L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 4 APRILE 2024 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ " L e p e r s o n e n o n fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le p e r s o n e " s c r i v e v a J o h n S t e i n b e c k . Marco Polo è "Il viaggio", è il cammino che cambia la vita e che non sai dove porterà, è intraprendenza, coraggio e incontro. È il 1271 quando un giova- ne di nome Marco Polo salpa per la Cina. Accompagna il padre Niccolò e lo zio paterno Matteo in una lunga spedizio- ne commerciale, non scevra da rischi. Tre anni dopo, rag- giungerà la meta che sarà solo l'inizio di una nuova grande avventura che lo trasformerà in consigliere e alto funziona- rio alla corte del Gran Khan. Sono passati 700 anni dalla sua morte e Venezia, sua città natale, lo celebra come meglio non potrebbe. "Raccontare oggi Marco Polo permette di capire come le relazioni fra diverse società e c u l t u r e , e c o m e l e r o t t e verso l'Oriente, non abbiano smarrito importanza e attua- lità. Anche se oggi ogni parte del mondo è facilmente rag- giungibile, l'incontro con ciò che è altro da noi, può e deve d e s t a r e a n c o r a s t u p o r e e m e r a v i g l i a , c o m e f u p e r Marco Polo. Ricordare il suo viaggio nelle mostre e con le iniziative proposte dalla Fon- dazione Musei Civici Venezia - dice la presidente del Muve Mariacristina Gribaudi - è un invito alla scoperta, alla cono- scenza, alla comprensione". Il viaggio di Marco Polo inizia in realtà alcuni anni prima della sua partenza, quando il padre Niccolò e lo zio Matteo raggiungono per la prima volta la Cina. I due fra- telli erano stimati mercanti che operavano tra la Grecia e il Mar Nero. Dopo varie peri- p e z i e d e t t a t e d a l s e m p r e mutevole contesto geopoliti- co, raggiunsero quel lontano e c o s ì d i v e r s o e s t e r m i n a t o Paese asiatico, venendo accol- ti dall'imperatore mongolo Khubilai, con cui intrecciaro- no importanti rapporti non solo commerciali, ma diven- tandone portavoce presso la Santa Sede una volta rientrati in Europa. Eletto Papa Cle- mente X, i fratelli Polo deci- dono di riprendere la Via della Seta con l'importante ruolo di ambasciatori presso il Khan. Insieme a loro partì anche il giovane Marco. Era il 1271. Lasciata Venezia, la caro- vana fece tappa nell'allora m o l t o f r e q u e n t a t o p o r t o turco di Lajazzo, l'odierna Ayas sul golfo di Alessandret- ta. Attraversarono l'Anatolia e l'Armenia, passando presu- m i b i l m e n t e p e r M o s u l e Baghdad, arrivando a Hor- muz sul Golfo Persico, una scelta dettata dalla volontà di p r o s e g u i r e i l v i a g g i o v i a mare. Per qualche ragione non ci riuscirono e così tor- narono sulla "classica" Via della Seta. La famiglia Polo proseguì il viaggio per la Per- sia e il Khorasan (la parte n o r d o r i e n t a l e d e l l ' I r a n ) , quindi attraversò Afghani- stan e Uzbekistan (passando per la trafficata Samarcan- da), scontrandosi poi con le difficoltà dell'attraversamen- to del massiccio del Pamir (Tagikistan), non esattamen- te una passeggiata se questa tappa li tenne impegnati per oltre un mese. Raggiunta la regione dello Xinjiang, final- mente s'iniziò a vedere la fine del viaggio: ecco il bacino del Tarim e il Deserto del Gobi. Superato anche questo osta- colo, poterono navigare per il Fiume Giallo fino a raggiun- gere la corte del Gran Khan a Cambaluc (Khanbaliq) dove o g g i s o r g e P e c h i n o , d o p o oltre tre anni e mezzo di viag- gio. "E sì vi dico che tra tutti gli signori del mondo non hanno tanta ricchezza quanta ne ha il Gran Khan solo" (Il Milio- n e , C a p . L X X X I ) . I l G r a n K h a n K u b l a i , i m p e r a t o r e mongolo, allora governante della Cina, vide in Marco un ragazzo brillante che parlava bene le lingue e così gli affidò molti compiti importanti, inclusa la gestione ammini- strativa in varie parti dell'Im- pero. Marco tornerà a Venezia solo nel 1295, all'età di circa 40 anni, dopo aver vissuto diciassette anni in Cina e altri sei o sette in viaggio. Il tempo di riprendere confidenza con calli e canali, ed eccolo torna- re in azione, questa volta in una battaglia navale tra vene- ziani e genovesi, durante la quale venne fatto prigioniero. È in questa circostanza che raccontò le sue memorie a Rustichello di Pisa, incarce- rato insieme a lui. Da questa narrazione nascerà "Il Milio- ne", capolavoro della lettera- tura di viaggio e tra le prime enciclopedie geografiche. Un trattato storico e cartografi- co. Un libro di esplorazioni, ancora oggi considerato un pilastro della cultura lettera- ria italiana per la sua rilevan- za. Tutto questo e forse molto di più, come spiega Alessan- dra Schiavon, curatrice del ciclo di incontri "Nel segno di Marco Polo: Venezia 1324- 2024" all'Ateneo Veneto. "Il Milione, che lo storico Jac- ques Le Goff definisce "La p i ù b e l l a c r e a t u r a d i u n Medioevo che tenta di conci- liare meraviglia e ragione attraverso un immaginario di rarità, di curiosità, di stra- nezze scientifiche, di meravi- glie geografiche e antropolo- giche, sfugge ad una defini- zione univoca. Non costituì un modello letterario per i contemporanei, quando lo c o n o b b e r o . N o n e r a u n romanzo o un poema cavalle- resco (letteratura cortese fino al Boiardo e all'Ariosto) o un viaggio allegorico (come la Divina Commedia di Dante) o un canzoniere (sul modello di Petrarca) o una raccolta di novelle (dal Novellino al Boc- caccio): non si poneva obiet- tivi di formazione morale o di conversione, nè indulgeva al rispecchiamento intimistico. Fu taccuino di viaggio, tratta- to scientifico, libro di rimem- b r a n z e , g u i d a d i v i a g g i o , manuale di mercatura. Per quanto mi risulta, nel nostro panorama resta un unicum proprio per l'eccezionalità d e l l ' e s p e r i e n z a d i c u i d à conto, irripetibile". Per capirlo, basta leggere qua e là alcuni estratti da Il Milione: "Or avenne che nel 1187 anni, li Tartari fecero uno loro re ch'ebbe nome Cinghis Kane. Costui fu uomo di grande valenza e di senno e d i p r o d e z z a ; e s í v i d i c o , quando costui fue chiamato re, tutti li Tartari, quanti n'era al mondo che per quelle contrade erano, si vennero a lui e tennello per signore; e questo Cinghis Kane tenea la segnoria bene e francamente. E quivi venne tanta moltitu- d i n e d i T a r t a r i c h e n o s i potrebbe credere; quando Cinghi si vide tanta gente, s'a- parechiò con sua gente per andare a conquistare altre terre. E sí vi dico ch'egli con- quistò bene otto province in poco tempo, né no li face' male a cui egli pigliava né no rubavano, ma menavaglisi drieto per conquistare l'altre contrade, e cosí conquistò molta gente. E tutta gente andavano volontieri dietro a questo signore, veggendo la sua bontà; quando Cinghi si vide tanta gente, disse che volea conquistare tutto 'l mondo". Fin dai primi giorni di gen- naio 2024, a Venezia è tutto un susseguirsi di eventi dedi- cati a Marco Polo, a comin- c i a r e d a l C a r n e v a l e c h e è stato intitolato "Ad Oriente. Il mirabolante viaggio di Marco Polo", in cui l'illustre viaggia- tore è stato omaggiato in tutto il territorio comunale, isole e terraferma, con spetta- Marco Polo: 700 anni lungo la Via della Seta CONTINUA A PAGINA 7 Marco Polo salpa da Venezia nel 1271, (XV secolo). Insieme al padre e allo zio, il viaggiatore e mercante veneziano Marco Polo (1254-1324) partì da Venezia, percorse la Via della Seta e arrivò alla corte di Kublai Khan (1214-1294), Gran Khan dei Mogol e Imperatore della Cina , circa tre anni dopo. The Print Collector / Alamy Stock Photo

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