L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-14-2023

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GIOVEDÌ 14 DICEMBRE 2023 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C chiavi, dipinto in cui si com- pie il passaggio allo stile "moderno", centrato sull'ar- monia compositiva e sull'u- so morbido e sfumato del colore. N a t o a t t o r n o a l 1 4 4 8 circa, si formò alla scuola umbro-marchigiana di Piero della Francesca e a quella fiorentina del Verrocchio, di cui fu allievo tra il 1470 e il 1472. Ebbe anche modo di conoscere un altro grande maestro della pittura rina- scimentale come Leonardo. A rubargli la notorietà però, s a r à s o p r a t t u t t o u n s u o talentuoso allievo che acco- glierà in bottega e che lo renderà soltanto "il maestro di" Raffaello Sanzio. Eppure G i o v a n n i S a n t i , p i t t o r e e padre di Raffaello, conside- rava Perugino il "divin pitto- re". Sebbene sia stato un arti- sta centrale del Rinascimen- to, il più famoso e richiesto n e l v e n t e n n i o c h e v a d a l 1480 al 1500, tra Roma e Firenze, la sua fama si è via v i a s p e n t a o f f u s c a t a d a i talenti creativi di Leonardo, Michelangelo e Raffaello, f i n o a g i u n g e r e a i g i o r n i nostri sbiadita e priva del suo reale valore. Per questo, lo scorso giugno, sempre nell'ambito delle celebrazio- n i d e l c i n q u e c e n t e n a r i o della sua scomparsa (morirà ultrasettantenne nel 1523), la mostra "Il meglio maestro d'Italia. Perugino nel suo t e m p o " c u r a t a d a M a r c o Pierini, direttore della Galle- ria Nazionale dell'Umbria e Veruska Picchiarelli, conser- vatrice del museo perugino, h a c e r c a t o a t t r a v e r s o 7 0 opere di recuperare la "giu- sta prospettiva" sull'artista, per restituirgli il ruolo che gli avevano assegnato il suo pubblico e la sua epoca che l o c o n s i d e r a v a n o i l p i ù importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Q u a t t r o c e n t o . T r a i s u o i maggiori capolavori, tutti a n t e c e d e n t i a l 1 5 0 4 , n e l momento in cui raggiunse l ' a p i c e d e l l a s u a l u n g a e straordinaria carriera, ci sono: la Pietà di San Giusto alle Mura che oggi è esposta alle Gallerie degli Uffizi di F i r e n z e , l a P a l a d i S a n Domenico a Fiesole, la Cro- c i f i s s i o n e d e l l a C a p p e l l a C h i g i i n S a n t ' A g o s t i n o a S i e n a , L o t t a f r a A m o r e e Castità realizzata a Mantova e lo Sposalizio della Vergine dipinto dal Perugino tra il 1501 e il 1504. Originaria- mente concepito per la Cap- pella del Santo Anello pres- s o i l D u o m o d i P e r u g i a , venne trasportato in Francia dalle truppe di Napoleone e oggi è conservata al Musée di Beaux-Arts di Caen, in Normandia. Suoi anche il T r i t t i c o G a l i t z i n o r a a l l a N a t i o n a l G a l l e r y d i Washington e il Polittico della Certosa di Pavia per gran parte alla National Gal- lery di Londra. I curatori della mostra hanno peraltro evidenziato come Perugino abbia lascia- to tracce profonde non solo in Umbria, Toscana e Lazio, t e a t r i p r e s t i g i o s i d e l s u o lavoro, ma in artisti piemon- tesi, emiliani, lombardo- veneti o perfino napoletani, di estrazione geografica e c u l t u r a l e p r o f o n d a m e n t e distante, che però si approc- ciarono ai suoi lavori come fondamentali testi di studio. Il Battesimo di Cristo in m o s t r a a M i l a n o v e d e a l centro della scena l'episodio narrato nel Vangelo secondo M a t t e o c h e r a c c o n t a d i quando Gesù, dalla Galilea, andò da Giovanni per farsi battezzare nel Giordano. Il cugino se ne meravigliò per- ché, secondo lui, avrebbe dovuto essere Gesù a battez- zarlo, ma Gesù disse: "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia". Appena ricevuto il battesimo, Gesù uscì dall'ac- qua, si aprirono i cieli e si vide lo Spirito di Dio scende- r e s u d i l u i i n f o r m a d i colomba. Poi una voce dal cielo disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". P e r u g i n o r a p p r e s e n t a proprio il momento in cui G i o v a n n i B a t t i s t a v e r s a dell'acqua sul capo di Cristo e in cielo appare la colomba d e l l o S p i r i t o S a n t o . N e l dipinto Gesù ha lo sguardo verso il basso e il Battista, con una veste che gli lascia s c o p e r t o m e t à p e t t o , u n a corda annodata in vita e un drappo rosso che gli scende dalla spalla, regge una lunga e sottile croce astile. Ai lati, due angeli simmetrici: uno guarda il cielo e ha le mani incrociate sul petto, l'altro volge lo sguardo in basso, meditativo. I piedi sono immersi in un corso d'acqua che sembra più un torrente che il Gior- d a n o . L ' a c q u a a r r i v a a l l e caviglie ed è così limpida che si vedono i piedi. Il paesag- gio è quello umbro: dolci colline, alberi dal fusto esile e chiome ordinate. La luce p a l l i d a s o t t o a u n c i e l o a z z u r r o e l i m p i d o . S u l l o sfondo, al centro, si intrave- de il profilo di una città. La perfetta anatomia, i corpi monumentali e dispo- sti secondo gli schemi della p r o s p e t t i v a , i v o l t i c h e r i m a n d a n o a l l a s t a t u a r i a dell'antica Grecia racconta- no la pittura rinascimentale d e l P e r u g i n o : l a s c e n a è minimale, il colore esalta il soggetto, le figure sono ele- g a n t i e l e g g e r e . M e n t r e domina l'equilibrio, si coglie la capacità del Perugino di catturare la spiritualità e la bellezza attraverso la pittura e la natura. Non fu cioè un caso, che Giorgio Vasari, il primo storico dell'arte e per- fetta incarnazione dell'arti- s t a p o l i e d r i c o d e l t a r d o Rinascimento, abbia plaudi- to agli esiti della sua pittura: " T a n t o p i a c q u e a l s u o tempo, che vennero molti di Francia, di Spagna, d'Ale- magna e d'altre province per impararla". I l B a t t e s i m o d i C r i s t o merita in sé ma l'allestimen- to digitale, che punta sui significati simbolici dell'ac- qua come fonte di purifica- zione e rinascita, aiuta sia a recuperare la visione collet- tiva dell'opera originale sia a riflettere sulle virtù umane, tema centrale dell'Umanesi- mo e base del Rinascimento, s o p r a t t u t t o s e s i c o g l i e anche il senso complessivo della mostra diffusa che si s n o d a t r a g l i 8 m u n i c i p i milanesi. Nei quartieri che un tempo erano realtà auto- nome e oggi sono integrati nella metropoli, sono allesti- te altre esposizioni di capo- l a v o r i l e g a t i t r a l o r o d a l tema dell'infanzia: "La Ver- gine" di Francesco Hayez, "La Madonna col Bambino e San Giovannino" di Bertel Thorvaldsen, le "Due Figu- re" di Carlo Carrà, "Sacra Famiglia" di Giovanni Car- novali, "Amore Materno" di A n g e l o D a l l ' O c a B i a n c a , "Adorazione dei Magi" di Adolfo Monticelli, "Mater- nità" di Gaetano Previati e " R i t r a t t o d i b a m b i n a " d i Achille Funi. Come dire un tour nella bellezza dell'arte che dal Rinascimento arriva fino al Novecento, senza mai perdere di vista la centralità dell'uomo. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Un dettaglio de La Natività, del Perugino (Copyrighted work available under Creative Commons agreement. Vittoria Garibaldi, Perugino, in Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2004/Public Domain) Il dipinto racchiude in sé gli elementi che avevano segnato la fortuna e la modernità del Perugino: il paesaggio che sembra materializzarsi grazie alla luce, le asperità che si appianano nelle linee fluide e un ambiente dai colori tenui, dolcissimi CONTINUA DA PAGINA 5

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