L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-14-2023

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GIOVEDÌ 14 DICEMBRE 2023 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT S orteggi amari. Continua la recente tradizione dei sor- teggi 'amari' per la Nazionale italiana: dopo che l'urna ci aveva riservato 'big' come Spagna ed Inghilterra, rispettivamente sul percorso di qualificazione a Russia 2018 e su quello per Germania 2024, anche le estrazioni dei gironi della fase finale di Euro 2024 sono state piuttosto 'severe'. Certo, l'Italia partiva in quar- ta fascia, per cui correva tanti rischi. Però era lecito aspettarsi qualche abbinamento meno peri- coloso. Invece ci sono capitate nuovamente la Spagna (una delle candidate più credibili alla vitto- ria finale), la Croazia (storica 'bestia nera' degli Azzurri) e l'Albania (probabilmente la più vitale ed interessante tra le 'pic- cole'). La Nazionale di Spalletti - per difendere la coppa vinta nel 2021 - sarà quindi chiamata a un'impresa non da poco, anche solo per superare lo scoglio della fase eliminatoria. Qualche possi- bilità in più ci è garantita dal 'salvagente' del ripescaggio delle migliori terze (4 su 6 acce- dono agli ottavi di finale): per questo sarà importantissimo par- tire molto forte, visto che la nostra prima partita sarà contro l'Albania (sulla carta è la Nazionale meno attrezzata del raggruppamento). LE NOSTRE AVVERSA- RIE: IL COLOSSO IBERICO - La Spagna è, ancora una volta, tra le squadre da battere. Il colosso iberico, infatti, si presen- ta a Germania 2024 con malcela- te ambizioni di vittoria. Dopo la delusione di Qatar 2022 (clamo- rosa eliminazione contro il Marocco, in una partita in cui le 'Furie rosse' avevano dominato nel possesso palla), Luis Enrique Euro 2024. Difendere la Coppa non sarà facile Italia attesa da un girone durissimo ha lasciato spazio a Luis de La Fuente, un tecnico 'federale', esperto e pragmatico che si pro- pone di accantonare ogni velleità di 'tiki-taka' per favorire un cal- cio meno tecnico, ma più redditi- zio. Dopo un assestamento ini- ziale (ko con la Scozia), la 'Roja' ha inanellato 6 vittorie di fila, adattandosi ai nuovi principi di gioco e scoprendo nuove cer- tezze. In primis Alvaro Morata, che sta vivendo una seconda giovi- nezza ed è il leader-capitano della Spagna: dai suoi piedi pas- sano le maggiori speranze della Nazionale iberica. Attorno a lui, in avanti, c'è l'imbarazzo della scelta: Dani Olmo, Nico Williams, Oyarzabal e Ferran Torres sono ali assolutamente affidabili. Il centrocampo resta comunque il fiore all'occhiello di questa Selezione: anche se difficilmente Gavi recupererà in tempo dal grave infortunio patito proprio indossando la magia della Nazionale, il reparto può contare sull'estro di Pedri, l'e- clettismo di Fabian Ruiz e - soprattutto - sulla regia e l'espe- rienza di Rodri, uno dei migliori mediani del mondo. In difesa, a protezione del mai sicurissimo Unai Simon, dovrebbero operare Pau Torres (dopo il trasferimen- to in Arabia, Laporte è scivolato indietro nelle gerarchie) e Le Normand. Sulle corsie, spazio all'eterno Carvajal e duello aper- to tra Balde e Grimaldo (una delle belle sorprese dell'eccel- lente Bayer Leverkusen 'firma- to' Xabi Alonso). LE NOSTRE AVVERSA- RIE: LO SPAURACCHIO CROATO - La Croazia, per la STEFANO CARNEVALI ci (non a caso, negli ultimi due Mondiali e nella Nations 2022, i Croati sono sempre arrivati fino in fondo). Il faro della squadra è sempre Luka Modric che, per quanto stia riducendo il proprio minutaggio nel Real Madrid, resta un regista di altissimo pro- filo. Kovacic - alti e bassi al City - e Brozovic - che ha optato per l'esilio dorato dell'Arabia - completano il forte centrocampo di Dadic. Davanti - stante l'e- sclusione di Rebic - ci sono l'e- sperto Kramaric e il dinamico Ivanusec sui lati. In mezzo dovrebbe essere confermato Petkovic (con possi- bile ripescaggio del 'vecchio' Budimir): il '9' rischia di essere s e m p r e u n p r o b l e m a . D i e t r o comanda Gvardiol, mister 90 milioni (tanto è costato al City, nella scorsa estate). Il reparto, però, non pare assolutamente irreprensibile. Tra i pali, occhio al 'para-rigori' Livakovic, già protagonista a Qatar 2022. LE NOSTRE AVVERSA- RIE: L'AMBIZIOSA ALBA- NIA - Tra le 'piccole' approdate a Germania 24, l'Albania sem- bra essere una delle Nazionali più ambiziose. L'avvento di Sylvinho sulla panchina balcanica, infatti, ha portato ad una rivoluzione tatti- ca davvero rilevante, trasfor- mando l'Albania in una squadra che cerca il risultato attraverso ritmo e gioco propositivo. Gli 8 risultati utili consecutivi (7 nel percorso di qualificazione) resti- tuiscono molto bene la grande f i d u c i a c h e a n i m a q u e s t a Nazionale, approdata a sorpresa (ma con pieno merito) alla fase finale dell'Europeo e decisa a giocarsi con spensieratezza le proprie carte. E queste carte non sono proprio poche: Sylvinho ha costruito un 4-2-3-1 piuttosto spettacolare, in cui sono prota- goniste tante vecchie conoscen- ze del nostro Campionato. I n p o r t a s e l a g i o c a n o g l i esperti Strakosha (ex Lazio) e B e r i s h a ( E m p o l i ) , i n d i f e s a saranno titolari Hysaj (Lazio), I s m a j l i ( E m p o l i ) e D j i m s i t i (Atalanta). In mediana, il gioco p a s s a p e r i p i e d i d i A s s l a n i (Inter), protetto da Ramadani (Lecce). Sulla trequarti è prota- gonista Bajrami (Sassuolo). In lizza per lo slot da centravanti, infine, c'è Cuni (Frosinone). Oltre a questi volti noti, però, l'Albania può contare su altre interessanti risorse: il guizzante esterno alto Asani (gioca in Sud C o r e a , è s t a t o f o n d a m e n t a l e nelle qualificazioni) e soprattut- to Armando Borja (del Chelsea, in prestito al Southampton) che, al netto dei recenti infortuni, è il calciatore più quotato tra quelli condonabili da Sylvinho. Il ct azzurro Luciano Spalletti (© Paparazzofamily | Dreamstime.com) al di là della retorica del 'corto muso', dei supposti limiti tattici di Allegri e del ruolo del 'villain' anti-spettacolo che l'allenatore toscano interpreta ben volentieri - si sta rilevando lo strumento migliore per far vincere questa squadra. I numerosi risultati posi- tivi che la Juventus sta inanellan- do in questi mesi, hanno caratte- ristiche molto simili, coerenti col mantra del 'primo: non prender- le'. Le tante vittorie di misura, oltre a garantire un costante rac- colta di punti, stanno gettando nello sconforto gli avversari dei bianconeri che quando affrontano la Juve, temono di fronteggiare una squadra imperforabile, con- tro cui ogni gol concesso rischia di essere decisivo. COSTRUZIONE DELLA SOLIDITÀ - Il lavoro di Allegri nella costruzione della solidità, è apprezzabile. La Juventus conce- CONTINUA DA PAG. 42 Nazionale italiana, è tradizional- mente uno 'spauracchio': contro i Balcanici, infatti, in 9 partite è arrivata solo 1a vittoria (nel 1942). La Nazionale di Zlatko Dadic - a rigor di logica, dando la Spagna per favorita - dovreb- be giocarsi il secondo posto pro- prio contro gli Azzurri, ma non sta vivendo il proprio miglior momento: il percorso di qualifi- cazione è stato più accidentato del previsto (fino agli ultimi due turni, Modric e compagni intra- vedevano lo spettro degli spa- reggi) e l'età non più verdissima di alcuni giocatori fondamentali comincia ad essere un problema. Rischioso, però, ipotizzare che la Croazia sia davvero a fine ciclo: spirito di gruppo, qualità tecniche ed esperienza ad alto livello le consentono di fallire raramente sui grandi palcosceni- de tanto possesso palla all'avver- sario e spesso sceglie di rinuncia- re al pressing aggressivo oggi tanto di moda. Cardine di questo sistema difensivo, allora, diventa una difesa posizionale piuttosto bassa, che chiede grande concen- trazione e sforzo ai giocatori di contenimento. Non è che la Juve abbia statistiche particolarmente positive quanto a tiri subiti, ma quello che impressiona è la qua- lità di queste conclusione conces- se: si tratta per lo più di tiri da fuori area - spesso forzati -, che naturalmente hanno una minor percentuale di riuscita rispetto alle occasioni subite sotto porta. SFRUTTARE LE OCCA- SIONI - Come detto, il rovescio della medaglia, per un calcio così intenso nella fase difensiva, è l'i- naridimento delle occasioni d'at- tacco. Le punte risultano spesso isolate e con pochi palloni gioca- bili a partita (da qui le citate dif- ficoltà di Vlahovic - un attaccan- te che eccelle in area e che deve beneficiare del supporto dei com- pagni - e il frequente utilizzo di Kean - abile nelle ripartenze in campo aperto). Agli esterni viene chiesto un doppio compito molto dispendioso (copertura e rilancio dell'azione), i centrocampisti devono proteggere la difesa, ma al contempo devono avere la forza di 'buttarsi negli spazi', ribaltando il gioco con rapidità (ecco perché il dinamico McKennie è stato presto reinte- grato in rosa). Per il successo di questo siste- ma, diventa quindi fondamentale che le relativamente poche occa- sioni costruite in ogni partita, vengano concretizzate con per- centuali molto alte. I calci piaz- zati, così, assumono un'impor- tanza fondamentale: sono occa- sioni che, dal nulla, possono creare grandi pericoli per le dife- se avversarie. Allegri, in questo, sta risultando eccellente sia nella scelta di calciatori capaci di sfruttare cross e palle lunghe, sia nella creazione di schemi efficaci sulle palle da fermo. DURERÀ? Il quadro sin qui tracciato ha evidenziato pregi e difetti del modello proposto dall'odierna Juventus. Accantonati rapidamente gli estemporanei discorsi sulla 'for- tuna' della Juventus, bisogna considerare la necessità di una grande tenuta atletica e mentale della squadra, assolutamente necessaria per adottare questo tipo di calcio intenso. Certo, potrebbe non bastare. In questo caso, sta ad Allegri avere (già?) pronto un 'piano B', che possa cercare il risultato attraverso il gioco. Ad oggi, comunque, non può che filtrare ottimismo sulla competitività dei Bianconeri, che sembrano aver trovato la ricetta per (faticosa- mente) rendere al massimo. E, si sa, vincere aiuta a vincere.

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