cestio, e l'Anfiteatro Castrense, costruito sotto l'imperatore Eliogabalo tra il 218 e il 222 d.C. E anche se oggi esistono ancora solo 12,5 chilometri di queste mura, rimangono un monumento duraturo di un periodo di intenso cambia- mento e adattamento per l'Impero Romano. Ma le Mura Aureliane non f u r o n o c o s t r u i t e s o l o p e r s c o p i p r a t i c i , e r a n o u n a meraviglia architettonica che metteva in mostra l'ingegno e l'abilità degli ingegneri roma- n i . I n i z i a l m e n t e a l t e 6 , 5 metri, erano formidabili ma non inespugnabili, quindi, c o n l ' i n t e n s i f i c a r s i d e l l a minaccia delle tribù gotiche, furono apportate modifiche per trasformarle in una for- tezza invalicabile. La loro altezza fu raddoppiata, ren- dendole un temibile ostacolo per qualsiasi potenziale inva- sore, e ogni 30 metri furono aggiunte torri difensive: si trattava di spazi funzionali dotati di stanze per macchine da guerra come le ballistae, dispositivi simili a catapulte che potevano lanciare proiet- tili a grandi distanze. Le mura stesse erano fatte di mattoni, un materiale da costruzione comune nell'anti- ca Roma, ma il modo in cui erano costruite era tutt'altro che ordinario. Con uno spes- sore di 3,5 metri, costituivano una potente barriera contro gli arieti e altre attrezzature d'assedio. I romani utilizza- vano anche una tecnica nota come opus mixtum, una combinazione di strati di mattoni e pietra, per conferi- re ulteriore resistenza alle pareti. Nel corso degli anni la loro struttura subì ulteriori modifiche, tra cui l'aggiunta di una galleria coperta dotata di feritoie per gli arcieri. Ciò ha trasformato le mura in un sistema di difesa a più livelli, in grado di respingere gli aggressori da più angolazioni. Le mura sono anche una parte significativa del patri- monio culturale di Roma, s p e s s o p r e s e n t i n e l l ' a r t e , nella letteratura e nel folklo- r e . F u n g o n o d a c o s t a n t e ricordo del glorioso passato della città e della sua capacità di adattamento e sopravvi- venza: per i romani e per chi ama questa città eterna, le Mura Aureliane sono motivo di orgoglio. Come ci si aspetterebbe da una struttura così antica e iconica, molte curiosità e aneddoti le circondano, a partire dal modo in cui sono state costruite. Vale la pena citare, ad esempio, le porte: una delle più famose, Porta San Paolo, inizialmente c o n o s c i u t a c o m e P o r t a Ostiensis, era il punto di par- tenza dell'antica Via Ostien- s e , s t r a d a c h e c o l l e g a v a Roma alla città portuale di Ostia. Nel corso degli anni, questa porta è stata testimo- ne di innumerevoli eventi storici, dagli ingressi trionfali degli imperatori alle ultime resistenze disperate degli eserciti in difesa. Oggi, le mura sono parte i n t e g r a n t e d e l p a e s a g g i o r o m a n o , s i m b o l o v i v e n t e della storia e dello spirito di resistenza della città perché simboleggiano più di un sem- plice meccanismo di difesa, piuttosto incapsulano la resi- lienza, l'ingegno e la ricchez- za culturale che Roma ha esi- bito per secoli. Quando ci si cammina accanto, non è solo la struttura fisica a impres- sionare, ma l'idea stessa che queste mura siano state testi- moni silenziosi della lunga e movimentata storia di Roma e dell'Italia. Hanno visto gli imperatori andare e venire, hanno visto Roma essere sac- cheggiata e poi ricostruita, e hanno resistito mentre la città si evolveva da un poten- te impero a una metropoli moderna. Passeggiando per l e l a b i r i n t i c h e s t r a d e d i Roma, inevitabilmente le incontreremo. Quando lo f a r e m o , d i v e n t e r à s u b i t o chiaro che non sono semplici reliquie di un'epoca antica, s o n o q u a s i l e c u s t o d i d e i segreti di Roma, le custodi della sua anima. Ogni pietra, ogni torre e ogni porta ha una storia da raccontare, una sto- ria che è strettamente intrec- ciata con quella della città stessa. Quindi, la prossima volta che vi troverete nella Città Eterna, prendevi un momen- to per ascoltare: mettete la mano contro i mattoni sta- gionati delle Mura Aureliane e lasciate che vi sussurrino le storie di una città che non è mai veramente caduta, ma solo risorta più e più volte. Mura Aureliane, sentinelle silenziose della storia eterna di Roma Da sinistra, in senso orario: camminamenti nelle Mura Aureliane (Photo: Giuseppe Di Paolo/Dreamstime); Porta Maggiore, che divide la "città vecchia" dalla parte più recente (Photo: Ioana Grecu/Dreamstime) e Porta San Giovanni (Photo: Anamaria Mejia/Dreamstime)

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