L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 2 MAGGIO 2024 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT S cudetto matematicamente conquistato, seconda Stella già cucita sul petto e gran- de festa tra le vie di Milano. A Simone Inzaghi e squadra manca solo la consegna della coppa che sancirà la vittoria del 20° titolo e che probabilmente avverrà dome- nica 19 maggio. Nel frattempo prosegue il nostro pagellone con centrocampisti e attaccanti: CENTROCAMPISTI - Nicolò Barella: 8,5. Il principale 'segreto' dell'Inter campione è senza dubbio il suo fortissimo centrocampo. Barella ne è uno dei perni e, con ogni probabilità, è oggi la più forte mezz'ala italia- na. Quantità e generosità, nelle prestazioni, non sono mai manca- te e anche la lettura tattica delle partite è stata fondamentale. Il suo voto, però, risulta inferiore a quello dei compagni di reparto per due motivi: un giocatore della sua qualità deve avere numeri più alti sia in fase di realizzazione, sia di rifinitura (e quest'anno Barella è sembrato meno efficace del solito per via di una tendenza a 'specchiarsi' nella propria bra- vura); un campione di questo livello, poi, deve mettere da parte quelle 'sceneggiate' che invece continuano a caratterizzarlo dopo i colpi subiti. Hakan Calhanoglu: 10. 13 gol (a 4 gior- nate dalla fine), 10 rigori realiz- zati su 10 e 3 assist. Numeri da punta o, al massimo, da trequarti- sta. Calhanoglu, invece, ha gioca- to sempre da regista, perno basso della mediana nerazzurra. E que- sti numeri non sono nemmeno la parte più importante dell'apporto che il turco ha garantito: recuperi, chiusure, inserimenti, lanci lun- ghi sono stati i pezzi più impor- tanti del repertorio del centro- Seconda stella sulla maglietta dell'Inter, con grande merito di Inzaghi e del suo fortissimo centrocampo campista di Inzaghi. Mai così continuo, l'ex-Milan è oggi il mediano più forte della Serie A. Henrik Mkhitarian: 9. Arrivato a parametro zero dalla Roma, è stata un'altra grande intuizione di Marotta. Inzaghi ci ha comunque messo del suo, tra- sformandolo in una mezz'ala tat- tica, abile sia nei recuperi, sia nella costruzione, sia soprattutto negli inserimenti (in virtù dei suoi trascorsi da esterno offensi- vo). Insostituibile per la quantità e la qualità del lavoro, vanta una lettura della partita che ha ancora pochi eguali in tutta Europa. Davide Frattesi: 7,5. A riprova della clamorosa forza della mediana dell'Inter, Frattesi - che sarebbe titolare in tutte le squadre di A -, in quest'annata, ha rico- perto il ruolo di alternativa di lusso. Anche negli scampoli di gara che gli sono stati concessi, non ha mai fatto mancare il pro- prio apporto, fatto soprattutto di verticalità, inserimenti e senso del gol. Sue alcune realizzazioni pesantissime che hanno deciso, nel finale, alcune partite delicate. Kristjan Asllani 6,5. Dopo un primo anno piuttosto deludente, il regista albanese è molto cresciuto per affidabilità e concretezza. Quando Calhanoglu ha rifiatato, lui ha sempre eseguito il compito con perizia. Gli manca ancora la capacità di svolgere il 'lavoro sporco' che il suo ruolo in mezzo al campo richiede. Davy Klaassen: 6. Forse la nota più negativa dell'annata dell'Inter. Ha giocato poco e male, rivelan- dosi troppo poco dinamico per potersi adattare al dispendioso calcio predicato da Inzaghi. Juan Cuadrado: SV. Stefano Sensi: SV. ATTACCANTI - Lautaro Martinez: 9,5. Con 23 gol (a 4 turni dalla fine) e alcune presta- sua fisicità, in questa Serie A, sono decisivi. Si è inserito più rapidamente del previsto negli schemi di Inzaghi, trasformandosi meravigliosamente, da esterno offensivo, in centravanti di movi- mento. Molto buona l'intesa con Lautaro. Crescita costante, che fa ben sperare per il futuro. Marko Arnautovic: 6. Dopo le ottime annate a Bologna, ci si aspettava molto di più. Nei piani di Inzaghi doveva essere un cen- travanti di manovra, simile a Dzeko. Invece - complice qualche infortunio di troppo, che gli ha impedito di giocare con conti- nuità e di ritrovare la giusta bril- della Germania Under-21 ci ha messo pochissimo per convince- re Inzaghi: nonostante la concor- renza fitta ed esperta, il ragazzo di Colonia è diventato la prima alternativa al terzetto difensivo, togliendosi la soddisfazione di realizzare (di testa, visti i suoi 196 centimetri) alcuni gol molto pesanti. Stefan de Vrij: 6,5. Complici l'età che avanza, qual- che sbavatura nel recente passato e la crescita di Acerbi, il centrale olandese è scivolato in panchina. De Vrij, comunque, non si mai rivelato poco professionale: nes- suna parola fuori posto e - quan- do chiamato in causa - prestazio- ni attente ed efficaci. Matteo Darmian: 8. Seppur non parta quasi mai titolare, a fine stagio- CONTINUA DA PAG. 38 zioni clamorose, come terminale di una perfetta macchina da gioco, questa stagione è stata la migliore nella carriera del 'Toro'. Per arrivare alla definitiva consa- crazione deve crescere sotto due aspetti: continuità e capacità di essere decisivo nelle partite più importanti. Comunque, a oggi, è il bomber più completo della Serie A, visto che è molto migliorato nel dialogo con i com- pagni e nella capacità di operare le scelte più redditizie durante la manovra offensiva. Marcus Thuram: 8. Nelle gambe non avrà i gol di Lukaku o gli assist di Dzeko, ma il suo atletismo e la ne, è tra i difensori che hanno disputato più minuti, mettendo spesso a segno gol decisivi. Gioca con sicurezza sia da brac- cetto destro della difesa a tre, sia da esterno destro a tutta fascia: versatilità che è una risorsa. Il vero 'dodicesimo uomo' di Inzaghi. Denzel Dumfries. 6,5. Pur non essendo tornato l'ester- no dominante e 'totale' che era ai tempi del PSV, resta uno dei fluidificanti più potenti del nostro campionato. Dotato di una discreta tecnica, è stato spesso un'arma importante con cui Inzaghi ha potuto scardinare le difese più arcigne. Laddove non ha fatto progressi, è nella lettura tattica della partita. Ecco perché, in quasi tutti i big match, il titolare a destra è stato il più accorto Darmian. Federico L'allenatore Simone Inzaghi (Ph© Marco Canoniero | Dreamstime.com) Il centrocampista Hakan Calhanoglu (Ph© Marco Canoniero | Dreamstime.com) Dimarco: 9. Nonostante un calo vistoso nel finale di stagione, è uno degli esterni sinistri più importanti della Serie A. La sua corsa e il suo sinistro educato sono stati decisivi per le fortune dell'Inter. In più è dotato di cat- tiveria sportiva che, a questi livelli, fa sempre la differenza. Fonte di gioco e di gol, non a caso è ormai protagonista stabile in azzurro. Carlos Augusto: 7. Per quanto ci si potessero atten- dere numeri un po' più impor- tanti (quanto a gol ed assist), l'ex-Monza è stato un'ottima alternativa a Dimarco. Il gioco dispendioso chiesto agli esterni necessita di riserve di livello: Carlos Augusto è stato fonda- mentale. Sarebbe titolare in mezza Serie A. Tajon Trevor Buchanan: SV. lantezza - la stagione di Arnautovic non ha mai svoltato e l'austriaco è sembrato (sorpren- dentemente per uno della sua esperienza) avvertire molta pres- sione, arrivando a commettere errori che, negli ultimi anni, non gli appartenevano più. Alexis Sanchez: 6. Anche per lui una stagione poco brillante. In fase - fisiologicamente - calante, il cile- no non è stato nulla più che un'alternativa a Lautaro. Poco positivo nella prima parte di annata, ha inciso di più dopo Natale e, per fortuna dell'Inter, è stato il momento in cui c'era maggior bisogno dei suoi colpi. STEFANO CARNEVALI

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