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19 GIOVEDÌ 22 FEBBRAIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | I n u n ' e p o c a i n c u i i concetti di multietni- cità e multiculturali- smo sono conversa- z i o n i p e r v a s i v e e dominanti nel nostro mondo altamente connesso e globa- lizzato, è importante ricorda- re che questo non è un feno- m e n o n u o v o n e g l i a n n a l i della storia. In effetti, i nostri antenati, gli abitanti dell'an- tico Impero Romano, rappre- sentano la prova vivente di questa longeva esperienza umana. Vedete, la parola "Roma- ni" durante lo zenit dell'Im- pero si riferiva a una popola- z i o n e d i s o r p r e n d e n t e diversità, sia culturalmente c h e e t n i c a m e n t e . Q u e s t a diversità non era solo il risul- tato delle vaste conquiste del- l'Impero, ma derivava anche da secoli di integrazione e mescolanza con i popoli con- quistati, comprese le popola- zioni italiche, gli Etruschi, i Greci e i Celti. Questo è il motivo per cui l'Impero Romano, in tutta la sua grandezza e complessità, incarna le antiche radici delle nostre moderne discussioni sulle società multiculturali, ricordandoci che la conviven- za umana e lo scambio cultu- rale hanno profondi prece- denti storici. Al suo apice, l'Impero Romano si estendeva attra- verso Europa, Africa e Asia ed era un simbolo di multiet- nicità e multiculturalismo senza precedenti nel mondo antico. Questa vasta distesa era caratterizzata da un pro- spero mosaico di culture, etnie, lingue e persino reli- gioni, risultato di secoli di espansione, conquiste e com- merci. L'essenza dell'identità e del quadro operativo dell'Im- p e r o e r a p r o f o n d a m e n t e radicata in questa diversità, e una delle strategie chiave per gestire una popolazione così mista è stata la graduale estensione della cittadinan- za romana: originariamen- te limitata ai residenti di Roma, la cittadinanza fu pro- gressivamente offerta ad altri italiani e infine a popoli di province remote, tessendo un filo comune di identità tra la miriade di popoli dell'Impe- ro. Fondamentalmente, ha anche permesso di mantene- re le loro caratteristiche cul- turali uniche. I centri urbani dell'Impero, come Roma, A l e s s a n d r i a , A n t i o c h i a e Costantinopoli, erano vivaci crogioli in cui culture diverse si mescolavano tra loro: que- ste città, fiorenti dal punto di vista amministrativo, milita- re, commerciale e culturale, facilitavano le interazioni tra vari gruppi etnici e coltivava- no un ambiente di scambio culturale e di assimilazione. Le estese reti commerciali di Roma amplificarono ulte- riormente questo effetto, col- legando l'Impero con terre lontane e introducendo beni esotici insieme a nuove idee e credenze religiose. E non dobbiamo dimenticare l'e- sercito romano e il ruolo che ebbe nel tessuto multi- culturale dell'Impero: i sol- dati venivano reclutati da tutti i territori e potevano essere stanziati in terre lon- tane, con i veterani che spes- so si stabilivano lontano dalle loro case d'origine, una prati- ca che non solo facilitò la dif- fusione della cultura romana ma favorì anche la fusione di tradizioni e popoli. L a s t o r i a c i h a s e m p r e insegnato tutto questo, ma oggi anche la scienza può dimostrarlo grazie al DNA. In un'intrigante esplorazione dei movimenti umani duran- te l'Impero Romano, uno stu- dio condotto da ricercatori d e l l ' U n i v e r s i t à d i S t a n f o r d e r i p o r t a t o d a Sarah C.P. Williams sul sito web della Stanford Medi- cine, svela l'ampia diversità e i m o d e l l i m i g r a t o r i d e l l e popolazioni antiche. Questo studio, originariamente pub- blicato sulla rivista eLife, ha utilizzato l'analisi del DNA antico per offrire una pro- spettiva innovativa su come le popolazioni interagivano e migravano attraverso i terri- tori dell'Impero. Il fondamento di questa ricerca risiede nello sforzo c o l l a b o r a t i v o d i u n t e a m internazionale guidato da Jonathan Pritchard, pro- fessore di genetica e biologia presso la School of Humani- ties and Sciences di Stanford. Il team ha analizzato metico- l o s a m e n t e i g e n o m i d i migliaia di individui antichi, compresi 204 scheletri appe- na sequenziati per questa ricerca, provenienti da 53 siti archeologici in 18 Paesi. Que- sti individui vissero princi- palmente durante il periodo della Roma imperiale e della tarda antichità, dal I al VII secolo d.C. Questi nuovi dati genomici colmano una lacu- na cruciale nella nostra com- prensione storica di quest'e- poca, come sottolineato da Clemens Weiss, uno dei principali contributori allo studio ed ex ricercatore post- dottorato nel laboratorio di Pritchard, ora associato allo Stanford Cancer Institute. In precedenza, il gruppo di Pritchard aveva tracciato la diversità genetica delle popo- lazioni intorno a Roma per un periodo che abbracciava 12.000 anni, dall'età della pietra al Medioevo, rivelando u n a u m e n t o s i g n i f i c a t i v o d e l l a d i v e r s i t à i n t o r n o a l periodo in cui Roma fu uffi- cialmente fondata, nel 753 a.C. Lo studio attuale restrin- ge il focus a un arco tempo- r a l e p i ù d e f i n i t o ma si espande geograficamente fino a comprendere l'intero I m p e r o R o m a n o . I n t a l modo, si basa sui dati del DNA esistenti e introduce nuove sequenze per presen- tare una visione più sfumata dei cambiamenti demografici avvenuti. I risultati dello studio indi- cano un notevole livello di diversità genetica all'in- terno dell'Impero Romano, con almeno l'8% degli indivi- d u i s t u d i a t i o r i g i n a r i d i regioni al di fuori dei luoghi di sepoltura. Questa diversità era particolarmente pronun- ciata in aree come la Sarde- gna, i Balcani e parti dell'Eu- ropa centrale e occidentale. Le regioni meno diversifica- te, come gli altopiani armeni, e r a n o t i p i c a m e n t e q u e l l e geograficamente isolate. Per accertare le connessio- ni tra diverse aree, i ricerca- tori hanno analizzato indivi- dui i cui antenati genetici non corrispondevano ai luo- ghi di sepoltura, suggerendo migrazioni o viaggi: questa analisi ha rivelato modelli di ascendenza e movimento, evidenziando il ruolo delle rotte commerciali e delle spe- dizioni militari nel valorizza- re la diversità. Ad esempio, gli individui trovati in Gran Bretagna avevano molto pro- babilmente origini nell'Euro- pa settentrionale o centrale. Lo studio ha anche cercato di comprendere l'enigma di come le differenze genetiche r e g i o n a l i s i a n o r i m a s t e distinte nonostante le migra- zioni storiche. Un'ipotesi è che il declino della mobilità seguito al crollo dell'Impero R o m a n o a b b i a a v u t o u n ruolo, il che solleva interro- gativi sulla natura del movi- mento delle popolazioni e dell'integrazione nel tempo. Questa interessante ricer- ca non solo aggiunge una d i m e n s i o n e g e n e t i c a a l l a nostra comprensione delle d i n a m i c h e s t o r i c h e d e l l e p o p o l a z i o n i , m a i l l u s t r a anche la complessa interazio- ne tra migrazione, commer- cio e sviluppi politici nel pla- smare il panorama genetico d e l l ' I m p e r o R o m a n o . L e conoscenze acquisite sottoli- neano la mobilità delle popo- l a z i o n i a n t i c h e e i l l o r o impatto sulla diversità gene- tica che si osserva oggi. Con il contributo di ricer- catori dell'Università di Vien- na, in Austria, e il sostegno della National Science Foun- dation, del National Institu- tes of Health, dell'Austrian Science Fund e dell'Howard Hughes Medical Institute, questo studio segna un pro- g r e s s o s i g n i f i c a t i v o n e l campo di ricerca del DNA a n t i c o e c e r t a m e n t e a p r e nuove strade per comprende- re la storia umana. Forse in modo altrettanto significati- v o , m o s t r a a n c h e c o m e i l passato possa sempre inse- gnare qualcosa di importan- te, incluso come la diversità s i a , d i f a t t o , r a d i c a t a n e l nostro DNA. Il DNA multiculturale degli Antichi Romani Lavorando per strada, in stile Antica Roma! (Photo: Dreamstime Agency/Dreamstime) HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI