L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 11 GENNAIO 2024 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT G iro di boa completato per la Serie A 2023/2024: l'Inter - non senza pole- miche - si conferma in vetta alla classifica, tallonata dalla pugna- ce Juventus e - più in ritardo - dallo scostante Milan. In questa prima fase dell'anno, sono molti i protagonisti che si sono distinti - in campo come in panchina. Ecco i nostri premi individuali, riguardanti il girone d'andata. MIGLIOR GIOCATORE: LAUTARO MARTINEZ, INTER (17 Presenze, 16 gol, 2 assist). Lautaro Martinez ha rea- lizzato quasi il doppio dei gol del secondo miglior marcatore di Serie A: un dato mostruoso, che non può che rendere l'argentino il miglior giocatore di questa prima parte del torneo. Certo, rispetto al passato, sta brillando meno quanto a continuità, anche all'interno della stessa partita. Però 16 gol in 17 presenze (e senza essere rigorista) sono tanti. Lui è l'anima della capolista: per quanto Thuram stia facendo bene, il 'peso' di Lautaro nel gioco nerazzurro è assolutamen- te superiore. E se si considera come le alternative offensive a disposizione di Inzaghi siano tutt'altro che affidabili, si com- prende quanto il 'Toro' sia fon- damentale per le speranze di 'seconda stella' dell'Inter. MIGLIOR PORTIERE: MICHELE DI GREGORIO, MONZA (18 presenze, 17 gol subiti, 1 rigore parato). Il Monza ha cambiato faccia: è diventato una squadra più compatta e soli- da, lasciando da parte il calcio frizzante dello scorso anno, in Tra sorprese e conferme, i migliori in campo trasformano il Campionato di 7 squadre in uno spettacolo nome di un maggior rendimento in classifica. Tra i protagonisti che hanno reso possibile questa metamorfosi, c'è Di Gregorio che è passato, dall'essere un por- tiere affidabile, a rappresentare il meglio sulla piazza, sia in termi- ni di rendimento, sia dal punto di vista della spettacolarità degli interventi. Se si eccettua il brutto passaggio a vuoto contro la Fiorentina, nella 17esima giorna- ta, Di Gregorio non è mai stato giudicato insufficiente, sfoderan- do anzi una serie di 'paratone' impressionante che ha fatto le fortune del Monza. MIGLIOR DIFENSORE CENTRALE: ALESSANDRO BUONGIORNO, TORINO (16 presenze, 3 gol, 0 assist). Centrale mancino che fa di anti- cipo e forza fisica le migliori caratteristiche. Dopo aver rifiu- tato il trasferimento estivo all'Atalanta, si è messo al comando della difesa del Torino (di cui è anche capitano e leader carismatico), disputando sin qui una grande stagione. I Granata hanno faticato ad ingranare, ma Buongiorno non è mai andato in apnea, risultando marcatore pre- ciso ed affidabile, capace di districarsi anche nelle circostan- ze più ostiche, quando i suoi venivano presi d'assalto dall'av- versario. MIGLIOR ESTERNO DIFENSIVO: FEDERICO DIMARCO, INTER (16 pre- senze, 3 gol, 4 assist). Statistiche alla mano, Dimarco è chiara- mente l'esterno difensivo più efficace e costante di questa prima parte di Campionato. Mancino molto tecnico e di grande propensione offensiva, l'ex Verona è tremendamente migliorato anche dal punto di vista della personalità. Nella corazzata Inter è tra i calciatori più esuberanti e cari- smatici: un vero leader, tutt'altro che silenzioso. È sicuramente premiato dal modulo di Inzaghi, di cui è uno degli interpreti più importanti. La sua corsa, i suoi cross e i suoi tiri da lontano stan- no facendo le fortune dell'Inter. MIGLIOR CENTROCAM- PISTA CENTRALE: HAKAN CALHANOGLU, INTER (19 presenze, 7 gol, 3 assist). Calato nel cuore di un centrocampo tec- nico, fisico e soprattutto funzio- nale come quello dell'Inter, Çalhanoglu si è dimenticato delle abituali difficoltà di collo- cazione tattica, rivelandosi un regista abile sia in impostazione, sia nel recupero del pallone. Con i piedi che si ritrova, poi, è una sentenza sui calci piazzati e, complici i tanti rigori tirati, il suo bottino di 7 reti è davvero impressionante. Di assoluto rilie- vo la costanza di rendimento e di STEFANO CARNEVALI partite di cartello, dopo un paio di iniziative non riuscite, si deprime e finisce per eclissarsi a lungo dal gioco. MIGLIOR CENTRAVAN- TI: LAUTARO MARTINEZ, INTER (17 presenze, 16 gol, 2 assist). Scelta inevitabile. Lautaro è stato il miglior calcia- tore di questa prima parte di anno ed è il miglior attaccante del torneo. Sa segnare in tutti i modi, partecipa alla manovra della squadra e non disdegna nemmeno i recuperi difensivi. Tecnica, potenza, velocità. Presenza in area, e sulla trequar- ti. Crea e finalizza il gioco: l'au- tentico top player della massima divisione italiana è il 'Toro' nerazzurro. MIGLIOR ALLENATO- RE: THIAGO MOTTA, BOLOGNA. Il Bologna è tra le più belle rivelazioni della stagio- ne. Sia per i risultati ottenuti (chiude il girone d'andata quin- to, a un punto dalla zona Champions League), sia per il gioco espresso. I Felsinei si sono trasformati da squadra 'tiepida' e inconclu- dente (sempre salva troppo pre- sto e senza abbastanza risorse per ambire all'Europa) a 'mac- china da gioco' che, pur pog- giando su una grande solidità difensiva, si diverte e fa diverti- re. Ci sono individualità interes- santi (cresciute sotto l'attuale guida tecnica), ma incidono enormemente schemi e intuizioni proprio di Thiago Motta, un alle- natore giovane, che fa della pro- positività il proprio marchio di fabbrica. Senza imbrigliare i talenti, ma praticando comunque una tattica 'corale', l'ex centro- campista azzurro sta ottenendo il massimo dal suo Bologna. E ha già attirato l'interesse di alcune 'big' europee. MIGLIOR SORPRESA: JOSHUA ZIRKZEE, BOLO- GNA (19 presenze, 7 gol, 2 assi- st). Con l'addio di Arnautovic, a Bologna erano molto preoccupa- ti. Alle spalle del gigante austria- co, infatti, non restava che Joshua Zirkzee: un ragazzone molto giovane che - dopo gli esordi da urlo col Bayern Monaco, una parentesi molto negativa a Parma e una buona stagione all'Anderlecht - lo scor- so anno aveva più che altro fatto panchina al Dall'Ara. Trovata la titolarità e ritrovata la fiducia, però, la punta olande- se è letteralmente esplosa, rive- landosi un playmaker offensivo tecnico e potente, bellissimo da vedere ed efficacissimo in rifini- tura. Deve solo migliorare un po' il proprio feeling con il gol, ma qualità e visione delle gioca- te sono già da top player. Entusiasmante. Joshua Zirkzee (Ph© Vincenzoizzoreporter | Dreamstime.com) acquisto viola che, pur non aven- do particolarmente brillato, si comunque fatto preferire per impegno e 'cattiveria'. PEGGIOR ALLENATORE: RUDI GARCIA, NAPOLI. Raccogliere l'eredità di Spalletti, dopo la clamorosa e meritatissima vittoria nello scorso Campionato, sarebbe stato difficile per tutti. Specie dovendo farlo in una piaz- za 'calda' e umorale come Napoli: impensabile replicare gioco e risultati del 2022/23. Garcia ha però commesso tanti errori, cercando da subito di 'rompere' con il recente passato, senza comunque riuscire a intro- durre un nuovo stile di gioco che replicasse - almeno nei risultati - l'efficacia costruita da Spalletti. Con l'ambiente azzurro in subbu- glio, l'esonero è arrivato presto ed è parso inevitabile. CONTINUA DA PAG. 38 tenuta fisica: dopo anni di pre- stazioni altalenanti, il centro- campista turco pare entrato nell'età della maturità. MIGLIOR TREQUARTI- STA: ANDREA COLPANI, MONZA (19 presenze, 6 gol, 1 assist). Una delle scoperte più luminose di questo girone d'an- data. L'intuizione di Palladino - che lo ha spostato sulla trequarti, in posizione di appoggio alla prima punta, libero di svariare - ha consentito al Monza, specie nelle prime giornate, di ovviare ai propri problemi realizzativi. Alto e longilineo, Colpani ha movenze che in qualche modo ricordano Rivaldo, accarezza il pallone con grande perizia e si è riscoperto - oltre che molto abile negli uno contro uno - anche rea- lizzatore estremamente efficien- te. Nel finale del girone, gli avversari hanno cominciato a prendergli un po' le misure, ma resta l'arma offensiva più peri- colosa del Monza. MIGLIOR SECONDA PUNTA: ALBERT GUD - MUNDSSON, GENOA (17 presenze, 8 gol, 2 assist). Tra le sorprese più belle di questa prima parte di torneo. L'islandese - che già si era messo in luce nella scorsa Serie B - non ha pagato assolutamente il salto di categoria, risultando il principale artefice delle fortune del Genoa. Seconda punta di grande movimento, non disde- gna le corse di ripiegamento, ma il suo asso nella manica è il drib- bling rapido e fulmineo con cui - in ogni zona del campo - riesce a sbarazzarsi dell'avversario. Non dà mai punti di riferimento, per questo ama giocare alle spalle di una prima punta 'classica' (quanto è pesata, in questo senso, la lunga assenza di Retegui). Calcia molto bene di destro: i suoi tiri potenti e dalla rapida esecuzione, sono ormai un marchio di fabbrica ben pre- ciso. MIGLIOR ESTERNO D'ATTACCO: CHRISTIAN PULISIC, MILAN (17 presen- ze, 6 gol, 4 assist). Arrivato tra molto scetticismo - e con la pro- spettiva di essere un'alternativa a Leao o a Chukwueze -, il capi- tano della Nazionale Usa si è da subito imposto come titolare ina- movibile del Milan di Pioli, sep- pur 'costretto' sulla fascia destra, dove non è propriamente a suo agio. In ogni caso tecnica, qualità ed esperienza lo hanno reso una delle risorse più prezio- se per il Milan di quest'anno. Certo, gli manca ancora quella forza mentale che gli consenti- rebbe di compiere il definitivo salto di qualità (gioca da una vita, ma ha solo 24 anni!): trop- po spesso, infatti, specie nelle

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