Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1521626
www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2024 L a pietra ollare, conosciuta come s o a p s t o n e , i n i n g l e s e d e v e i l s u o n o m e a l l a sensazione saponosa che la pietra ha per l'alto contenuto di talco. Il termine ollare del s u o n o m e i t a l i a n o d e r i v a invece dal latino olla, che significa vaso, e veniva utiliz- zato in epoca romana per descrivere contenitori realiz- zati con pietre facili da torni- re. È una roccia metamorfica, composta principalmente da talco, clorite e magnesite, ed è stata utilizzata per secoli per le sue notevoli proprietà, tra cui resistenza al calore e eccellente ritenzione del calo- re. In Italia, in particolare nelle regioni della Valtellina e della Valchiavenna, la pietra ollare ha svolto un ruolo significativo nell'arti- gianato locale, riflettendo un profondo legame con il patri- monio culturale e le pratiche tradizionali della regione. La tradizione La pietra ollare, o pietra verde di Chiavenna, è cele- brata per il suo significato storico e culturale in Valtelli- na e Valchiavenna. L'utilizzo di questo materiale risale alla p r e i s t o r i a , i n p a r t i c o l a r e all'età del Ferro, ma la prima attestazione scritta del suo utilizzo si trova nella Natu- ralis Historia di Plinio il Vecchio (I secolo d.C.), dove si parla dell'utilizzo della pie- tra ollare in Valtellina. Le f a v o r e v o l i c o n d i z i o n i ambientali delle valli della Valchiavenna e della Valma- lenco favorirono il fiorire del- l'artigianato della pietra olla- re, con 40 cave e 50 torni attivi lungo i torrenti Malle- ro, Giumellini e Sassersa. Durante l'inverno, la pie- tra veniva estratta utilizzando picconi a doppia punta chia- mati asisc, producendo con- tenitori resistenti al calore e durevoli, essenziali per la conservazione e la cottura degli alimenti. Tra gli oggetti degni di nota ricordiamo il lavècc, una pentola dal fondo piatto e dalle pareti alte e leg- germente svasate, ideale per piatti a cottura lenta grazie alla capacità della pietra di mantenere un calore costan- te. Venivano realizzati anche oggetti più piccoli come lo stüin per gli stufati e il fùrà- gn per la conservazione dei cibi. Nel 1746, il naturalista s v i z z e r o J o h a n n J a c o b Scheuchzer notò che il cibo cotto in queste pentole di pie- tra conservava il suo aroma naturale e aveva un sapore migliore rispetto a quando veniva cotto in pentole di metallo, dimostrando le qua- lità superiori del materiale. Il fascino della pietra olla- re si estese oltre i confini ita- liani, raggiungendo prestigio- se corti europee dove venne modellata in lavandini, fonta- ne, caminetti, stufe, balau- stre, colonne, tazzine da cioc- colato e da caffè e perfino tabacchiere. Tuttavia, l'av- vento delle pentole in metallo nel XIX secolo portò ad un declino dell'uso della pietra ollare. Negli ultimi decenni la lavorazione tradizionale della pietra ollare ha conosciuto un revival, concentrandosi su creazioni artigianali e artisti- che. Gli artigiani ora abbelli- scono la pietra con disegni incisi a mano o la scolpiscono in oggetti ornamentali. Il territorio A Malesco, all'interno delle mura dell'antico palazzo Pretura, il Museo Archeo- logico della Pietra Ollare offre un interessante spacca- to sulla storia dell'artigianato della pietra ollare. Istituito nell'ambito di una rete di ecomusei approvata dalla Regione Piemonte nel 2007, i l m u s e o e s p o n e r e p e r t i archeologici locali prevalen- temente realizzati in pietra ollare. La collezione com- prende antichi strumenti uti- lizzati per l'estrazione e l'in- taglio della pietra ollare, non- ché prodotti finiti che dimo- strano l'abilità artistica degli artigiani locali. L'attenzione dell'ecomu- seo si estende oltre le mura del palazzo Pretura, abbrac- ciando l'intera comunità e il paesaggio circostante. I visi- tatori sono incoraggiati ad esplorare le cave e i laborato- ri dove storicamente veniva estratta e lavorata la pietra ollare. Le visite guidate offro- no un'opportunità unica per v e d e r e i n p r i m a p e r s o n a c o m e v e n i v a e s t r a t t a e modellata la pietra ollare, permettendo di apprezzare meglio l'artigianato coinvolto nella creazione dei prodotti in pietra ollare. La rinascita dell'arti- gianato La tradizione dell'artigia- nato della pietra ollare ha c o n o s c i u t o u n a r i n a s c i t a negli ultimi anni, spinta da un rinnovato apprezzamento per i prodotti artigianali e realizzati a mano. Gli artigia- ni contemporanei si basano sulle tecniche tramandate di generazione in generazione, infondendo nel loro lavoro c r e a t i v i t à e i n n o v a z i o n e . Questa rinascita ha portato a una gamma diversificata di prodotti in pietra ollare, dalle p e n t o l e t r a d i z i o n a l i a g l i oggetti decorativi moderni. Una delle figure chiave di questa rinascita è Roberto Lucchinetti di Piuro: unico artigiano della pietra ollare della Valchiavenna ad aver ereditato i metodi tradiziona- li di estrazione e lavorazione della pietra ollare, Lucchinet- ti svolge un ruolo cruciale nel p r e s e r v a r e q u e s t o a n t i c o mestiere. Offre visite guidate al suo laboratorio e alle cave, consentendo ai visitatori di assistere all'intricato proces- so di scultura della pietra ollare e di acquisire una com- prensione più profonda delle proprietà uniche del materia- le. Floriana Palmieri, di Sondrio, ha portato l'artigia- nato della pietra ollare nel regno dell'arte e del design c o n t e m p o r a n e o , c r e a n d o mobili e oggetti ornamentali che mettono in risalto la bel- lezza e la versatilità della pie- tra ollare. Utilizzando stru- menti manuali tradizionali come punte di acciaio, scal- pelli e sgorbie, trasforma la pietra ollare grezza in intrica- te opere d'arte. Le sue crea- zioni hanno ottenuto ricono- scimenti internazionali, con mostre in varie città in giro per il mondo come Tokyo, Anversa, Monza, Lubiana, Milano, Toronto, New York, S a n P i e t r o b u r g o , B u e n o s Aires e Berlino. La rinascita dell'artigiana- to della pietra ollare mostra certamente il fascino duratu- ro di questo materiale antico, ma riflette anche una doman- da molto moderna di prodot- ti sostenibili e di provenienza locale. Artigiani come Luc- chinetti e Palmieri stanno contribuendo a un movimen- to più ampio che valorizza l'artigianato tradizionale, la responsabilità ambientale e il patrimonio culturale. Dalle antiche origini fino alla rinascita moderna, la pietra ollare ha svolto un ruolo significativo nel patri- monio culturale e nella vita quotidiana delle persone in vaste aree del Nord Italia, e oggi, sia che venga utilizzata per cucinare, per scopi deco- rativi o per elementi architet- tonici, la pietra ollare conti- nua ad essere apprezzata per le sue proprietà uniche e la maestria artigianale necessa- ria per lavorarla. Poiché l'in- teresse per i prodotti sosteni- bili e artigianali continua a crescere, il futuro dell'artigia- nato della pietra ollare sem- bra promettente, soprattutto alla luce degli sforzi degli artigiani contemporanei per preservare e innovare la tra- dizione. Per coloro che cercano un legame tangibile con la storia e la cultura della Valtellina e della Valchiavenna, non c'è scelta migliore di un prodotto in pietra ollare di ottima fat- tura. Il prezioso patrimonio artigianale della pietra ollare in Valtellina e Valchiavenna IMPRESA ITALIA ECONOMIA MADE IN ITALY AZIENDE Cubi di pietra ollare (credit Ken Weinrich/Shutterstock) e, in basso a destra, una pentola realizzata in questo bellissimo materiale (Photo: Alfio Scisetti/Dreamstime)