L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-25-2024

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27 GIOVEDÌ 25 GENNAIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | S i c h i a m a C a s a I Wonder ed è un luogo di incontro dove si scambia- no idee sui film e si intrattengono rapporti di l a v o r o c o n g l i a d d e t t i a l lavoro del mondo del cine- m a . L a p a r t i c o l a r i t à ? G l i incontri si svolgono in una casa vera e propria, con una cucina spaziosa dove ai for- nelli c'è uno degli chef italia- ni più rinomati di New York, Michele Casadei Massari. Un progetto che lo stesso Casadei Massari ha creato c o n l ' a m i c o d i i n f a n z i a Andrea Romeo, anche lui bolognese, fondatore di I W o n d e r P i c t u r e s , c a s a d i distribuzione cinematografi- ca. "Per comprare film seguo i mercati e i festival insieme a l m i o a m i c o d ' i n f a n z i a Michele. Negli anni ci siamo accorti di quanto si mangias- s e m a l e n e i f e s t i v a l e d i quanto fosse faticoso preno- tare in un ristorante e incon- trarsi per appuntamenti di lavoro" ci racconta Romeo, c h e i n c o n t r i a m o a C a s a I Wonder a Park City, in Utah, durante la 40esima edizione del Sundance Film Festival, la rassegna di cinema indi- p e n d e n t e p i ù f a m o s a a l mondo che si è tenuta dal 18 al 28 gennaio. La sua casa di distribuzione, fondata dieci anni fa, ha distribuito in Ita- lia successi mondiali come Everything, Everywhere All at Once e The Whale e che quest'anno si è aggiudicato i diritti per La Zona di Inte- resse, che ha raccolto ben c i n q u e n o m i n a t i o n s p e r i prossimi Oscar. "Così abbia- mo pensato di creare uno spazio nostro dove possiamo incontrare le persone che d o b b i a m o v e d e r e , c o m e rivenditori, registi, produt- tori, e di incontrarli durante pranzi e cene per chiacchie- rare con loro. Da base c'è proprio l'accoglienza tipica- mente italiana, è tutto legato al concetto di comunità, alla possibilità di vivere degli spazi per avere delle occasio- ni di condivisione, al man- giare assieme, che fa parte del nostro modo di vedere anche il lavoro sui contenu- ti". "Cosa c'è di più bello di accogliere qualcuno a casa e scambiarsi contenuti intor- no a un tavolo? Facendo da mangiare non solo ci rappre- sentiamo ma permettiamo a tutti di raccontarsi". Ci dice lo chef Casadei Massari, 48 anni, nato a Riccione e cre- s c i u t o a B o l o g n a m a d a l 2009 residente a New York. "In maniera molto spon- t a n e a c i è v e n u t a q u e s t a idea. Per entrambi è norma- l e c h e l ' a m o r e p e r i f i l m significhi stare assieme e condividere anche momenti di socialità e di cibo. Casa I Wonder è dove la gente che lavora nel mondo del cine- ma può avere un'esperienza conviviale e dove può parla- re dei propri contenuti. Il c o n c e t t o è q u e l l o d e l b r e a k i n g b r e a d , o v v e r o rompere un pezzo di pane chiacchierando". Ci spiega Casadei Massari, che oltre a essere proprietario del risto- rante Lucciola nell'Upper W e s t S i d e d i N e w Y o r k è corporate executive chef di Ferrari e brand ambassador di Parmigiano Reggiano e di Pastificio Felicetti. "Oggi, ad esempio, abbiamo avuto un incontro con la casa di pro- duzione francese Charades e abbiamo pensato di fare una fiorentina con salsa proven- zale accompagnata da un vino piacentino". I piatti messi in tavola da Chef Casadei Massari cam- biano ogni giorno e includo- no rigorosamente solo pro- dotti italiani come Ferrarini, Giusti 1605, Urbani Truffles, La Giardiniera Di Morgan, Filicori Zecchini, il Consor- zio del Parmigiano Reggia- no, Riso Buono, Pastificio F e l i c e t t i , C a i n t e L u r e t t a , Ferrari Trento Doc e Palazzo di Varignan. Ed è qui che diventa cruciale la figura di G i u l i a P e r o v i c h , d i g i t a l marketing director nonché fondatrice di Arnald NYC, agenzia di consulenza e Pr dedicata al cibo e che rap- p r e s e n t a p r o p r i o q u e s t i brand sul mercato america- no. "Tutti i miei clienti sono a z i e n d e d i f a m i g l i a c h e hanno alle spalle una grande storia. Ad esempio, Acetaia G i u s t i c h e p r o d u c e a c e t o b a l s a m i c o d a 4 0 0 a n n i o Palazzo di Varignana che ha u n r e s o r t s u l l e c o l l i n e d i Bologna dove hanno pianta- to 150mila ulivi e producono un olio pluripremiato e buo- nissimo. Sono tutti marchi che sono aperti ad essere contagiati da altri mondi e a scambiarsi valori e punti di vista". Come è stata coinvol- t a n e l p r o g e t t o C a s a I Wonder? L a v o r o c o n l o C h e f Michele Casadei Massari da diverso tempo e quando mi ha presentato Andrea qual- che anno fa, proprio Andrea mi ha detto una cosa bellis- sima: "Il nostro obiettivo come casa di distribuzione è raccontare e scegliere storie visionarie e intime, che a noi piacciono molto. Il modo in cui tu mi racconti del tuo prodotto, è molto simile al nostro. Se vuoi possiamo unire questi due mondi e p o r t a r e q u e s t i p r o d o t t i durante le nostre occasioni di hospitality, ovvero duran- te i festival del cinema ai quali partecipiamo". Quale è stato il primo evento di Casa I Won- der? La Mostra del Cinema di Venezia di qualche anno fa dove abbiamo presentato un aperitivo firmato da Giusti, seguendo il trend nato in America dell'aceto balsami- c o n e i c o c k t a i l . A b b i a m o replicato nel 2023 con un grandissimo progetto presso il ristorante Valentino alle spalle del Palazzo del cine- ma, che è diventato il nostro hub di I Wonder Picutres e d o v e a b b i a m o p o r t a t o i n o s t r i p r o d o t t i e a n c h e i nostri partner, ovvero regi- sti, attori, giornalisti ecc. E a u n c e r t o p u n t o s o n o a r r i v a t i g l i S t a t i Uniti? Sì. Michele ha un risto- rante a New York e anche io sono di base nella Grande Mela dunque il mio primo obiettivo era quello di dare voce ai prodotti italiani negli Stati Uniti. Abbiamo quindi deciso di partecipare al Tel- luride Film Festival in Colo- rado, dove abbiamo festeg- g i a t o i l c o m p l e a n n o d i W e r n e r H e r z o g a C a s a I Wonder. A volte si vedono attori o premi Oscar tagliare le cipolle con chef Michele, mettersi il grembiule e cuci- n a r e c o n l u i . S u c c e d o n o anche queste magie. Che tipo di reazione avete dalle case di pro- duzione Usa? R i t r o v i a m o l o s t e s s o sguardo e gli stessi occhi stupiti di quando i clienti entrano da chef Michele al ristorante Lucciola di New York. Lì, ad esempio, sono stupiti di non essere manda- t i v i a d o p o i l c o n t o , c o s a tipica newyorkese. Quando gli chiediamo cosa vogliono da mangiare, loro si aspetta- no di trovare una sorta di menù, che invece noi non abbiamo, appunto perché il nostro concetto è quello di sentirsi come a casa. In senso orario: Qualcuno ha detto "tartufi"? Andrea Romeo (sinistra) e Michele Casadei Massari, amici di vecchia data, nella cucina di Casa I Wonder, e chef Casadei Massari (destra) e Silvia Nittoli, nella sua cucina a Casa I Wonder (Photos: Riccardo Piazza) C a s a I W o n d e r , c i n e m a e c i b o italiano al Sundance Film Festival RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL

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