L'Italo-Americano

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31 GIOVEDÌ 2 MAGGIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | S e sei stato in Italia, m o l t o p r o b a b i l - mente ti sei imbat- tuto in quelle pic- c o l e e c o l o r a t e scatole di caramelle, solita- mente esposte accanto alla cassa praticamente in ogni bar. Se ne hai acquistate alcu- ne, i loro colori pastello e il loro sapore delicato, scom- m e t t o , h a n n o t r o v a t o u n posto speciale nel tuo cuore perché a chi non piace qual- cosa che, perdonate il riferi- mento pop fuori contesto, è kawaii? Quelle sono le famo- se Pastiglie Leone. Nel loro paese d'origine, sono sinonimo di tradizione e gusto, e di un senso di elegan- za e aplomb vecchio stile. Fondata nel 1857 ad Alba, città nota anche per essere la patria della Ferrero, l'azienda è da quasi 170 anni un simbo- lo della tradizione dolciaria italiana. Tutto ebbe inizio negli anni precedenti l'Unità d ' I t a l i a q u a n d o L u i g i Leone, perspicace pasticcie- re di Alba, iniziò a realizzare piccole e saporite compresse digestive; queste pastiglie avevano lo scopo di aiutare la digestione dopo i pasti, una pratica comune all'epoca. I sapori iniziali che introdusse erano straordinariamente diversi e aromatici, spazian- do dalla menta, che forniva un retrogusto rinfrescante, alla cannella al chiodo di garofano, offrendo un tocco caldo e speziato. Sapori più avventurosi come il fernet, il rabarbaro e la genziana pia- cevano a chi aveva un debole per le note amare ed erbacee. Ben presto, le gustose cara- melle di Leone divennero un punto fermo della cultura gastronomica locale, ponen- d o l e b a s i p e r q u e l l o c h e sarebbe diventato un aspetto distintivo del marchio. Alcuni anni dopo, Pastiglie Leone si trasferì a Torino: fu u n a d e c i s i o n e s t r a t e g i c a , presa per avvicinare l'azienda alla Famiglia Reale, i Savoia. L'apertura delle attività a Torino, città nota per le sue affiliazioni regali e la raffina- tezza culturale, catapultò il marchio a un livello più alto di importanza sociale: fu qui che Leone divenne fornito- r e u f f i c i a l e d e l l a c a s a reale, una denominazione prestigiosa che diede al mar- chio maggiore visibilità e la credibilità e l'approvazione di importanti figure storiche come il conte Cavour, che secondo quanto riferito pre- feriva le caramelle gommose al gusto viola di Leone, con- solidarono ulteriormente la sua reputazione quale forni- tore di dolciumi di alta qua- lità. Le Pastiglie Leone entra- rono nel '900 ormai di moda: erano trendy, erano eleganti, avevano un'allure regale. Davvero, l'azienda non pote- va chiedere di più, eppure il di più è arrivato. Nel 1934 Giselda Balla Monero, detta affettuosamente la leo- nessa, prese le redini dell'a- zienda. Il suo mandato ha s e g n a t o u n c a m b i a m e n t o significativo, non solo nelle s t r a t e g i e d e l l ' a z i e n d a m a anche nell'impronta culturale all'interno dell'industria dol- ciaria italiana. Quando Gisel- da assunse la leadership, ebbe in un ruolo insolito per le donne del suo tempo: gui- dare un'impresa in un settore d o m i n a t o d a c o n t r o p a r t i maschili. La sua determina- zione e la sua mentalità inno- vativa si sono immediata- mente rese evidenti quando ha trasferito la produzione dalla sua ambientazione ori- ginale a un moderno edificio in stile Liberty a Torino, una mossa simbolica della sua visione più ampia di moder- nizzare e rinvigorire il mar- chio. Questo nuovo stabilimen- t o p r o d u t t i v o , s i t u a t o i n C o r s o R e g i n a M a r g h e r i t a 2 4 2 , d i v e n n e u n s i m b o l o della moderna tecnologia ed estetica dolciaria: la scelta di un edificio in stile Liberty fu strategica perché strizzava l'occhio ai movimenti artistici e culturali che caratterizzaro- no l'Italia del primo Nove- cento. Griselda è stata fonda- m e n t a l e a n c h e p e r l e strategie di marketing delle Pastiglie Leone, che potrem- mo davvero definire "in anti- cipo sui tempi"; ha ricono- sciuto il potere del marchio e ha investito in campagne pubblicitarie innovative che andavano oltre i metodi tra- dizionali per includere l'uso di poster di grande impatto visivo e pubblicità sulla carta stampata che catturavano l'immaginazione del pubblico e posizionavano le Pastiglie Leone come un marchio premium. Anche il packaging subì u n a p r o f o n d a r e v i s i o n e : Giselda introdusse i caratteri- stici barattoli di metallo per le pastiglie, che presto diven- nero oggetti da collezione. Queste scatole non erano solo pratiche, mantenendo le caramelle fresche e intatte, ma anche esteticamente gra- devoli, caratterizzate da dise- gni elaborati che differenzia- v a n o e f f i c a c e m e n t e l e Pastiglie Leone in un mercato affollato e aggiungevano un elemento tangibile di lusso all'atto quotidiano di gustare i dolciumi. Ma non tutto è stato sem- plice per la Leonessa e la sua compagnia; erano gli anni del Fascismo, quando le politiche a u t a r c h i c h e i m p o n e v a n o severi controlli sulle importa- zioni e influenzavano molti aspetti della vita economica italiana. Queste politiche avrebbero potuto soffocare u n ' i m p r e s a m i n o r e , m a Giselda fu intelligente e si concentrò sull'approvvigio- namento locale, garantendo allo stesso tempo la sopravvi- venza della sua azienda e, appoggiandosi all'identità distintamente italiana del marchio, un tratto essenziale per mantenere il successo in quegli anni. Gli anni successivi alla guida di Griselda videro le Pastiglie Leone continuare il loro fortunato sviluppo, con alcune tappe significative da ricordare. Il più rilevante è forse, lo spostamento, nel 2006, della sede dell'azienda da Corso Regina Margherita in una struttura più spaziosa a Collegno, alle porte di Tori- n o , s p o s t a m e n t o c h e h a ampliato la superficie di pro- duzione e segnato la volontà di Pastiglie Leone di irrom- pere sul mercato internazio- nale. Oggi ci sono ulteriori progetti di ampliamento, che porteranno lo stabilimento da 10.000 a 17.000 metri quadrati, con una parte con- siderevole di questo nuovo spazio – 3.200 metri quadra- ti per l'esattezza – che sarà dedicata ad un'area esperien- ziale pensata per accogliere i visitatori all'interno del cuore dei processi produttivi delle Pastiglie Leone. Qui, gli ospi- ti potranno testimoniare l'ar- tigianato coinvolto nella pro- d u z i o n e d i c a r a m e l l e e cioccolato, scoprendo allo stesso tempo i segreti del successo duraturo dell'azien- da. Soprannominata la "Fab- brica della Felicità", il n u o v o c o m p l e s s o a p r i r à nell'autunno del 2025 e rap- p r e s e n t a l a v i s i o n e d i Michela Petronio e suo marito Luca Barilla, che hanno rilevato l'azienda nel 2 0 1 8 . L a l o r o l e a d e r s h i p s e g n a u n a n u o v a e r a p e r Pastiglie Leone, che punta sul rilancio del brand e sull'am- pliamento del raggio d'azio- ne: trasformando la fabbrica in una destinazione, Pastiglie Leone punta ad attrarre turi- sti e gente del posto, renden- dola un punto di riferimento per chi visita Torino. D o p o l ' a c q u i s i z i o n e d a parte di Petronio e Barilla, Pastiglie Leone ha subito cambiamenti significativi, tra cui un'iniziativa di rebran- d i n g e l ' i n t r o d u z i o n e d i u n ' i m p o r t a n t e c a m p a g n a pubblicitaria. Il completa- mento previsto della nuova struttura il prossimo anno promette non solo di aumen- tare le capacità produttive ma anche di aggiungere posti di lavoro e trasformare il sito in un'attrazione popolare per chi visita Torino. L'approccio lungimirante di Petronio e Barilla ha già iniziato a dare i suoi dividendi, come dimo- stra la recente performance aziendale dell'azienda, con un aumento del fatturato del 10% nel 2023 rispetto all'an- no precedente, già di succes- so. La dolce eredità delle Pastiglie Leone Le scatoline colorate delle Pastiglie Leone (Photo: Cineberg Ug/Dreamstime) HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI

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