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GIOVEDÌ 28 DICEMBRE 2023 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Scambio di auguri e consegne per il nuovo anno al Quirinale: tempo di bilanci e propositi internazionali I l presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Sua Santità Papa Francesco il seguente messaggio: «In occa- sione del Suo ottantasettesimo compleanno le giungano, a nome del popolo italiano e mio perso- nale, i più sinceri e affettuosi auguri di benessere e di proficua prosecuzione del Suo fecondo Magistero. In un mondo nel quale, pur- troppo, nuove rivalità si aggiun- gono a mai sopiti conflitti, la sua incessante azione pastorale con- tinua a richiamare tutti all'esi- genza di costruire soluzioni che ristabiliscano la pace ponendo la persona – con la sua inalienabile dignità – al centro dell'azione della Comunità internazionale. Il suo appello, costante e accorato, per ristabilire un rapporto di rispetto e dialogo nelle nostre società, costituisce un alto oriz- zonte valoriale per tutte le donne e gli uomini e di buona volontà. Parimenti forte è risuonato l'invito rinnovato da vostra Santità in occasione dei viaggi apostolici in Africa, in Europa e in Asia – oltre che degli inter- venti alla Cop28 – affinché si stabilisca un corretto equilibrio tra Uomo e Natura, abbandonan- do la logica dello scarto a favore di scelte concrete e inclusive che privilegino il "bene comune glo- bale". La lettera di Mattarella si con- clude infine dicendo: Come ha spesso sottolineato, ciascuno di noi, secondo il proprio ruolo e la propria capacità, è chiamato impegnarsi nella comprensione reciproca e nella pratica concreta della fratellanza umana, a pre- scindere da differenze di nazio- nalità, di condizione socio-eco- nomica o di affiliazione religio- sa. Confido che l'alto messaggio che rivolgerà al mondo per la significativa ricorrenza della Natività recherà conforto a quan- ti patiscono a causa dei conflitti, a cominciare dalla "martoriata Ucraina" e dal Medio Oriente, ove particolarmente sentita è l'e- sigenza di non spegnere la spe- ranza». Tra gli appuntamenti di fine anno, il presidente della Repubblica ha poi partecipato al Palazzo del Quirinale, alla tradi- zionale cerimonia dello scambio degli auguri di fine anno con il Corpo Diplomatico. Dopo l'indi- rizzo di saluto augurale del car- dinale Emil Paul Tscherrig, decano del Corpo Diplomatico e Nunzio Apostolico, il presidente Mattarella ha rivolto un discorso ai Capi delle Missioni Diplomatiche accreditati presso la Repubblica Italiana. Alla ceri- monia, nel Salone dei Corazzieri, hanno partecipato il ministro Antonio Tajani, il vice ministro e Sarebbe tuttavia errato ritenere che la soluzione a tali carenze risieda nello smantellamento delle regole della globalizzazio- ne: i limiti del multilateralismo odierno sono, infatti, riconducibi- li, in grande misura, alla volontà politica espressa dagli Stati che ne fanno parte. Indebolire l'architettura inter- nazionale darebbe libero campo a forze puramente distruttive lad- dove un multilateralismo effica- ce, fondato su principi di egua- glianza, trasparenti, responsabili e rappresentativi, sarebbe al con- trario di grande vantaggio. La sfida principale è proprio quella della rappresentatività. Le voci di chi oggi non si sente sufficientemente ascoltato vanno prese in adeguata conside- razione, a partire dalle legittime esigenze dei Paesi più poveri, più fragili, perché sono quelli le cui popolazioni patiscono maggior- mente i contraccolpi delle crisi che si susseguono. Aggiornare le regole significa rendere più autentica la testimo- nianza dei valori sottesi alla nostra convivenza civile». Dal "pilastro" dei diritti umani ai principi dello Stato di diritto alla guerra mondiale a pezzi che porta a un mondo in pezzi». Sono stati tanti i temi toccati nel corso di un lungo intervento che ha però colto «alcuni spiragli positi- vi sulla strada della cooperazione internazionale» così come in rela- zione alla Cop 28: «Siamo adesso chiamati a dare rapida e concreta attuazione a quanto deciso, con- sapevoli che il ritardo accumulato è già molto e il costo di nuove esitazioni ricadrebbe, moltiplica- to, sulle future generazioni». Se la «parabola della Nato - un'organizzazione che ha ritrova- to centralità e vigore nell'emer- genza drammatica e imprevista di una guerra in Europa - testimonia quanto sia importante non abban- donare la strada del multilaterali- smo» ha detto Mattarella, «il mio auspicio per il 2024 è che possa maturare un'accresciuta consape- volezza sulla necessità di imper- niare i rapporti internazionali sul rispetto degli Stati, dei popoli, delle persone. Su cooperazione, solidarietà, condivisione di responsabilità». Due giorni dopo questa ceri- monia, c'è stata quella per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle Istituzioni, delle Forze Politiche e della Società civile. Successivamente, sempre a Roma, alla sede del Comando Operativo Vertice Interforze - si è tenuto il collegamento in video- conferenza per gli auguri ai con- tingenti militari italiani impegnati nei teatri di operazioni interna- zionali. In una foto d'archivio del Quirinale, l'incontro tra Papa Francesco e il presidente Mattarella (Ph Quirinale.it) L'incontro del presidente della Repubblica Mattarella con il corpo diplomatico (Ph Quirinale.it) i Sottosegretari del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. «A fronte di uno scenario che sembrerebbe implicare la fine di un sistema basato su regole con- divise, alcuni osservatori parlano di "un'età del caos", in un mondo in cui tutto è permesso, dove l'atto di aggressione non è più censurato come violazione ma, al contrario, viene addirittu- ra giustificato per pretesi interes- si nazionali. L'ondata di destabi- lizzazione delle regole adottate dalla comunità internazionale, e che portò alla creazione delle Nazioni Unite - ha detto - è davanti a tutti noi. I pretesti sono i più diversi: con approccio inammissibile c'è chi giustifica gli attacchi come desiderio di costruire un nuovo ordine inter- nazionale, più rispettoso di nuovi equilibri affacciatisi. Il mondo in questi decenni è cambiato ma l'esito dei conflitti non lo con- durrebbe mai a un ordine più rispettoso e più giusto. Se si desidera realizzare rego- le e istituzioni più rispondenti è certamente produttivo ed effica- ce procedere all'impresa quando si è in pace. È la pari dignità tra tutti i soggetti internazionali il principio su cui impostare i rap- porti tra gli Stati. Con un cambio di paradigma, che sposti definiti- vamente l'accento dalla competi- zione alla cooperazione. Il modello non può essere quello delle conferenze interna- zionali che si limitino, di volta in volta, a fotografare contingenti rapporti di forza. Dobbiamo essere consapevoli che il nostro pianeta, per sopravvivere, ha indispensabile necessità di un sistema multilaterale, capace di sviluppare ulteriormente forme di collaborazione e di integrazio- ne. Non si tratta di una difesa pregiudiziale dell'attuale sistema multilaterale: le Organizzazioni Internazionali di cui oggi dispo- niamo non sono state disegnate per affrontare tutte le sfide che abbiamo davanti e, riflettendo gli equilibri usciti dalla Seconda guerra mondiale, spesso non sono state in grado di registrare le novità, perdendo efficacia. La soluzione, tuttavia, non consiste nell'accentuarne i difet- ti, rischio insito in alcune rifor- me ipotizzate, cristallizzando, ad esempio, nuove categorie di serie A e serie B per i membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, all'Organizzazione mondiale del commercio, dall'Organizzazione mondiale della sanità, al regime sul controllo degli armamenti nucleari, queste e altre istituzioni hanno bisogno di essere aggior- nate e rafforzate. Delle loro carenze tutti paghiamo un prezzo.