L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-28-2023

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27 GIOVEDÌ 28 DICEMBRE 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | G i o r n a l i s t a e sceneggiatore, esperto di edi- toria e di digi- t a l m e d i a , amante dei fumetti, della tecnologia e delle innovazio- ni che essa porta. Gianfran- co Cordara ha alle spalle una lunghissima e intensa carrie- ra iniziata presso la casa di animazione più famosa al mondo, la Walt Disney Ani- mation. Originario di Mila- no, Cordara vive dal 2014 a Los Angeles dove è anche docente presso la University of Southern California per il Master sullo streaming e l'e- voluzione del digital. Corda- r a è a t t u a l m e n t e S e n i o r A d v i s o r T e a m a t G r i s h i n R o b o t i c s d i L o s A n g e l e s dove si occupa di Intelligen- za Artificiale, ma continua ad avere legami lavorativi con la sua città di origine, dove è infatti docente presso l ' U n i v e r s i t à C a t t o l i c a d i Milano per il Master in Tv and Production e per guest- lecture sul Franchise e una sullo Streaming. Gianfranco, durante la tua carriera presso la D i s n e y A n i m a t i o n h a ricoperto vari ruoli, tra i quali quello di Vice Pre- sident of Global Opera- tions. Come è iniziata l ' a v v e n t u r a p r e s s o l a c a s a d i a n i m a z i o n e d i Topolino? Direi nel modo più assur- do che si possa immaginare. Mancava qualche giorno alla mia laurea in filosofia quan- do ho ricevuto una chiamata da Disney Italia che aveva appena aperto una accade- mia per sceneggiatori e per la quale avevo mandato la mia candidatura anche se me ne ero completamente dimenticato. Mi comunicano che sono entrato nel loro primissimo corso di sceneg- giatura, che decido di segui- re e al termine del quale ini- zio a lavorare per Disney. Quale è il primissimo ruolo che ha svolto? Avendo delle conoscenze tecnologiche, mi offrono di guidare il digital publishing, in un periodo in cui Milano era l'head-quarter principale p e r l a c o m p a g n i a . I n i z i o quindi a occuparmi di digital publishing, ovvero cerco di p o r t a r e i v a r i f u m e t t i d i Topolino e Paperino su iPad. All'epoca, era il 2008, c'era poca fiducia sul fatto che la gente avrebbe consumato quel tipo di contenuti a livel- lo digitale. Allora inizio ad andare ovunque per cercare d i c o n v i n c e r l i d e l n o s t r o p r o g e t t o , t r o v a n d o v a r i e porte chiuse ma puntando sempre più in alto, fino ad arrivare addirittura a pre- s e n t a r e i l p r o g e t t o a B o b Iger (dal 2022 è ammini- s t r a t o r e d e l e g a t o d i T h e Walt Disney Company, ndr) nel 2010, nella boardroom della Disney. E in quella boardroom cosa è successo? Lo abbiamo convinto e infatti il nostro progetto è stato il primo a uscire quan- do l'iPad è stato lanciato sul mercato. Da lì ho iniziato a ricevere molta pressione per spostarmi negli Stati Uniti, dove mi sono trasferito nel 2014 e mi viene affidata la direzione dell'area che si chiamava New IP dove svi- luppiamo un progetto molto bello che riguarda un colle- zionabile con tutti gli anima- letti delle varie principesse D i s n e y , c o m e i l g a t t o d i Biancaneve e il cane di Ariel. A quel punto la mia carriera prende un'altra direzione. Quale? Le produzioni che stavo facendo a livello di anima- zione andavano molto bene, il mio capo di allora mi chie- se quindi di dirigere i Grand Central Studios e accetto. Sviluppiamo due serie gros- s e , L a l e g g e n d a d e i t r e Caballeros, che è pratica- mente un sequel del famoso f i l m d e g l i a n n i ' 4 0 . E i l secondo è il Muppet Babies, una serie fatta con i Muppet ma per un target prescolare. Sono due serie che sono tut- tora su Disney+. A p r o p o s i t o d i Disney+, a questo punto d e l l a s u a c a r r i e r a s i avvicina il momento di lancio della piattafor- ma? Sì. Nel 2017 si apre una nuova area che è chiamata Disney Digital Network che raggruppa i siti e la parte social media della Disney. Visto che ero uno dei pochi a d a v e r e u n ' e s p e r i e n z a internazionale, mi affidano quel ruolo, che è stata una esperienza molto divertente. A quel punto, nel 2018, Bob Iger decide di lanciare il ser- vizio streaming della Disney e a quel punto viene messo insieme un team iniziale e vengo chiamato a gestirlo. Nel 2019 lanciamo Disney Plus, dopo aver lavorato per un anno ininterrottamente. T o r n a n d o p r o p r i o a quell'incontro con Bob I g e r , l e i h a a v u t o u n a vision rispetto all'uso d i g i t a l e d i c o n t e n u t i v i d e o , i n t e m p i n o n sospetti. Cosa le aveva fatto credere nella cosa? Io sono sempre partito dal principio che le nuove tecnologie non sono i busi- ness plan o i progetti, ma sono il modo in cui la gente le utilizzerà. Ad esempio, fino dalla fine degli anni 90, si sentiva parlare dell'uso di internet sul cellulare, ma l'annuncio veniva rimandato di anno in anno perché man- cava il device che lo suppor- tava. Nel 2008 grazie all'i- p h o n e , c h e e r a f a c i l e d a usare, l'uso di internet sul cellulare diventa la norma. La facilità d'uso è una cosa che viene sempre sottovalu- tata ma è essenziale, perché la gente non vuole fare fati- ca. S i p u ò d i r e c h e s i a avvenuta la stessa cosa per lo streaming? Assolutamente sì, la tec- nologia per fare streaming esiste dal 2008, non a livello della qualità di oggi ma esi- steva già con YouTube ad esempio. Quello che manca- va era un prodotto semplice come Netflix, dove si può trovare tutto quello che si vuole vedere. Questa cosa è stata straordinaria perché le nuove generazioni, dai Mil- lenials ai Gen Z, adorano la possibilità di poter control- lare il proprio tempo essen- do cresciuti con dei device che gli hanno sempre con- sentito di farlo. Netflix ha dato il controllo totale, esat- tamente come il cellulare. E quella è stata la direzione verso cui tutte le major sono andate. Restando in tema di tecnologie verso le quali tutti si stanno indiriz- z a n d o , s i p a r l a m o l t o spesso dell'AI ultima- mente, settore col quale lei lavora. Quale è il la s u a o p i n i o n e r i s p e t t o all'AI e al timore che le persone hanno in questo momento? Sento parlare dell'AI negli anni 90 quindi è qualcosa che viene da molto lontano e che è cresciuto a livello di potenza grazie all'aumento delle capacità dei computer di oggi, ma è presente da sempre. L'esempio che fac- c i o s e m p r e è q u e l l o d e l dizionario che abbiamo sul t e l e f o n o e c h e c i a i u t a a comporre le parole quando s c r i v i a m o u n m e s s a g g i o : quella è Intelligenza Artifi- ciale ed è una cosa che usia- mo da anni senza che nessu- no si sia spaventato. Quale è la sua posizio- ne rispetto a questa tec- nologia? Io sono sempre interessa- to a capire come possano essere usate le nuove tecno- logie. Al di là della percezio- ne comune su chatGPT e le immagini finte, io credo che nel mondo dell'entertain- ment ci siano tra applicazio- ni molto valide: la riduzione dei costi e la velocità, perché ci sono tool di post-produ- z i o n e c h e i n p o c h i s s i m i s e c o n d i f a n n o c o s e c h e prima richiedevano una set- t i m a n a . Q u e s t i s o n o d u e aspetti abbastanza ovvi e quello che a me interessa di più è il terzo aspetto ovvero fare nuove cose che prima non erano fattibili. P u ò f a r c i q u a l c h e esempio? A me interessano le inno- vazioni dal punto di vista creativo che l'AI porta. Al momento sto lavorando con una compagnia di animazio- ne che ha sviluppato un tool per fare "text to video": il tuo personaggio prende forma in b a s e a l l e i n d i c a z i o n i c h e sono state scritte e si ottiene u n v i d e o c o m p l e t a m e n t e animato. Questa cosa diven- ta interessante per fare ani- mazione per tik-tok, visto che sui social media è cru- ciale essere immediati e i trend passano abbastanza in fretta. In definitiva la cosa più interessante è capire le opportunità che l'AI crea. Gianfranco Cordara, l'italiano dietro al successo di Disney + Gianfranco Cordara (a sinistra) al lavoro con un collega (Photo courtesy of G. Cordara) LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES

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