L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-4-2024

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Amsterdam, costruirono quel patrimonio di relazioni che divennero pietre fondative della cultura peninsulare. In un mondo che a suo modo v i v e v a g i à u n a p r i m i t i v a forma di internazionalizza- zione, i mercanti erano vetto- r i e c o n o m i c i m a a n c h e i m p o r t a n t i s t r u m e n t i d i "upgrade" culturale. Grazie ai loro traffici, i contatti fra i popoli divennero sempre più frequenti e stabili e le tante influenze finirono per tessere una trama variegata, ricca e piena, che poco alla volta hanno costruito la ricchissi- ma cultura in cui da millenni affonda le radici l'Italia. Lettera dell'editore NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 4 APRILE 2024 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L a più grande ere- dità culturale ita- liana è la sua mil- lenaria storia di incroci, contami- nazioni, influenze, meticciati, invasioni, immigrazioni, emi- grazioni e ritorni, viaggi e contatti. Dall'espansionismo all'essere luogo privilegiato di conquista, la Penisola è sem- pre stata terra di attraversa- mento e fusione di genti, cul- t u r e e c i v i l t à . L o s t e s s o glorioso Impero Romano, simbolo classico delle origini italiche, era nato assorbendo e rielaborando civiltà prece- denti, dai Villanoviani ai Ter- ramaricoli, dai Sanniti ai Sabini, dagli Etruschi ai Ligu- ri, dai Camuni ai Celti, dai Siculi ai Dauni, senza dimen- ticare i nobili lasciti greci e quelli della florida vita che si sviluppava negli insediamen- ti costieri della Magna Gre- cia, per non parlare dei con- t a t t i c o m m e r c i a l i c o n u n Mediterraneo dalla geografia multiculturale: Fenici, Carta- ginesi, Egizi, Traci e Macedo- ni, popoli mesopotamici e anatolici. Gli scambi com- merciali furono il motore precipuo di tutti i contatti c o n A f r i c a , M e d i o r i e n t e , Mezzaluna fertile e le terre orientali dalle origini plurise- colari. Quella che si considera l'i- nizio della storia italiana era già un ensemble articolato e vivace, una tavolozza di colo- ri piena di influenze e lasciti, d i a l e t t i , u s i e c o s t u m i d i migliaia di tribù, gruppi etni- ci e città diverse. Basti ricor- dare che gli ultimi tre dei sette re di Roma erano etru- schi, raffinata civiltà italica che per esempio consegnò le costruzioni ad arco ai futuri dominatori del mondo antico che ne fecero ampio uso in acquedotti, archi di trionfo e anfiteatri, e questo tre secoli prima che Roma iniziasse le guerre puniche che segnano l'inizio della fase espansioni- stica. L'etimologia di moltissime parole di uso comune ancora oggi, rivela quante tracce di contatti e viaggi ci sono nel nostro vocabolario. I com- mercianti sono sempre stati poliglotti e ottimi interpreti delle relazioni diplomatiche, capaci di relazionarsi con popoli lontani e di riportare a c a s a , c o n t a p p e t i , s p e z i e ceramiche, parole che rac- contavano altri costumi e tra- dizioni lontane, tanto culina- rie quanto sociali e culturali. Fra questi mercanti, intrepidi e coraggiosi, che per scam- biare merci e prodotti sfida- rono centinaia di Colonne d'Ercole, molto prima di sol- care l'Atlantico sulle caravelle g u i d a t e d a C o l o m b o , v a annoverato Marco Polo. Settecento anni fa, descris- se con la sua mirabilante a v v e n t u r a n e l l ' e s t r e m o Oriente, narrata nel Milione, il più bel libro etnografico che il ricco passato italico ci regala, una delle pagine più interessanti di incontro inter- culturale che stanno alla base dell'intera civiltà italiana. Venezia nel 1200 era un cuore pulsante nel Mediter- raneo. Navi che solcavano l'Adriatico scendendo lungo le coste croate e greche prima di toccare i porti del Mar Nero, Creta, Cipro, le terre delle Crociate, fino all'Egitto. Nei quasi vent'anni vissuti in Cina e nei tanti spesi per andare e tornare, raccolse u n a q u a n t i t à e n o r m e d i informazioni. Perfino difficile da immaginare: se solo aves- se avuto una macchina foto- grafica, avremmo visto un mondo pazzesco! Attraversò luoghi, incontrò popoli, vide usanze, conobbe costumi e tradizioni, un caleidoscopio impressionante di emozioni. Rustichello da Pisa che tra- scrisse i racconti di Marco durante gli anni della prigio- nia, ci regalò nell'intuizione felicissima di non disperdere quel raro e preziosissimo sapere, non solo una cono- scenza enciclopedica dell'A- sia medievale ma quel baga- glio di conoscenze che da quel momento in poi entraro- no a far parte del patrimonio del mondo occidentale. La divulgazione dell'opera fece, duecento anni prima, quella rivoluzione che poi il mondo vivrà dopo la scoperta dell'A- merica con Colombo, che proprio al Milione sì ispirò: ribaltò le prospettive, allargò gli orizzonti, spostò le rotte commerciali, influenzò la navigazione, cambiò la carto- grafia e la geografia, portò nuove conoscenze tecnologi- che e naturalistiche, un sape- re sorprendente e un impor- t a n t e a r r i c c h i m e n t o collettivo. Tutti i contatti che segui- r o n o , l e r e l a z i o n i c h e s i costruirono sulla Via della Seta, come le rotte percorse da altri mercanti sulle coste nordafricane, iberiche e fran- cesi, o a Nord, verso i freddi porti di Anversa, Amburgo e Il grande contributo dei mercanti come Marco Polo all'identità italiana giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208

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