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17 GIOVEDÌ 8 FEBBRAIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | M onteleone d'Orvieto è un grazio- s o b o r g o situato nella regione Umbria, non lontano dal confine con la Toscana. Il centro più grande più vicino è Città della Pieve, a circa 10 chilometri, che è di per sé un piccolo gioiello di arte e sto- ria. La posizione di Monteleo- ne offre un punto di osserva- zione perfetto per esplorare sia l'Umbria che la Toscana, rendendolo un luogo ideale per coloro che desiderano immergersi nel ricco patrimo- nio culturale e nelle bellezze naturali dell'Italia. Ai visitato- ri, questo villaggio offre una f u g a s e r e n a i n u n m o n d o dove il tempo sembra scorre- re a un ritmo più dolce: arroc- cato com'è in cima a una col- lina, offre viste mozzafiato sulla campagna circostante, piena di dolci colline, rigo- gliosi vigneti e boschetti di uliveti. La sua posizione collinare lo rese un importante punto militare, strategico e com- merciale, poiché offriva pano- rami e controllo sulle rotte commerciali che attraversa- vano la campagna umbra e toscana. Questo vantaggio fece sì che, durante il Medioe- vo, Monteleone fosse spesso al centro di scaramucce e lotte di potere tra i signori locali concorrenti, lo Stato Pontificio e le fiorenti città- stato come Firenze e Siena. Le sue mura fortificate sono ancora in piedi a ricordarci la tumultuosa storia del villag- gio. Come sempre accade nei luoghi dal passato movimen- tato, l'arte e l'architettura di Monteleone d'Orvieto sono specchio della sua storia e incarnazione del percorso estetico e spirituale della sua g e n t e a t t r a v e r s o i s e c o l i . Notevole è la Chiesa di San Francesco, un tesoro archi- tettonico noto per i suoi affre- s c h i r i n a s c i m e n t a l i , c o s ì come il Castello di Monteleo- ne e l'iconica Torre Mozza. Le tortuose vie di Via Dritta e Via Torta, oggi Via Mazzi- ni, sono perfetti esempi del- l ' i m p i a n t o m e d i e v a l e d e l borgo. Altro punto di riferimento interessante a Monteleone è il Teatro dei Rustici. Pur essendo di modeste dimen- s i o n i , i l t e a t r o r i v e s t e u n ruolo significativo nella vita culturale del paese: è uno dei più piccoli teatri storici del mondo, e fu realizzato grazie all'iniziativa di giovani locali nel 1732, che chiesero il per- messo alle autorità cittadine di utilizzare lo spazio, origi- nariamente un granaio all'in- terno dell'antico palazzo pub- blico, per attività teatrali, in particolare per rappresentare commedie durante il periodo del Carnevale. Tale richiesta venne accolta all'unanimità, segnando l'inizio di una lunga tradizione teatrale a Monte- leone d'Orvieto che continua ancora oggi. La sua impor- tanza storica è ulteriormente evidenziata dal suo ruolo di sede dell'Accademia Filo- drammatica dei Rustici, che ne sottolinea l'importanza nel panorama culturale locale. Nonostante le difficoltà, com- presi i sospetti da parte dello Stato Pontificio preoccupato per la diffusione di idee rivo- luzionarie, il teatro sopravvis- s e e p r o s p e r ò . H a s u b i t o importanti rifacimenti tra il XIX e il XX secolo, preser- vandone il fascino architetto- nico e valorizzandone la fun- zionalità. Monteleone d'Orvieto offre molto anche agli amanti della natura. Tutt'intorno al borgo, la campagna umbra si dispie- ga in un panorama di dolci colline, vigneti e uliveti; la zona è perfetta per fare escur- sioni a piedi e in bicicletta, ma anche semplicemente per ammirare la bellezza della campagna dell'Italia centrale. I n t e r m i n i d i e v e n t i e calendario culturale, Monte- leone inizia bene tra dicem- bre e gennaio con il suo Pre- s e p e V i v e n t e , u n a rappresentazione del raccon- to natalizio che riunisce la comunità in uno spettacolo di fede e tradizione. La Sagra degli Gnocchi, che si tiene a metà giugno, è una buona occasione per sperimentare la cucina locale e l'abilità del paese nel creare piatti delizio- si e tradizionali. Luglio vede la Festa di San Lorenzo, una celebrazione piena di musica, buon cibo e le uniche tortuccie, pizze fritte dolci e salate che sono una preliba- tezza locale. Agosto porta con sé il Ritorno a casa, La Rimpatriata, un sentito evento pensato per accogliere di nuovo coloro che si sono avventurati oltre il villaggio alla ricerca di nuove opportu- nità, riaffermando i legami della comunità e del patrimo- nio condiviso. La cucina di Monteleone d'Orvieto, come gran parte dell'Umbria, è radicata nella terra. I piatti locali sono rea- lizzati con ingredienti freschi e di stagione, sottolineando la semplicità e il sapore. Tar- t u f o , l e g u m i e s e l v a g g i n a hanno un posto di rilievo, insieme al pregiato olio d'oli- va e ai rinomati vini prodotti nella zona circostante. Il cibo qui riflette il patrimonio culi- nario dell'Umbria, offrendo un assaggio della ricca gene- rosità della regione e del lega- me della sua gente con la terra. L a B a t t a g l i a delle Arance è u n a t r a d i z i o n e u n i c a e v i v a c e che si tiene ogni anno a Ivrea, una città della regione Piemonte. Questo evento fa parte del carnevale storico del paese e si svolge nell'arco di tre giorni, solita- mente nel mese di febbraio, fino al Mercoledì delle Cene- ri. Il festival commemora u n a s t o r i a m e d i e v a l e d i ribellione contro la tirannia, le cui origini risalgono a una rivolta del XII secolo contro un signore malvagio. S e c o n d o l a s t o r i a , i l signore aveva il diritto di passare la notte con qualsia- si donna appena sposata, pretesa che fu violentemen- te respinta dalla figlia di un mugnaio, Violetta. Riuscì a decapitare il tiranno, cosa che scatenò una rivolta di m a s s a t r a i c i t t a d i n i . P e r onorare la loro lotta per la libertà, i cittadini di Ivrea rievocano questa battaglia attraverso il lancio di aran- ce, che simboleggiano le pie- tre e le altre armi medievali utilizzate dai ribelli contro gli scagnozzi del signore. La battaglia delle arance coinvolge migliaia di parte- cipanti, divisi in nove squa- d r e d i c o m b a t t i m e n t o a piedi, che rappresentano la g e n t e c o m u n e , e d i v e r s e squadre di carri, che simbo- l e g g i a n o l e g u a r d i e d e l t i r a n n o . I p a r t e c i p a n t i a piedi, detti aranceri, ingag- g i a n o u n a f i n t a b a t t a g l i a contro quelli sui carri, lan- ciandosi arance a vicenda: l'evento è una cosa seria, con molti partecipanti che indossano indumenti pro- t e t t i v i p e r e v i t a r e l e s i o n i causate dai frutti volanti. Nonostante le misure pro- tettive, è normale che i par- tecipanti subiscano lividi e ferite a causa delle arance! Il festival non è solo uno spettacolo vivace e colorato, ma anche una celebrazione comunitaria della storia e dello spirito di indipendenza di Ivrea. Le arance utilizzate nella battaglia, che non cre- scono localmente e devono e s s e r e i m p o r t a t e , s p e s s o dalla Sicilia, diventano un s i m b o l o d e l l ' u n i t à d e l l a comunità e della resistenza contro l'oppressione. Dopo l'evento, le arance schiaccia- te vengono raccolte e utiliz- z a t e p e r i l c o m p o s t , garantendo uno smaltimen- to ecocompatibile. S i a i v i s i t a t o r i c h e l a gente del posto adorano lo spettacolo, con la popolazio- ne della città che si riempie di turisti desiderosi di assi- stere o partecipare ai festeg- giamenti. Per sicurezza, si consiglia agli spettatori di indossare cappelli rossi per segnalare la loro non parte- cipazione e di restare dietro le reti di sicurezza per evita- re colpi accidentali da parte delle arance. In battaglia a Ivrea … con le arance (Photo: Francesco Zanon/Dreamstime) Monteleone d'Orvieto: un incantevole borgo immerso nella quiete Tartufi neri, un prodotto tipico della zona di Monteleone d'Orvieto (Photo: Sandro Fileni/Dreamstime) La Battaglia delle Arance, la più dolce di tutte le battaglie! LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA